WRC 2016 con Hayden Paddon: Argentina

WRC 2016 con Hayden Paddon: Argentina
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Il pilota del team Hyundai racconta in esclusiva per AutoMoto.it i rally del Mondiale visti con gli occhi di chi corre
26 aprile 2016

Beh, io sono sicuro che tutti siate a conoscenza del risultato del Rally Argentina: un week-end che ricorderò per sempre!

Non solo perché era la nostra prima vittoria WRC, ma anche per il modo di come abbiamo vinto il rally: lottare testa a testa con il 3 volte campione del mondo Sébastien Ogier per tutta la tappa finale, e’ stato entusiasmante! Riassumendo: e’ stato un weekend perfetto, dall'inizio alla fine - vincere Shakedown, 5 prove speciali, tra cui la Power Stage, e vincerla di potenza con oltre 11” di vantaggio - vincendo così’ il rally e’ una sensazione indescrivibile!

Io e John, il mio navigatore, sapevamo di avere le nostre carte da giocarci in questa gara, stavamo puntando le nostre possibilità sugli sterrati argentini, tradizionalmente molto duri, con il fondo stradale che si degrada facilmente. Tuttavia, dopo le ricognizioni pre-gara, abbiamo preso conoscenza che il 75% delle nuove PS di quest'anno erano molto più veloci rispetto alle prove del passato con l’ eccezione di quelle di Domenica.

E se aggiungiamo che anche lo Shakedown è andato molto bene visto che abbiamo realizzato il miglior tempo, potete quindi esser d’accordo con me che un weekend così è da incorniciare! Questa vittoria parte da più’ lontano, con i test cominciati già in Messico, proseguiti poi in Europa e conclusi qui in Argentina; non solo da me, ma da tutti i miei compagni e dal team naturalmente. In Messico il problema che ci aveva attanagliato riguardava le sospensioni, e siamo ripartiti dal set-up di quella gara ma utilizzando quelle nuove e da subito siamo stati tutti più veloci, la vettura si comportava e si guidava molto meglio. 

Per il fine settimana il nostro obiettivo era di fare una gara pulita e finire nei top 5

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Ma anche dopo tutto queste sensazioni positive siamo rimasti con i piedi per terra. Per il fine settimana il nostro obiettivo era di fare una gara pulita e finire nei top 5. Durante il rally ci rendevamo conto, man mano che la gara si snodava, che la nostra velocità in gara era buona; eravamo sempre a ridosso del primo e nonostante qualche piccolo errore, eravamo sempre nei primi 3 in classifica. Era una lotta a 3 tra Seb Ogier, Jari Matti Latvala e noi; anche nella ripetizione delle speciali, quando le condizioni a quel punto erano uguali per tutti, siamo sempre stati in grado di dire la nostra. 

Questo rally inoltre mi e’ servito molto di più per la pressione psicologica che si viene a creare quando lotti per la vittoria con i tuoi avversari. In queste gare d’elite i giochi di mente fanno parte della competizione: devi sapere come gestire mentalmente il tutto, non abbatterti se in una prova gli altri sono più veloci di te e cercare di rimanere concentrato per dare nella prova successiva ancora quel qualcosa in più che ti permetta di esser davanti agli altri, senza sbagliare! 

Un raggiante Paddon sorride in conferenza stampa dopo la prima vittoria nel WRC
Un raggiante Paddon sorride in conferenza stampa dopo la prima vittoria nel WRC

Due delle prove speciali del sabato erano tra le mie preferite del rally: il primo giro della mattina abbiamo spinto molto, vincendole entrambe ed abbiamo chiuso con solo 6” di ritardo in classifica dal leader che era Jari Matti, e allungando il divario su Seb a 30 secondi.

Sfortunatamente Jari è subito uscito nel pomeriggio: mi è molto dispiaciuto per lui; questo suo ritiro, però, ci ha messo nella posizione inattesa di condurre in testa la gara e di concludere la tappa con circa 30” di vantaggio sul campione del mondo Ogier.

Tutti i media e le radio argentine ripetevano che ora tutta la pressione psicologica era sulle nostre spalle. In realtà eravamo molto rilassati, io e John, e a chi mi domandava come mi sentissi per la domenica, ripetevo : “è solo un altro giorno di gara”. La squadra durante l’assistenza notturna di 45’ ha fatto un lavoro incredibile in modo efficace: i ragazzi hanno ricostruito letteralmente la macchina per renderla nuova di zecca! A quel punto l’ultima parte del lavoro era sulle mie e spalle e di John.

Per molti 30 secondi suonano come un ottimo vantaggio da poter gestire in 3 sole speciali, per un totale di 54 km. Ma queste ultime 3 prove erano molto più tortuose e tecniche rispetto al resto del rally: ricordo che lo scorso anno sulla prova speciale del Condor abbiamo perso più’ di 20” da Seb! 

Devo ammettere che e’ stata la nebbia più fitta che mi sono trovato ad affrontare in un rally: letteralmente non riuscivamo a vedere oltre il cofano della i20

Per rendere ancora più difficile l’ultima tappa, quest’anno, quando abbiamo iniziato il primo passaggio di El Condor domenica mattina, le nubi erano basse ed avevano avvolto nella nebbia la prima parte della speciale che era in quota. Devo ammettere che e’ stata la nebbia più fitta che mi sono trovato ad affrontare in un rally: letteralmente non riuscivamo a vedere oltre il cofano della i20 e nonostante 2 errori nei tornanti, con in aggiunta lo spegnimento del motore, ci siamo sentiti sollevati di aver perso nei confronti di Ogier, solo 7” circa. Per far capire la difficoltà di guida nella nebbia basta fare il confronto con il secondo passaggio della stessa prova, dove siamo stati più’ veloci di circa di 1’.

