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Stoccarda – A margine del congresso annuale dedicato al bilancio di Bosch, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Wolf-Henning Scheider, membro del consiglio di amministrazione della Robert Bosch GmbH e responsabile del settore Automotive.
Bosch è leader al mondo nella progettazione di nuove tecnologie e servizi. E' attivo nei settori Automotive, dell'energia e delle tecnologie costruttive, nelle tecnologie industriali e nei beni di consumo. La sua è una realtà ben radicata anche in Italia, dove il Gruppo fondato nel 1886 da Robert Bosch ha realizzato diversi insediamenti produttivi di grande rilevanza. Nel nostro Paese il gigante tedesco conta 19 società, 4 centri di ricerca e circa 6.000 collaboratori; il suo fatturato in Italia è di 1,7 miliardi di euro.
L'andamento economico del Gruppo denota una forte crescita dovuta a diversi fattori. Citiamo sicuramente la diversificazione della produzione industriale, che va a coprire aree di business diverse, e l'importanza degli investimenti in ricerca e sviluppo. Nel 2013 ha investito 4,5 miliardi di euro nella ricerca. Questa fortissima, unica vocazione alla ricerca si ricollega allo statuto particolare del Gruppo tedesco. Il 92% delle partecipazioni della Robert Bosch GmbH sono infatti detenute dalla fondazione caritatevole Robert Bosch Stiftung GmbH. La maggioranza dei diritti di voto appartiene alla società fiduciaria Robert Bosch Industrietreuhand KG che gestisce le funzioni imprenditoriali dell'azienda. I diritti di voto e le partecipazioni restanti spettano alla famiglia Bosch e alla Robert Bosch GmbH.
2014: fatturato in aumento
Inizia alla grande il 2014 per Bosch, che nei primi tre mesi vede il fatturato crescere del 7%, le previsioni vedono poi un aumento del fatturato compreso tra il 3 e il 5% nel corso del'anno corrente. Il 2013 si è chiuso con un aumento del fatturato del 3,1% (46,1 miliardi di euro), Bosch ha impiegato nel mondo oltre 280.000 persone, di queste circa 45.000 si sono occupate della ricerca.
L'intervista
Dottor Scheider, come giudicate i risultati operativi di Bosch nel 2013? E quali sono le vostre previsioni per il 2014?
«L’Automotive Group in Bosch è cresciuto del 6%, quindi maggiormente rispetto alla media del settore che è cresciuto del 4% globalmente. Sono aumentati significativamente sia il fatturato che gli utili. Siamo molto soddisfatti. Nel 2013 il settore Automotive ha registrato un aumento del fatturato del 6,7%, attestandosi a 30,6 miliardi di euro».
Come vede l’automobile nel futuro prossimo? Che evoluzioni ci saranno?
«L’auto vive una continua evoluzione, non ci saranno quindi cambi epocali e drastici. L’auto elettrica crescerà e avrà un impatto significativo, ma nei prossimi anni l’auto con motore a combustione interna sarà ancora regina del mercato. Per questo Bosch investe così tanto nei sistemi dedicati al motore a combustione interna, anche per migliorare i consumi e abbattere le emissioni delle auto destinate ai mercati emergenti come Cina, India. Certamente per le auto più grandi, per rispettare i futuri limiti alle emissioni, dovremo combinare sempre più il motore a combustione con quello elettrico, per questo ci sarà un importante sviluppo dei sistemi ibridi.Ci sarà nei prossimi cinque anni anche un significativo sviluppo dei sistemi di assistenza automatica alla guida, che noi riteniamo fondamentali per ridurre i sinistri, che oggi al 90% sono provocati dalla distrazione del conducente».
