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Villa Carlos Paz, 25 Aprile. Ogier rientra in gara, e così fanno Mikkelsen, Bertelli, Tanak. Nessuno di loro può più avere qualcosa da ottenere o da dimostrare, ma è bello rivedere il “pack” al completo, senza la necessità di fare confronti che distrarrebbero dalla realtà del Rally già dimostratosi il più duro della stagione. Così, bello senza il bisogno di fare riferimento a Piloti che, ormai, disputano solo una parte del Rally.
La verità è che la “spada di Damocle” della corsa, quella miscela di nervosismo e di apprensione, di attesa e di speranza, attanaglia come non mai. I responsi, siano essi visivi, di un tweet raccolto al volo, o cronometrici, arrivano come gocce di una pioggia di emozioni. La potenza del Rally, e della passione che genera, è anche nel non poter avere sott’occhio la situazione generale, e quindi scoprirla centellinata dagli eventi che si susseguono martellanti.
Tensione alle stelle
Sotto tensione tutti i protagonisti, e tutti un po’ più protagonisti nell’estensione delle difficoltà e in una sorta di via di mezzo tra fair play e solidarietà a causa della durezza della prova. Fa eccezione, moderatamente, Malcom Wilson, il “boss” di M-Sport, che sperava in una correzione del totale cronometrico di Evans, notoriamente ritardato dalla nuvola di polvere sollevata dal ritardatario Sordo nel corso della prima Agua de Oro. Niente da fare, gli estremi della correzione non sono stati rilevati e la gara riprende da dove era rimasta venerdì sera.
Viene implacabilmente “corretto”, invece, il tempo di Protasov, secondo in WRC2, reo di aver percorso ben 1,42 chilometri su tre ruote della Fiesta prima di trovare uno spiazzo per riparare. 15 minuti di penalità, discutibile decisione. Ogier apre le danze imponendosi nella prima speciale del giorno, seguito a ruota da Mikkelsen, che poi vince la seconda frazione cronometrata.
Volkswagen cerca il gol della bandiera
Polo R WRC di nuovo in ordine, e “pacchetti” di nuovo competitivi, il Team tedesco è in corsa per il goal della bandiera e, possibilmente, per quei punti, sempre preziosi, che potrebbero venire dal Power Stage. Prime, ma per fortuna leggere scosse sulla prima Capilla del Monte-San Marcos, 23 chilometri, e sulla lunga e cruciale San Marcos-Characato, 42 e mezzo. Si gira Meeke, portato alla distrazione dalla polvere, ma per fortuna il leader della corsa può rientrare in pista senza perdere più di 15 secondi, una manna vista la natura del tracciato.
Sordo, molto veloce, sbaglia una frenata, inibendo la propria marcia di avvicinamento a Latvala che, al contrario, vista la malaparata e ormai agganciato all’imperativo di andare a caccia di punti ad ogni costo, ha per il momento “chiuso” un pelo e mantiene il terzo posto e, inalterata, la distanza dalla testa della corsa. Il più proficuo della incruenta mattinata argentina è Mat Ostberg che, aggiunto il fatto che non sta troppo bene alle difficoltà del contesto, si avvicina a Meeke riducendo a poco più di 30 secondi il ritardo.
Gli highlights di sabato - il video
Il secondo giro...inzia male
La prova è prima sospesa e poi cancellata, Paddon ha distrutto di nuovo la sua Hyundai in un incidente. Pilota e Navigatore illesi ma alcuni appassionati sono stati travolti e feriti, e la strada serve ora per far intervenire i soccorsi. Bertelli aveva già forato e Mikkelsen aveva il miglior tempo provvisorio davanti a Ogier, il quale aveva rotto il servo sterzo e che, contrariamente a quanto avviene per i tempi, non potrà veder “cancellato” il guasto. Aria di nuovo ritiro.