La prova speciale successiva e’ stata sicuramente la prova più dura e stressante di tutto il campionato: siamo passati dal sollievo di aver perso solo 7” nella prova precedente, nonostante i nostri errori, all’incredulità’ di aver perso circa 20” in una prova dove avevo guidato pulito, ma senza spingere a fondo. A questo punto avevamo solo 2” di vantaggio all’inizio della nostra ultima prova speciale. 

Il team Hyundai lavora alla i20 tra una PS e l'altra
Il team Hyundai lavora alla i20 tra una PS e l'altra

Tutto il rally, tutta la gara si decideva nell’ultima prova: non avevamo chance, se volevamo vincere, dovevamo spingere a fondo, dovevamo superare l’ultimo ostacolo. In quest’occasione mi e’ tornato utile il lavoro e le sedute che avevo svolto con Gilbert Enoka, il mio trainer mentale; sono riuscito ad estraniarmi e ad acquisire la giusta attenzione per poter essere concentrato sulla mia prestazione finale e a non concentrarmi solo sul risultato.

Inoltre grazie all'opera Ole-Martin Lundefaret, (driving analysis), nelle ultime 3 settimane avevamo fatto un attento esame della prova del Condor, scomponendola metro per metro. Questo a significare che eravamo preparati al meglio per quella che domenica era l’ultima prova decisiva del rally e che in quel momento sembrava una montagna da scalare. Era ironico che durante le ricognizioni El Condor era stata identificata da noi come il mio anello debole di questa gara …

Quando si e’ accesa la luce verde dell’ultima speciale siamo scattati ed abbiamo dato tutto: era la prova della nostra vita! Storicamente questa e’ una speciale lenta, tecnica, ma qualcosa è scattato dentro di noi ed e’ stata una esecuzione quasi perfetta!

Domenica in Nuova Zelanda era la festa dell’ ANZAC (Australian and New Zeland Army Corp NdA): mi piace pensare che un po’ del suo spirito combattivo sia entrato in noi.

Passato il traguardo finale non eravamo a conoscenza del tempo di Seb e se fossimo riusciti a far meglio di lui per vincere; quando abbiamo visto i tempi sulla tabella dei commissari, non potevamo credere di aver fatto meglio di Ogier di ben 11” ! 

C’è stato un momento che io e John ci siamo guardati come per dirci se era tutto vero, tutto certo … Non potevamo crederci: poi i media intorno a noi, l’assalto dei fotografi, tutto questo ci ha fatto capire che avevamo vinto il nostro primo rally mondiale.

L'emozione che abbiamo provato, la felicità e la fierezza per la squadra non può essere riassunta in poche parole. E’ stata una strada lunga e un sogno si è avverato; c'è ancora molto da fare per andare più lontano. 

Grande supporto dei connazionali per Paddon in questo Rally Argentina
Grande supporto dei connazionali per Paddon in questo Rally Argentina

Ma le immagini più memorabili, quelle che rimarranno nella mia mente di questo fantastico fine settimana per me non sono le prove speciali vinte o la nostra reazione nell’ultima speciale…

E’ stato vedere la reazione della squadra al parco assistenza, ogni singolo membro del team di Hyundai Motorsport faceva salti di gioia e applaudiva. Questo risultato viene per l’enorme lavoro di squadra, per la quantità di passione ed il tempo che è stato messo in questa nuova vettura e in tutto l'intero progetto!

Sono incredibilmente orgoglioso di far parte di questo team e so che c'è molto da fare per un futuro ancora migliore, la strada e’ lunga, ma è stata tracciata.

Il sostegno che riceviamo da tutti e’ sorprendente: in Nuova Zelanda molti kiwi si sono alzati all’alba per vedere in tv la diretta e questo ci da’ sempre un qualcosa in più e vorrei scusarmi se li abbiamo messi in apprensione per il nostro risultato nella penultima speciale, quando abbiamo dilapidato la maggior parte del nostro vantaggio.

Questo è un momento speciale per noi ed è difficile ringraziare troppo tutti, ma ci sono centinaia di persone che hanno contribuito direttamente a rendere possibile questo sogno. Non posso esprimere a parole quanto ciò significhi. Ho avuto a fianco a me, Katie, papà e altri sostenitori venuti dalla Nuova Zelanda; tutti qui con noi per condividere questo momento incredibile e tutti hanno giocato un ruolo enorme insieme al mio ingegnere Rui e, naturalmente, John il mio compagno nell’abitacolo. Ma non c'è tempo per riposare o per festeggiare: devo partire subito in aereo per tornare in Nuova Zelanda, per competere in questo week-end nel Rally Whangarei.

Dopo l'arrivo in Nuova Zelanda, il mercoledì, abbiamo una giornata di lavoro o impegni dei media e PR, seguita da Rally Whangarei: ricognizione il giovedi e il rally partenza venerdì. Sarà un buon modo per rilassarsi.

Crediti fotografici: AGENZIA PURE WRC (Manrico Martella - Federico Baratella - Santi Monti - Walter Esper - Javier Leali)

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