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WEC e IMSA hanno reso noto ai costruttori il regolamento tecnico della futura classe LMDh, che sarà basata sulla prossima generazione della LMP2. Le case potranno impiegare il loro motore e sviluppare una propria carrozzeria basandosi su uno dei quattro telai disponibili, realizzati da ORECA, Ligier, Dallara e Multimatic, esattamente come avviene già oggi per la categoria Daytona Prototype dell'IMSA.
Le vetture avranno una sola configurazione aerodinamica e vanteranno un sistema ibrido sull'assale posteriore. Il peso minimo dei prototipi è di 1.030 kg, mentre la potenza complessiva del powertrain ibrido sarà di 500 kW. