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Montalegre, 4 maggio. L’asfalto più levigato e sicuro che ci sia, quello del Circuito, ma anche la terra oltre i cordoli, lavorata dalle macchine di movimento secondo un disegno preciso. Il totale in campo lungo è un evento spalmato su due giorni di incalzante spettacolo e… sportellate, concentrato in un circuito di velocità e animato dalle supercar di ispirazione WRC. Dall’anno scorso la specialità ha fatto un grande salto di qualità.
Da Campionato europeo a Mondiale FIA
Riorganizzato dal Promoter IMG Motorsports e supportato da Monster Energy, il Campionato europeo, inaugurato nei primi anni settanta, è stato finalmente promosso a Mondiale FIA, ha congelato la formula più spettacolare maturata nel corso dei decenni, e aperto una finestra molto ampia a luminosa sui più moderni veicoli di diffusione dell’immagine. Parliamo di streaming, di web e di social network, non più con un ruolo di supporto ma di principale struttura di diffusione. La Coppa America, massima espressione tecnologica, sportiva e spettacolare della vela ha insegnato questo.
Il progetto è diventato comune e coinvolge Federazione Internazionale, Circuiti e Team, ma anche e soprattutto Marche e Piloti. A questi ultimi va ovviamente il ruolo evidente dei protagonisti, ma anche il compito di portare il messaggio di una disciplina sostanzialemten ”ringiovanita”. Il Rally Cross, che affonda le sue origini indietro nel tempo, oggi vuole liberarsi di quell’aria “vintage” e short track americano per librarsi in una nuova e più esplosiva dimensione globale. Per questo ai Campioni storici della disciplina si affiancano i Monumenti della Formula 1, uno su tutti Jacques Villeneuve, e all’impegno di Preparatori e Team si associa quello della Case che si dispongono in prima fila. Tutto questo riassunto nel Mondiale che ha avuto il suo inizio sulla Pista Internacional di Montalegre, il circuito portoghese a pochi chilometri dal confine spagnolo.
L'architettura del Campionato
Quattro manche di qualificazione, due semi finali e una finale, tra sabato e domenica. Ce n’è per rimanere attaccati alla rete di recinzione della pista con il cuore in gola per due giorni. Lo spettacolo è nel “fuoco fisso” che il fatto di raccogliere l’intera manifestazione all’interno di un circuito regala agli spettatori, e le Supercar del World RX riempiono il buco dell’immaginario collettivo che sta tra le WRC e i mostri tipo Pikes Peak. Non a caso Peugeot, prima ancora di annunciare il programma del clamoroso ritorno alla Dakar, ha fatto il suo ingresso roboante nella disciplina delle nuove W-RX approntando una speciale “oltre 550 cavalli”, dipingendo sulle fiancate della 208 T16 WRX i colori dello Sponsor che tradizionalmente l’accompagna nelle grandi avventure agonistiche, e chiamando a salire sulle proprie vetture realizzate in collaborazione con il Team di Kenneth Hansen i Campioni che hanno animato le ultime stagioni dell’Europeo. Ma Peugeot non è la sola Marca coinvolta in prima persona. Non potevano mancare l’alter ego Citroen, che schiera le PSRX Ds3, e una delle grandi antagoniste di lunghe stagioni di confronto epico, Ford, in griglia con le macchine di Olsbergs SME.
Il Campionato 2014 è lungo. Ben 12 prove in calendario. Dal Portogallo, sede dell’inaugurazione agonistica e formale, il frizzante “circus” si sposta immediatamente in Inghilterra, per proseguire in Norvegia, Finlandia e Svezia, Belgio, Canada, Francia e Germania prima di sbarcare in Italia con il round del Circuito Internazionale di Franciacorta, in programma per il week end del 25 e 26 settembre. Quindi sarà la volta di Turchia e Argentina e, finalmente, conosceremo il nome del vincitore del primo Mondiale Rally Cross.
Tanto spettacolo
Le gare del W-RX offrono lo spettacolo concentrato delle fortissime accelerazioni sui rettilinei di asfalto, gli “imbuti” inquietanti della prima curva, gli sprint e le staccate all’ultimo tuffo per l’inserimento in curve e tornanti che già in Portogallo si sono dimostrati decisivi. Ma la parte forse più esaltante dello spettacolo è nella sezione in terra dei tracciati, sulle quali gli specialisti del controsterzo riescono a dare dimostrazione del potenziale di guida e di prestazione di vetture senza compromessi, in un equilibrio di esito sempre precario e al limite.
A Montalegre la prima gara è stata appannaggio di Petter Solberg, già Campione del Mondo WRC nel 2003. Il norvegese, che è “nato” agonisticamente proprio nella disciplina del Rally Cross, è stato il protagonista indiscusso delle semi finali e della finale di domenica, e inaugura per la PSRX Citroen DS3 Supercar, mattatrice delle ultime stagioni dell’Europeo, un Campionato ancora da decifrare ma molto promettente. Sul podio di Montalegre anche le Ford Holsbergs MSE di Andreas Bakkerud e Reinis Nitiss, ma i protagonisti del sabato sono stati il Campione Europeo 2012 e 2013 Timur Timerzyanov e Timmy Hansen, con le Peugeot che dimostrano di non voler coprire il solo ruolo di co-protagonista di un campionato tutto da seguire. Meno fortunato l’esordio del campione del Mondo di Formula 1 Jacques Villeneuve, rallentato da una foratura e costretto al ritiro per un problema alla pompa dell’alimentazione.