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Porto, 19 Maggio 2018.
In fondo per rompere l’incantesimo e cancellare in un colpo solo ambizioni, obiettivi e risultato basta una curva. È la durissima legge del Vodafone Rally del Portogallo 2018, che ha piegato più di un sogno con implacabile… centimetrica precisione. Quel tanto che basta per gridare all’errore e che, non essendoci tra lo sterrato e la foresta vie di fuga, è sufficiente per emettere un verdetto inappellabile di condanna. Tra gli alberi o quasi è successo a Ogier, a Paddon e Latvala, ed è successo a Krees Meeke poco dopo il 31° chilometro della 12ma Prova Speciale, la Amarante che è anche la più lunga del Rally, oltre 37 chilometri di polvere, sassi, strapiombi e curve. Un incubo dal quale è difficile svegliarsi.
Non c’è bisogno di dire che il bilancio della Gara di Meeke e Nagle è, ora che non c’è più neanche la speranza di un finale in bellezza nel Power Stage, un carico di delusione e di un certo, plausibile disappunto per il Citroen Total Abu Dhabi WRT. Il Portogallo di Meeke e della C3 WRC #10 è stato tutto e niente, due vittorie di speciali, il comando del Rally conquistato due volte, due forature, l’incidente e il ritiro. La Macchina va forte, lo dimostra vincendo, ma non porta a casa il successo a cui puntava.
Eccellenti nell’equilibrio e più “saggi”, Breen e Martin riprendono anch’essi la Corsa dopo lo stop foratura di Venerdì e si incaricano, oltre che di “pulire” le strade, di portare a conclusione il Rally che sono riusciti a vedere, prima del momento cruciale, anche dall’alto del podio. Per questo la parola d’ordine è attenzione, non importa se il risultato non va oltre il pur buon 7° posto.
Bella la Gara di Ostberg e Eriksen, compatibilmente con i limiti dell’intermittenza visto che l’Equipaggio torna ai comandi della C3 WRC solo per la seconda volta nella stagione. Il norvegese è padrone di una Gara molto accorta e intelligente basata sulla regolarità e sulla fiducia di una Macchina che, in assetto costante, risulta molto redditizia. Ostberg occupa, alla fine della seconda Tappa e nonostante uno “spin”, la sesta posizione, giusto davanti a Breen.
Ma non ci sono solo… alberi assassini, in Portogallo. Ci sono anche le forature! La Gara di Lefebvre e Moreau con la C3 R5 è magnifica. Condotta iniziale all’insegna di una certa “paura” ma di chilometro in chilometro più autorevole. L’Equipaggio dimostra che la Citroen R5 è perfettamente in linea con gli obiettivi e passa al comando del WRC2. Ma il finale è da riscrivere. Come per i compagni di Squadra, anche Lefebvre incorre in una foratura e, in un colpo solo, scende dall’ottavo al decimo posto assoluto, e dal primo al terzo nel WRC2.
Ultimi cinquanta chilometri di Prove Speciali, compresa la mitica Fafe finale in regime di Power Stage, per mettere fine a un insopportabile 52° Rally del Portogallo.