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Porto, 20 Maggio 2018. Thierry Neuville ha vinto il 52° Vodafone Rally Portogallo, modificando profondamente l’andamento della stagione con il “ribaltone” che gli vale la leadership del Campionato del Mondo alla sesta di 13 Prove. Il fuoriclasse belga ha portato la Hyundai i20 Coupé alla seconda vittoria stagionale, ottenendo il punteggio più alto dell’anno. Ai venticinque punti della vittoria si aggiungono i 4 del secondo posto nel Power Stage, un punto dall’en plein. Non bastasse Neuville e Hyundai segnano un “differenziale” esagerato che vale doppio. Ai 29 punti conquistati dai dominatori “in solitario” del Rally, infatti, si deve aggiungere il contraltare da raccapricciante “cimitero degli zeri” della totalità degli avversari diretti. Questi non hanno mosso di un punto la loro classifica, consentendo a Neuville non solo di sorpassarli ma di prendere il volo, ora 19 punti più in alto di Ogier fermo a quota 100, e ben 47 più di Tanak. Per trovare il primo Pilota della graduatoria iridata provvisoria che abbia movimentato la classifica bisogna arrivare il 5° posto globale, per il quinto posto ottenuto da Dani Sordo con un’altra i20. Ecco, questa è la sintesi della gigantesca operazione Neuville-Hyundai. Un successo strepitoso e incredibile. Se poi, invece di affidare il compito-punti allo sfortunato Paddon, Michel Nandan avesse contato sull’affidabilità dimostrata, conclamata e garantita dal Sordo più agguerrito di tutti i tempi, adesso Hyundai volerebbe ancora più sicura oltre il tetto del Mondiale Costruttori. “Pazienza”, anche così è un successo strepitoso!
Altri indizi di un Rally da ricordare, quasi esclusivamente per Neuville e Hyundai. Cinque Prove Speciali vinte, il fantastico secondo posto nel Power Stage finale di Fafe, autentica passerella trionfale per la i20 Coupé #5, la testa della Corsa conquistata al termine della settima Speciale, la “drammatica” Ponte de Lima del secondo passaggio, e non più “mollata” fino alla fine del Rally. Un cambio di ritmo, decisivo, e la sfida lanciata a un’antica superstizione proprio nel giorno del “massacro portoghese” che ha decimato i protagonisti annunciati, fino ad annientare il contesto agonistico del Rally lasciando Neuville da solo con il suo passato. Infine, è la prima volta da quando è scesa in campo ufficialmente, Monte-Carlo 2014, che la Hyundai WRC va al comando del Campionato del Mondo in siffatta maniera.
Power Stage finale di Fafe, autentica passerella trionfale per la i20 Coupé #5
Da molti punti di vista sembra proprio il Mondiale alla svolta.
D’altra parte, se si considera la serie micidiale di sventure che ha colpito il Rally come uno tsunami, si deve fare i conti con l’estremo opposto delle possibilità di sviluppo della vicenda e, sostanzialmente, con un fatto del tutto episodico. Meno male, altrimenti dovremmo ammettere che le spettacolari, performanti e scenografiche, nuove WRC Plus sono Macchine che non perdonano. Sappiamo, invece, che non è così, che sono Vetture assai specialistiche che per questo non tutti possono guidare sfruttando al massimo, quindi vediamo di chiudere con l’episodio e di andare avanti alla ricerca di altre svolte, senz’altro ben più interessanti. Per esempio l’appena inaugurato match di cartellone che impegnerà Neuville contro Ogier sin dal prossimo Italia Sardegna.
Dunque l’ecatombe. Escono tutti dalla scena di vertice, uno a uno liberando la corsa al trionfo di Neuville. Per primo l’incolpevole Ott Tanak, che trova sulla sua strada un macigno che non doveva esserci, e che solo dopo il passaggio fatale alla Yaris WRC si decide di rimuovere. Francamente scandaloso, giubbe gialle dappertutto, ma la sveglia suona sempre quando è troppo tardi e il treno è già passato. Fottuto il motore, fottuta la Corsa. Il secondo è Sébastien Ogier, che commette un piccolo errore di sequenza, troppo stretto nella curva a destra della Viana do Castelo 2 e fuori strada in quella a sinistra, dove trova un giudice implacabile che lo manda direttamente all’improvvisato patibolo tra gli alberi.
È una punizione eccessiva, lo dimostra il fatto che Ogier stava conducendo una gara molto bella
e, seppure d’attacco, controllata, che occupava il quarto posto e che la Fiesta numero 1 non è stata scaraventata lontano, come in altro casi, ma si è fermata a lato della strada, poco oltre il limite di non ritorno.
