WRC 2013. Rally d’Italia Sardegna. A Jari-Matti Latvala e Miikka Anttila (VW Polo R WRC) i test di qualifica

WRC 2013. Rally d’Italia Sardegna. A Jari-Matti Latvala e Miikka Anttila (VW Polo R WRC) i test di qualifica
Pubblicità
L’equipaggio finlandese sceglie di partire dalla 13ma posizione. Ogier, leader del Mondiale, è 3° alle spalle di Novikov. I 52 partenti affrontano 1.073 chilometri (304 di Speciali) in due giorni| P. Batini
21 giugno 2013

Olbia, 20 Giugno 2013. La decima edizione del Rally d’Italia Sardegna ha lasciato i blocchi di partenza. Lo ha fatto sul corto tracciato (3,85 chilometri) dello shake down e delle prove di qualifica ricavato sulle pendici di Monte Pinu, che ha visto classificarsi, nell’ordine, Jari-Matti Latvala, Evgeny Novikov e Sebastien Ogier.

Verso la seconda metà della stagione

In Sardegna si volta pagina, e il Mondiale Rally bascula attorno al perno di metà stagione scivolando nella seconda parte del Campionato. La certezza sedimentata nella prima parte della stagione è la straordinaria competitività delle Volkswagen Polo R WRC, che aggiunge alla leadership di Sebastien Ogier il crescendo con brio di Jari-Matti Latvala, protagonista assoluto all’Acropoli, ultimo appuntamento prima della trasferta italiana.

Insieme alle certezze, che generano un certo confort soprattutto nella continuità, sopraggiunge quella sensazione d’insicurezza che proprio le lunghe serie tendono a favorire. Archiviata la prima metà del Mondiale, arriva un Rally per molti versi enigmatico e temuto, ed è come attaccare una miccia al contenitore colmo di materiale esplosivo. Il motivo per cui l’equilibrio costruito nel girone d’andata rischia di diventare fragile risiede nel fatto che Rally d’Italia Sardegna si presenta al cambio di stagione con un pack di novità che favoriscono la rarefazione di quelle certezze. Nuovo format, nuova collocazione temporale, passata dalla fine dell’inverno all’inizio dell’estate, modificata fisionomia dell’impegno che è ora definito “compact”, un tracciato firmato da un’altra mano, e soprattutto il temuto, particolarissimo ed esclusivo terreno del Nord della Sardegna, che ripropone per intero le sue “sinistre” prerogative.

 In Sardegna si volta pagina , e il Mondiale Rally bascula attorno al perno di metà stagione scivolando nella seconda parte del Campionato. La certezza sedimentata nella prima parte della stagione è la straordinaria competitività delle Volkswagen Polo R WRC

Le condizioni ambientali

La terra di gran parte delle Speciali del Rally viene dalla millenaria disgregazione del granito, e sotto la terra, ancora granito. Il mutamento delle condizioni del fondo, e quindi dell’aderenza, è netto e rapido, e finisce per condizionare non solo le ansie dei Piloti e dei loro tecnici, ma anche il potenziale sviluppo della gara. In un clima di regolazioni micrometriche, può diventare decisivo tenere conto con altrettanta precisione, e con il maggior anticipo possibile, della curva dei cambiamenti. All’inizio le piste sono ancora coperte di polvere e sabbia, e il grip è un po’ flou, poi i passaggi dei primi concorrenti le “puliscono” rapidamente, e l’aderenza diventa ottimale. Infine le ruote scavano, mettendo a nudo buche ed asperità. Il Rally diventa aspro sin dall’avvio dell’evento, e i quattro chilometri scarsi di shake down e test di qualifica costringono i 52 equipaggi al via a giocarsi una specie di ultima chance per guadagnare subito un piccolo vantaggio che può avere un grande significato.

I 13 migliori tempi consentono ai Piloti che li hanno ottenuti di scegliere la posizione di partenza, ed è così che Latvala passa dalla vittoria in Grecia al diritto di prima scelta vincendo la prova di qualifica. Il finlandese precede il russo Evgeny Novikov, con la Fiesta RS WRC, e Sebastien Ogier, leader del Mondiale con la Volkswagen Polo R WRC. Il giovedì inaugurale del Rally d’Italia, stretto e cortissimo, ha già posto un sigillo di autenticità sulla paventata durezza dell’impegno, che prosegue con la prima tappa del venerdì, 147 chilometri di test con due passaggi sulle Speciali di Monte Lerno, Tergu-Osilo, Castelsardo e infine Gallura, l’ultimo dei quali nell’affascinante e inusuale contesto della notturna. Gran parte della prima tappa del Rally sarà ambientata nel quadrante Ovest della planimetria della gara, nella zona di Sassari, per spostarsi nel pomeriggio ad Est e concludersi ad Olbia, che è il quartier generale della manifestazione.

 Il giovedì inaugurale del Rally d’Italia, stretto e cortissimo, ha già posto un sigillo di autenticità sulla paventata durezza dell’impegno

1.073 chilometri e 16 prove speciali

Difficile dire se al termine della due giorni sarda il Rally, che conta 1.073 chilometri in totale di cui 304 compressi nelle 16 prove speciali, darà ragione al fenomeno dell’ultimo momento, il Latvala che “navigato” da Mika Antilla ha portato alle stelle le proprie quotazioni, oppure all’urgenza di riscatto di Ogier e Julien Ingrassia dopo il passo falso registrato in Grecia dall’equipaggio al comando della provvisoria del Campionato. La relativa tranquillità di posizione del leader, che ha un buon margine di vantaggio, contrasta con il suo proposito orgoglioso, e bisogna scartare l’ipotesi che all’interno del Team sia lievitata una forma d’inopportuna rivalità. Che sia già ora di ordini di scuderia neanche pensarci, è troppo presto per le soluzioni a tavolino. Resta allora da considerare che il pensiero dominante dei partecipanti alla decima edizione del Rally d’Italia Sardegna possa essere quello di sbarazzarsi il più in fretta possibile di una corsa che rende nervosi. Più in fretta che si può è anche mettere tra sé e gli altri una distanza, anche di quella manciata di secondi che produce una differenza da albo d’oro.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti

Pubblicità