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Villa Carlos Paz, 26 Aprile. “Questa è per Colin!”. Kris Meeke si toglie il casco al termine della El Condor, il Power Stage che è un altro mondo, un’altra luna. Il Rally è finito, un attimo di vuoto assoluto – Che devo dire? – e poi, tornato dal suo momento di smarrimento emozionale, Meeke dedica la prima vittoria Mondiale della sua carriera a Colin McRae, il suo mentore, il Pilota che per primo ha scovato nell’”Ingegnere” il talento del Campione. Il cerchio si chiude dopo 13 anni. L’ultima vittoria inglese data del 2002, e la ottenne proprio Colin McRae al termine di un Safari trionfale.
Kris Meeke, il pupillo di McRae
Meeke: un funambolo
Ma gli alti e bassi si susseguono, carattere, circostanze, fortuna, Campione IRC nel 2009, la deludente esperienza Mini, ma è ancora Matton che crede nelle qualità del Pilota, e gli sta addosso. Una macchina per il Rally di Finlandia del 2013, la stagione 2014 nel Citroën Total Abu Dhabi World Rally Team e, finalmente, la fiducia “ufficiale”, esplicita. Come McRae Meeke ha una vocazione per la velocità e l’azione spettacolare e anche una certa propensione per l’incidente clamoroso, ma negli anni l’”Ingegnere” impara a controllare i suoi eccessi e, come il leggendario McRae Meeke, affina carattere e talento in un’alleanza che porta allo stato dell’arte la sensibilità per i limiti della meccanica in quella particolarissima situazione in cui le condizioni del terreno non ammettono il benché minimo errore. Non è un caso, quindi, che proprio nel Rally in Argentina, che l’irlandese aveva concluso al terzo posto lo scorso anno, si siano creati i presupposti della consacrazione. Bravo Matton, bravissimo Meeke. La fiducia è ripagata, adesso il Pilota è un vincente “certificato” da quello che, sono in molti pronti a giurarlo, sarà il Rally più duro e rocambolesco della stagione appena al quarto appuntamento.
Argentina al cardiopalma
L’abbiamo seguito con trepidazione e i nervi a fior di pelle, questo strabiliante 35mo Rally Argentina, “stillando” una dopo l’altra le carte cattive nelle mani di un plebiscito di protagonisti. Ogier fuori alla prima speciale “vera” del Rally, Mikkelsen a ruota poco dopo con l’anteriore destro “scoppiato”, Latvala “out” il terzo giorno a un passo da un podio sicuro. Per Ogier, Rally maledetto, l’unico che gli manca, e Latvala un comune problema di motore, alimentazione, pare. Più una “piccolezza” ciascuno, a servo sterzo e trasmissione rispettivamente. Di base, il forfait sarebbe dunque da imputare allo stesso difetto fuori norma che presuppone qualcosa di banalmente sbagliato, facilmente “fixable” in futuro ma fatale in questa occasione.
Un pugno di punti per VW
Il Team VW torna dall’Argentina con la gloria sintetizzata in quei tre punti conquistati, una questione d’orgoglio più che di necessità, da Ogier nel Power Stage che chiude il Rally e consacra Meeke. Ma non basta, non basta mai. Ogni speciale è un calvario, per molti. Il terribile ritardo iniziale di Neuville, per una foratura risolta troppo lentamente, circostanza sfortunata anche questa, ma messa fuori discussione dall’errore fatale nell’ultima PS, lo stesso commesso da Mikkelsen, le “grane” di Tanak e Sordo, quest’ultimo salvato dal quarto posto finale. È regime di sopravvivenza.
Lorenzo Bertelli diventa il primo dei ritirati venerdì e non la smette di forare o di danneggiare le sospensioni, Paddon va fuori due volte e due volte fa a pezzi la macchina, la Huyndai più “massacrata” del Rally, finita tra il pubblico e costata la cancellazione della nona speciale e il ferimento di alcuni spettatori, uno di questi è ancora sotto terapia intensiva.
Meeke: la vittoria in Argentina
Ce n’è per tutti, per Ostberg che stringe i denti e divora pillole per un attacco influenzale, e per lo stesso Meeke, una foratura, una volta senza freno a mano, una girato, e una terza volta con il motore spento all’uscita di un guado. Guai minori, per fortuna o per bravura. Il freno a mano è poca cosa, la “girata” risolta con un rientro costa solo 15 secondi, e per il motore basta spegnere e riaccendere, il computer di bordo si “resetta”, la macchina riparte e così va avanti l’interminabile odissea-volata verso quella prima vittoria che pare non arrivare mai e che ai più è parsa semplicemente irraggiungibile.
Prossima tappa: Portogallo
Il Kris Meeke che vince per la prima volta esalta la figura del Pilota, ma quel brivido di simpatia va a Elfyn Evans, che per la prima volta sale sul podio, e soprattutto a Yves Matton e alla sua perseveranza, premiata con una doppietta Citroen che non si vedeva dalla Finlandia del 2012, piena era digitale Loeb, e che da un paio d’anni sembrava una possibilità allontanata… anni luce dallo strapotere Volkswagen sul Mondiale Rally.
Questa incredibile Argentina diventa un "classico" della storia
Magari dal Portogallo, fine maggio, il Mondiale Rally riprenderà il suo trend conclamato da un Ogier superlativo, il Campione in carica resta saldamente al comando con 84 punti, Ostberg è secondo a 51, ma intanto questo incredibile Argentina che diventa un “classico” della storia, con i suoi rocamboleschi colpi di scena e con l’incedere perseverante sopra le macerie del suo nuovissimo protagonista, Kris Meeke, non ce lo leva nessuno!
WRC, Rally Argentina 2015 - 26/04/15
1. Kris Meeke - Citroen DS3 WRC - 3.41'44"9
2. Mads Ostberg - Citroen DS3 WRC - +18"1
3. Elfyn Evans - Ford Fiesta RS WRC - +2'27"4
4. Martin Prokop - Ford Fiesta RS WRC - +6'26"1
5. Dani Sordo - Hyundai i20 WRC - +10'46"7
6. Khalid Al Qassimi - Citroen DS3 WRC - +11'19"9
7. Abdulaziz Al-Kuwari - Ford Fiesta RRC - +16'02"6
8. Diego Dominguez - Ford Fiesta R5 - +18'48"2
9. Gustavo Saba - Skoda Fabia S2000 - +21'20"6
10. Federico Villagra - Ford Fiesta - +25'19"6
Piero Batini - Manrico Martella