Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Salou, 27 Ottobre 2018.
E infatti cambia tutto. Il Rally di Spagna prende una piega totalmente diversa. Non è più terra, ora si corre sull’asfalto. Tre prove speciali che si ripetono per due giri, oltre 120 chilometri di strade, tratti nuovi o ripresi dal passato del Rally, superfici nuove o curate, altre dissestate. Infine, in chiusura di giornata, la corta speciale tra le vie di Salou, quartier generale del Rally, a uso e consumo esclusivo degli appassionati, perché i villeggianti della spiaggia di Tarragona sono già spariti. Hanno fatto bene, perché improvvisamente è arrivato l’autunno. Piove, tira vento forte, e alla già estrema complessità dal Rally si aggiunge anche l’ultima delle variabili annunciate dai bollettini di guerra.
In questo gioco perverso di condizioni, acuito dalla lotta per il vertice del Rally e del Mondiale, la situazione diventa di colpo critica. La classifica si modifica continuamente, gli avvicendamenti sono drastici. Basta un piccolo errore e scendere dalla testa alla coda della task force delle WRC+ è un attimo.
C’è solo un piccolissimo gruppo di Equipaggi e di Macchine che tengono alla distanza, alle intemperie e ai colpi di scena. Tra questi svetta la figura leggendaria di Sébastien Loeb alla guida della C3 WRC. Sei anni che il fuoriclasse alsaziano non affrontava una Speciale sotto l’acqua, per di più in condizioni inasprite dalla difficoltà di scegliere i pneumatici. Come il giorno precedente c’è inizialmente un po’ di nervosismo a bordo. Questa volta non è il Pilota, bensì la Citroen WRC. La Macchina ha un comportamento un poco brusco nelle variazioni accentuate delle intemperie. Come il giorno precedente, spetta a Loeb prendere gradualmente le misure con l’ambiente e ritrovare la perfezione degli automatismi di un tempo.
Ci si arriva presto, a chiamarsi Sébastien Loeb. Poco a poco, crescendo nella velocità di reazione al mutare delle condizioni, Loeb torna padrone della situazione, fino al controllo totale. A bordo della Citroen numero 10 si torna a lavorare come un tempo, in perfetta, fulminea sintonia. Daniel Elena ha questo suo modo inconfondibile di accentuare con il tono piuttosto che dare istruzioni precise, lapidarie. Sono sfumature che servono a Loeb per ottimizzare il comportamento massimizzando la velocità.
Il primo giro è difficile. Ottavo, sesto, ottavo. Machina nervosa, adattamento in corso dopo tanti anni, pneumatici non perfetti per condizioni cambiate all’ultimo tuffo, ritmo difficile da trovare e impossibile da mantenere.
Poi, sul secondo giro, calibrazione completata, il “pacchetto” si proietta in avanti e la C3 WRC+ emerge vittoriosa dalle acque tumultuose della… Querol, venti chilometri di curve sotto la pioggia, con il miglior tempo assoluto.
È il momento chiave della Corsa di Loeb e della C3 WRC+. Con la vittoria Loeb sale sul podio virtuale al terzo posto assoluto. Era l’obiettivo della vigilia. Loeb mantiene la posizione fino al termine della Tappa.
Craig Breen registra una giornata contraddittoria. Penalizzato più del previsto dalle condizioni generali, incorre in una serie di disavventure che ne avviliscono la prestazione sin qui dignitosa. Uno “spin”, e lo “stallo” tra le vie della Speciale di Salou sono tra le disavventure del Pilota irlandese, che chiude la giornata al 9° posto.
Adesso si prepara il gran finale del Rally sui sessanta chilometri e quattro Speciali del programma di domenica. Power Stage sulla ultima Santa Marina, 14 chilometri e mezzo da brividi. Loeb è terzo, otto secondi dalla testa del Rally. Tre test, il Rally di Catalunya, e il “Cannibale” è tornato d’autorità tra i migliori Piloti del Mondo. Non deve dimostrare nulla di più.
Certo… otto secondi, una C3 WRC+ formidabile. Loeb potrebbe anche pensare di cancellare qui sei anni di Storia del WRC+ durante i quali ha pensato ad altro.