WRC 2016 con Hayden Paddon: Messico

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Il pilota del team Hyundai racconta in esclusiva per AutoMoto.it i rally del Mondiale visti con gli occhi di chi corre
9 marzo 2016

E anche il rally del Messico è andato. Sapevamo che era una gara diversa dalle altre finora disputate: innanzitutto è la prima gara su terra della stagione; poi qui c’è d’aggiungere il problema dell’altitudine, con prove speciali che si corrono a oltre 2.700 metri sopra il livello del mare. Anche per la nostra i20 era il debutto sulla terra; volevamo riscattare il brutto risultato dello scorso anno. Infine eravamo determinati con John a continuare il nostro trend positivo dopo la Svezia, con il nostro primo podio di quest’anno, e di finire almeno nei top 5 della classifica generale. Questo è il nostro obiettivo minimo, che ci siamo imposti quest’anno cercando di puntare al podio e poi … chissà.

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Il rally del Messico per le sue difficoltà può valere un rally e mezzo rispetto ad altre gare, per le sue sfide, i suoi drammi e le sue difficoltà. È una gara nella gara, sapendo che non sei il solo a cui può capitare qualche contrattempo, ma anche che devi mantenere un ritmo veloce costantemente e sfruttare le opportunità che ti si presentano durante il rally.

Eravamo quindi abbastanza fiduciosi e lo siamo rimasti, nonostante che fin dall’inizio sia stato rallentato da una mia sbagliata scelta di gomme e dalla rottura del braccetto di una sospensione. Incidente ripetutosi il sabato e che in totale ci hanno penalizzato di circa 3 minuti nella classifica generale. Preciso, comunque, che sono stati due miei errori di valutazione, con conseguenti “toccatine”, la prima contro una spalletta di un ponte e la seconda contro un terrapieno in uscita da una curva. In realtà’ sono stati piccoli errori e non pensavo che avrebbero causato questi danni. Però anche questo serve al team per acquisire dati e fare esperienza con la nuova vettura; ora dall’Argentina, che è la prossima gara, saranno rinforzate e non dovremmo avere più questi problemi.

In fondo siamo stati fortunati: anche se rallentati per il danno, siamo riusciti ad uscire dalla prova speciale e a riparare il guasto nel trasferimento.

Nonostante questi inconvenienti John ed io siamo rimasti calmi e concentrati, sapevamo che la gara era ancora lunga e dura per tutti. I ritmi che imponevano Latvala e Ogier erano molto veloci, anche per questo motivo ho avuto quelle due leggere uscite di strada. Questo non ha impedito a noi e al team di continuare e prendere informazioni sulla nuova vettura per apportare migliorie, già dalla prossima gara, mentre John ed io abbiamo continuato ad acquisire ulteriori informazioni sulla gara durante lo svolgimento della stessa. Senza questi inconveniente avremmo potuto ripete il podio del rally di Svezia, ma va bene così.

Qui in Messico un’altra cosa particolare è che ci sono ben 9 Super Speciali, prove corte realizzate per la televisione e per il pubblico. Finora avevano sempre rappresentato un punto debole sia del team che mio personale. Se vogliamo lottare per la vittoria non possiamo permetterci di perder 2 o 3 secondi in ognuna di queste speciali! Questo è un altro particolare che personalmente ho voglia di migliorare. Qui abbiamo ridotto della metà il tempo perso in queste prove; rispetto al passato abbiamo vinto anche 4 volte.

Dopo il Montecarlo, dove non abbiamo preso punti, nelle due successive gare, di Svezia e Messico, abbiamo inanellato due buoni piazzamenti e ora il secondo posto nel Campionato, dove al momento c’è Mads Ostberg, dista solo 13 punti. Quindi ci sarà battaglia in tutte le gare, per conquistare per la fine dell’anno un posto sul podio mondiale. Sebastian e’ già’ in fuga, ma ci sono ancora 11 rally e tutto può’ accadere.

Parlando del Messico l’atmosfera è stata fantastica sin dalla cerimonia di Partenza a Guanajuato: senti il calore e l’entusiasmo di tutto il popolo messicano, anche durante la gara, nei trasferimenti.

Vorrei ringraziare il mio navigatore John per l’ottimo lavoro fatto in questa gara, specialmente per quel riguarda la prova speciale di 80.00 km, la più’ lunga del mondiale, anche se eravamo all’ultimo giorno di gara: bisognava rimanere concentrati e non fare errori e lui è stato fantastico!

Ora andiamo in Europa per due settimane prima di tornare in Nuova Zelanda. Siamo ansiosi di rientrare in Nuova Zelanda prima dei test in Argentina.

Sembra che dovrei partecipare al Rally Otago, quindi stiamo lavorando su alcune cose per cercare di esserci!

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