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Esattamente una settimana ci separa dei test prestagionali che si terranno sul tracciato di Losail che anticipano il primo appuntamento della stagione FIA World Endurance Championship in Qatar. La Ferrari si prepara alla sua seconda stagione in categoria Hypercar dopo i cinquanta anni di assenza dal WEC. Sono stati finalmente tolti i veli dalla 499P che verrà nuovamente affidata agli equipaggi della #50 e della #51, composti rispettivamente da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, e da Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi. Quest’ultimi autori della storica vittoria della 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno 2023.
Una seconda straordinaria stagione attende il team del Cavallino, che continua ad affidarsi all’omologata 499P, che parteciperà alla classe Hypercar, dove sono ammessi prototipi ibridi, a trazione integrale e dal peso minimo non inferiore a 1030 kg. Il progetto è stato sviluppato a Maranello sotto la guida sportiva di Antonello Coletta e la direzione tecnica di Ferdinando Canizzo. Sulla vettura è presente un powertrain composto da un motore termico, dislocato in posizione centrale-posteriore, e da un’entità elettrica sull’assale anteriore. Il propulsore endotermico ha una potenza massima di 500 kW, come stabilito dal regolamento del FIA WEC, ed è derivato dalla famiglia dei V6 biturbo stradali. Quest’ultimo è dotato della stessa architettura dell’unità presente sulla Ferrari 296 GT3, ma con un peso nettamente inferiore con una funzione strutturale.
L’ERS, ovvero il sistema di recupero dell’energia, sviluppa invece una potenza massima di 200 kW (272 CV). Il motore elettrico è dotato di differenziale la cui batteria di ricarica non richiede alimentazione esterna, in quanto si ricarica nelle fasi di frenata e decelerazione. Il pacco batterie deriva dall’esperienza del Cavallino Rampante in Formula 1, ma è stato sviluppato specificatamente per la 499P con una tensione nominale di 900 Volt. Il prototipo presenta inoltre un cambio sequenziale a sette rapporti. Per quanto riguarda l’aerodinamica, le forme, anche per quest’anno, sono semplici e sinuose. Le cavità delle pance della 499P sono attraversate da flussi aerodinamici che investono l’abitacolo e raffreddano i radiatori sottopelle. Il posteriore è vestito da un sottile strato di carbonio, che lascia scoperte ruote e sospensioni. Al retrotreno è montata una doppia ala, con lo spoiler inferiore con i led per far sgargiare la vettura nella notte delle gare di durata. Sul tettuccio si trova poi una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del V6 e per il raffreddamento di cambio e batteria.
Sotto la sua livrea c’è la vera magia svolta dal team di Maranello con soluzioni di prim’ordine come le sospensioni push-rod e il sistema frenante con brake-by-wire che consente il recupero di energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore. Questo permette di sfruttare l’energia recuperata anche sulla coppia motrice delle ruote posteriori sopra una determinata velocità, aumentando così le prestazioni della 499P.
Anche quest’anno le operazioni di pista saranno gestite, insieme ai tecnici e agli ingegneri di Maranello, da AF Corse, la cui collaborazione ha avuto inizio già nel 2006 nel FIA GT. Tuttavia, la squadra piacentina per il 2024 schiererà anche una Ferrari 499P privata che si affiderà a Robert Shwartzman, Yifei Ye e Robert Kubica che formano l’equipaggio numero #83. Non ci resta che attendere l’inizio di una stagione che si preannuncia da record per il numero di costruttori iscritti all’Entry List, come Lamborghini e Alpine. L’azione in pista avrà il via il prossimo weekend, 24 e 25 febbraio con i test. La prima gara sarà invece il 2 marzo con la 1812 km del Qatar.