L’ultima Speciale del giorno, la seconda San Marcos scorciata dei 15 chilometri iniziali e ciò nonostante ritenuta la più dura, profila definitivamente il risultato della seconda e penultima giornata di gara. Esce di scena Sordo, stop meccanico, Evans fa un passo avanti passando al quarto posto della provvisoria risolvendo anche il rammarico di Wilson, e salta al quinto posto Neuville, bravo ma costretto all’ombra dalla foratura della prima PS. Ogier fa una fatica bestiale senza direzione assistita ma decide di continuare ad andatura di trasferimento, Mikkelsen lo passa e va a vincere l’ultima speciale e la tappa.
Latvala, secondo, rosicchia dieci secondi a Ostberg, che però ne conserva 25 di vantaggio al secondo posto della generale. A sua volta Ostberg, che ha concluso la giornata al secondo posto, si avvicina al leader della corsa dimezzando il ritardo che accusava 24 ore prima. Ma Kris Meeke, che ha guidato con molta accortezza per tutta la giornata, e che ha sentito un brivido lungo la schiena quando la macchina si è fermata all’uscita di un guado, conferma e anzi rafforza la sua candidatura al successo finale. Come per la macchina, spenta per resettare il computer e consentirgli di ripartire e concludere la Speciale, il Rally Argentina è lo switch di una carriera. 38 secondi di vantaggio sul compagno di Squadra, 32 chilometri da percorrere e l’ultima frontiera, quella del Condor, per “sdoganare” il suo talento trattenuto da quindici anni.
Ancora due Prove Speciali
La mitica El Condor-Copina di 16 chilometri in versione “standard” e nella versione Power Stage che conclude l’evento argentino. Il tenore del Rally è elevatissimo, e l’incertezza che ravviva il fuoco della passione è qui espressa ad un livello da capogiro. Per Yves Matton le due Citroen ora in testa potrebbero essere un bel mal di testa notturno. Meeke non ha mai vinto un Rally mondiale, e l’ultima vittoria di un britannico risale al trionfo di Colin McRae al Safari del 2002. Dal canto suo, Ostberg deve la sua unica vittoria, Portogallo 2012, alla squalifica di Hirvonen, e il fatto, a quanto pare, che porti anche una sponsorizzazione al Team potrebbe essere sinonimo di una certa forza contrattuale.
L'ultima vittoria di un britannico risale al trionfo di McRae al Safari del 2002
Congelare o no, ed eventualmente come, il risultato potrebbe essere per il “boss” di Citroen un rebus difficile. Anche per questo, oltre alle imprevedibili conseguenze della sua durezza, l’Argentina promuove quel maggiore equilibrio nel confronto agonistico che è mancato per molto tempo, segnatamente tra il 2003 del Titolo di Petter Solberg (oggi Campione del Mondo Rallycross) e il 2012 del primo Campionato vinto da Ogier. Dieci lunghi anni di “inevitabile” dominio del più grande di tutti i tempi: Sebastien Loeb.
WRC, Rally Argentina 2015 - Day 2 - 25/04/15
Classifica dopo la PS10 (primi dieci)
1. Kris Meeke - Citroen DS3 WRC - 3.14'51"7
2. Mads Ostberg - Citroen DS3 WRC - +38"6
3. Jari-Matti Latvala - Volkswagen Polo R WRC - +1'03"7
4. Elfyn Evans - Ford Fiesta RS WRC - +2'24"6
5. Thierry Neuville - Hyundai i20 WRC - +4'51"0
6. Martin Prokop - Ford Fiesta RS WRC - +5'39"0
7. Khalid Al Qassimi - Citroen DS3 WRC - +10'34"3
8. Dani Sordo - Hyundai i20 WRC - +11'14"9
9. Abdulaziz Al-Kuwari - Ford Fiesta RRC - +14'14"6
10. Diego Dominguez - Ford Fiesta R5 - 17'10"0
Piero Batini - Manrico Martella