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Villa Carlos Paz, 28 Aprile 2017. È il Kris Meeke sconcertato. Che l’Argentina fosse un Rally infido e “traditore”, lui che era riuscito, nel 2015, a sconfiggere avversità e avversari aggiudicandosi la 37ma edizione, lo sapeva bene. Certamente resta l’amaro in bocca, come si dice, per una grande chance “bruciata” troppo presto, neanche il tempo di poter dire di aver preso le misure con le difficoltà di questa edizione del Mondiale argentino. Le cose sembravano essersi messe bene. Dopo l’inizio in modalità studio, shakedown e Super Special Stage, Meeke era stato l’unico a saper rispondere per le rime all’improvvisa, inedita furia di Elfyn Evans, spingendo la C3 WRC all’inseguimento dell’inglese. Ma con giudizio. Perché chi vince in Argentina sa benissimo a cosa si può andare incontro, e dunque Meeke era nella posizione ideale per bilanciare impeto e saggezza con uno sguardo ad un orizzonte più lontano. Ma anche da vicino, quel trampolino di terra dura, appena accennato nelle note rilevate con il bagnato, non sembrava così brutto. Tanto, tuttavia, è bastato per sorprendere il Campione Nord irlandese che non è riuscito a limitare o annullare il decollo improvviso della C3 WRC+.
La conseguenza può apparire eccessiva, e lo è, la macchina fuori e seriamente danneggiata, ma è a questo punto che entra in gioco l’imponderabilità del Rally, ancora più criptica da quando esiste il nuovo regolamento. Non si corre un Rally veloce come l’Argentina con l’aerodinamica fuori assetto, e non si può passeggiare per tre giorni. Il ritiro di Kris Meeke e Paul Nagle è inevitabile, e arriva alla fine della quarta Speciale, la Santa Rosa y San Agustin (e qualche altro santo scandito nell’abitacolo) di 23 chilometri, penultima del primo giro di Venerdì.
Vista e descritta, non resta che prenderla con filosofia. Ma non è facile. Soprattutto perché nello stesso settore agonistico e geografico, codice SS4, la storia si ripete. Non uguale, ma… complementare. Craig Breen e Scott Martin atterrano da un volo e la Macchina va in forte compressione. Forte al punto da danneggiare la trasmissione bloccando il cambio in quinta marcia. L’Equipaggio esce a fatica dalla Speciale, ma il risultato è identico. La numero #8 segue la numero #7, ed entrambe le C3 WRC+ vengono riportate al Parco di Assistenza di Villa Carlos Paz.
Meglio chiuderla qui. Non è giornata per il Team Citroen Total Abu Dhabi, e non c’è da prendersela con nessuno. Piuttosto, adesso tocca ai Meccanici dell’”Armata Rossa”, Campioni del Mondo non per caso con un compito di assoluto rilievo. Rimettere le C3 in condizioni di ripartire, sabato nella seconda tappa, in regime Rally2. Per come stanno andando le cose, il Rally Argentina è tutt’altro che chiuso.
Foto: Santiago Monti, Federico Baratella, Manrico Martella