“La riduzione dei consumi, l’assistenza alla guida, la connettività non dovranno ridurre il piacere di guidare un’auto tradizionale”
«Certo la riduzione dei consumi, l’assistenza alla guida, la connettività non dovranno ridurre il piacere di guidare un’auto tradizionale. Io stesso amo guidare, ma Bosch continuerà a progettare soprattutto sistemi sicuri, questo sia nel compartimento a quattro ruote che in quello a due ruote, che vedrà una crescita molto importante nei mercati dell’area asiatica. Per questa ragione progettiamo sistemi per la sicurezza e per il funzionamento del motore che siano anche economici, adatti quindi a diffondersi anche nei Paesi soggetti a un forte sviluppo sia nelle auto che nelle moto come India e Sud America. Sul piano della sicurezza stiamo lavorando ai sistemi di assistenza automatica alla guida, entro un anno saremo in grado di offrire sul mercato quelli che intervengono a bassa velocità. Poi questi sistemi lavoreranno a velocità via via crescenti».
I vostri investimenti nelle auto sono molto alti. Cosa ci può dire delle due ruote?
«Abbiamo un programma specifico per il mercato delle due ruote, vogliamo portare la nostra tecnologia in mercati molto grandi. Il Vietnam ad esempio ha oltre 20 milioni di motociclisti e ci sono grandi margini per crescere e diffondere i nostri sistemi per abbattere le emissioni e i consumi, e per aumentare la sicurezza».
L’auto elettrica non è ancora decollata. Come la vede nel futuro?
«Il futuro dell’auto è elettrico, resta solo da capire il quando. Tutto ruota attorno alla capacità della batteria e alla velocità di ricarica. L’autonomia è il primo limite, ma la tecnologia sta facendo passi da gigante e crediamo che entro il 2020 avremo raddoppiato la capacità delle batterie, e ridotto il tempo di ricarica. Già tra pochi anni la situazione sarà molto migliore e aiuterà la diffusione dell’auto elettrica».
“La crisi è stata ed è molto forte. Ma siamo fiduciosi e crediamo che entro il 2020 l’Europa tornerà ai livelli del 2007”
Quali saranno i vostri prodotti strategici nel futuro?
«Il motore a combustione interna, in particolare quello diesel, resta fondamentale da qui al 2020 a livello di investimenti e di sviluppo per Bosch. Di pari passo lavoriamo alla riduzione delle emissioni e dei consumi, per questo la ricerca e lo sviluppo del gruppo saranno focalizzati sull’elettrico e sui sistemi ibridi. La crescita dei sistemi di assistenza alla guida avrà un impulso importante nei prossimi anni e darà un contributo alla sicurezza. Infine c’è l’aspetto della connettività delle nuove auto a Internet, che sarà allo stesso tempo più semplice ma anche più funzionale per la sicurezza e il confort in auto. La combinazione dei nuovi sensori, delle videocamere e dei radar ci danno un margine di crescita ampio, nel 2018 avremo le prime auto in grado di parcheggiare completamente da sole, senza il guidatore».
Cosa pensa della situazione economica in Europa?
«La crisi è stata ed è molto forte. Ma siamo fiduciosi e crediamo che entro il 2020 l’Europa tornerà ai livelli del 2007. In questo contesto Bosch è strutturata per continuare a crescere e per rafforzare la sua presenza nei sistemi di alimentazione dei motori, che già oggi la vedono leader in Europa».
Passiamo al mercato delle due ruote. Avete introdotto il sistema MSC con KTM. Pensate di sviluppare e diffondere questo utile sistema anche con altri costruttori?
«Per noi le moto sono importanti. Il nostro amministratore delegato è appassionatissimo di moto, come anche molti nostri ricercatori. Nel mondo ci sarà una crescita maggiore tra le moto rispetto alle auto, soprattutto in Asia. Per questo lavoriamo tanto sul fronte della sicurezza: l’MSC è uno step fondamentale, che vede interessate anche altre Case al nostro progetto sia in Giappone che nella stessa Italia. Non di meno stiamo lavorando alla riduzione dei consumi. Per quanto riguarda la sicurezza stiamo lanciando in Asia un sistema ABS a un canale, che opera sulla ruota anteriore (dove c’è il freno idraulico). Questo sistema costerà pochi euro, ridurrà drasticamente gli incidenti in quelle aree del mondo. Stiamo anche lavorando sulla connettività delle moto elettriche e delle bici a pedalata assistita. In India stiamo sviluppando il primo sistema di gestione interamente elettronica dei piccoli motori per il colosso Bajaj, questo ridurrà drasticamente consumi ed emissioni delle due ruote in un mercato grandissimo».