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Monte-Carlo, 20 Gennaio 2017. Viene in mente che potrebbe essere un Monte-Carlo più adatto alle “vecchie” Macchine pre-Regolamento 2017. Più “soft”, più “educate” e disponibili con le condizioni limite di cui le strade attorno a Gap hanno fatto gran sfoggio. Per uno davvero in forma, Neuville, una fila di “indecisi”, più inclini a subire nonostante la prova di coraggio non-stop che questo Monte-Carlo impone. Spieghiamolo. È come se le strade fossero state preparate accuratamente, centimetro per centimetro con una trappola diversa. I Monte-Carlo delle tempeste di neve sono, in confronto, il sogno del Rally ideale. Invece, sul “plastico” delle 8 Prove speciali della prima “tranche” dell’85mo Monte-Carlo, la neve è appena spruzzata, quasi un tocco estetico di stagione e di coreografia. Le strade sono pulite, le giornate sono terse e assolate. La cornice delle Montagne è spettacolare. Non piove, non nevica, e l’escursione termica, +10 di giorno e -10 catapultati sull’asfalto un’ora dopo il buio, “lavorano” la superficie nel frattempo “interessata” dallo scioglimento della neve ai lati. Non costantemente, a tratti, non omogeneamente, a “macchie”. Le famose, perfide “Black Ice Patch”.
L’imperativo è stare… sulle ruote. Ma l’altro dovere è “andare a vedere” la Macchina, l’evoluzione del progetto, in un Poker che a causa delle superfici è giocato “al buio”. Monte-Carlo è laggiù, in riva alla tiepida Costa Azzurra. Sulle Montagne attorno a Gap, dove va in scena il vero del Rally, è un’altra cosa. E non tutto funziona, non sempre. Non c’è Team o Equipaggio che non abbia da recriminare, poco o tanto. E l’importo della scommessa è proprio questo. Uno tocca di lato, la Macchina va in testa coda, ma rientra, e il Pilota diventa l’idolo del fine settimana. Stessa “toccata”, e la Vettura finisce nel fosso o danneggiata pesantemente, e quasi vai a casa. Bisogna stare attenti, e vivere alla giornata sperimentando. È il prezzo di un Monte-Carlo vero, disseminato di trappole e difficoltà.
La Citroen C3 WRC, ecco, risponde egregiamente alla richiesta del piede. Questo è un fatto che esula dalla scommessa. Lo dimostra il fatto che Kris Meeke, non uno specialista dell’inverno, sfrutta l’equilibrio della Macchina e della sua prestazione e si porta rapidamente alle spalle dell’Eroe del giorno. Lo insidia, lo pungola, lo attacca in vista di un avvicendamento che pare quasi logico. Poi quella “toccata”, durante la 4° PS, il danno beffardo invece della “grazia”, e il Rally diventa roulette. Meeke ripartirà insieme a Paul Nagle sabato, in regime di regolamento Rally2. L’importante è spingere la nuova C3 al limite del suo attuale sviluppo per verificarne ogni elemento di competitività. L’assetto è buono, il motore è un affar serio, dicono i Piloti, manca lo smalto dell’esperienza che lucida la performance, ma in questo momento nessuno lo può avere. Nemmeno Stephane Lefebvre, che corre con l’altra C3 WRC fiammante del Team Citroen Total Abu Dhabi e che sin dal primo giorno “lima” difetti di gioventù in vista dell’auspicata crescita Pilota-Macchina.
L’assetto è buono, il motore è un affar serio, dicono i Piloti, manca lo smalto dell’esperienza che lucida la performance, ma in questo momento nessuno lo può avere
Lieta sorpresa, che vale un gettone extra al tavolo dell’Evoluzione, la indomabile DS3 WRC 2016 continua a tracciare la linea della sua inossidabile, epica carriera. Nelle mani di Graig Breen coglie un sesto posto assoluto, che va oltre qualsiasi programma a fissare una realtà “storica” ancora presente, importante, e che poteva essere un quinto non fosse per quella piccola uscita nel finale.
Inutile chiedersi se è stata una giornata positiva oppure no. Globalmente, se la Macchina e i suoi Piloti dimostrano di poter andare forte, lo è, ma qui si parla di scommesse, e dunque conviene pensare se si è stato fortunati oppure no. Non troppo!
Via i 160 chilometri di Speciali del Venerdì, a cui vanno aggiunti i 40 dimezzati del giovedì inaugurale, il Monte-Carlo prosegue con i 120 che riporteranno la carovana sulla Costa Azzurra.
Foto: Manrico Martella, Demis Milesi, Carlo Franchi, Fabien Dufour, Marcin Ribak, Marco Paolieri