A quel punto, dopo i KO di Tanak e Ogier, l’equilibrio era definitivamente rotto. Tanak a casa, Ogier rientrato in regime Rally2 e la questione Mondiale rimandata a tempi migliori, una tensione quasi insopportabile scaturiva dalla incredibile recrudescenza di episodi disastrosi. Viene quasi da credere che Neuville evitasse di rivolgere il pensiero alle sue spalle e restasse proiettato in avanti, in fuga da quell’inferno che non risparmiava nessuno. Dopo Tanak e Ogier è la volta di Latvala, sospensione distrutta, del singhiozzante ritiro di Mikkelsen e della drastica fine dei sogni di Paddon con la terza i20 “titolare” semi distrutta.
Poi passa il tornado Meeke, autentica scena madre, esaltante e “tragica”, delle fasi centrali della prima Tappa. Il nord Irlandese è così, l’abbiamo già detto, un fuoriclasse purosangue, tutto o niente, ormai l’ha dimostrato. Tutta la nostra simpatia ma, certo, noi non siamo né manager né direttori sportivi, e dunque da semplici appassionati possiamo permetterci di tifare per tutto quello che ci fa accapponare la pelle. Il Meeke Pilota da brividi, non c’è dubbio, è uno dei nostri preferiti. A Pierre Budar, così come “anticamente” a Yves Matton, invece, si può capire che un Pilota con queste “caratteristiche” possa far ribollire il sangue. Dunque Meeke vince due Speciali e per ben due volte va in testa al Rally. Con il Mago di Partinico scommettiamo, e io dico Meeke, Neuville, Sordo, nell’ordine. Il mago dice Neuville, Meeke, Suninen. Naturalmente il Mago è più bravo di me, ma Meeke disorienta entrambi, fora due volte, finisce la prima Tappa sul cerchio posteriore sinistro e mezza fiancata da rifare. Finisce ma scade oltre un minuto. Peccato, vattelappesca se è colpa sua o del Rally. Certo, il Portogallo non perdona! Meeke rientra Sabato, orgoglioso. Neanche il tempo di scaldarsi, e sulla prima Amarante scaraventa il “pacchetto” nella foresta. La Macchina è distrutta, la gabbia d’acciaio tiene all’urto portentoso, la corsa finita. Fino all’ultima Speciale del Rally i ritiri continueranno, ma nessuno riuscirà ad uscire di scena pareggiando lo spettacolare volo dell’Asso di Citroen.
Naturalmente il Mago è più bravo di me, ma Meeke disorienta entrambi, fora due volte, finisce la prima
Intanto Neuville si libra sicuro, e la Gara premia anche la pazienza e la regolarità. Poca birra, magari, ma maggiore sicurezza. È la strategia di un gruppetto di formidabili seconde linee. Nell’ordine all’arrivo, alle spalle di Super Neuville, Elfyn Evans e Teemu Suninen, per un minimo di legittima soddisfazione di M-Sport che, perso Ogier, manda comunque due Fiesta sul podio, Dani Sordo Esapekka Lappi, Mads Ostberg. Evans fa il suo, Suninen un po’ di più a conferma che è una nuova leva su cui contare, e per tutti e due fa la Fiesta di Wilson, o la Macchina dell’equilibrio perfetto. Più di Lappi, che viene dall’università del sangue freddo, mi sorprende ancora una volta Dani Sordo, che non è una… sorpresa ma che, ora che ha aggiunto un po’ di grinta al suo “pacchetto” di qualità, è il mio Pilota preferito del momento. Piaciuto molto anche Ostberg, di solito un po’ “spaccone”, che ha capito benissimo la situazione e, da un po’ di tempo lontano da una configurazione di partecipazione eccellente, ha rinunciato anche allo show del salto record sulla Fafe pur di portare a casa un risultato professionalmente ineccepibile.
Per finire senza aprire un nuovo capitolo dello sconcerto, confermiamo la tesi del mago di Partinico, il quale nella sfera del WRC2 vede un Tidemand dalla fortuna sfacciata. Forse ha ragione, Tidemand era partito bene ma era finto molto indietro, quinto, e sabato sera solo Lefebvre poteva perdere la Gara… come poi ha fatto a causa di una foratura. Il resto è dinamica tipicamente portoghese, e Tidemand vince ancora.
Italia Sardegna, eccoci! Navi, alberghi, ristoranti e serate con gli amici nel tepore della costa Ovest già prenotate. Il rally più bello del Mondo, e del Mondiale, è lì, 6-10 Giugno. Si dice già che potrebbe essere il Rally di Meeke e Tanak, dell’entrata in orbita di Neuville o della vendetta-tremenda-vendetta di Ogier che, finalmente, non partirà più per primo lasciando il divertimento del Venerdì al collega. Noi non diciamo niente, e anche il Mago di Partinico se ne sta zitto!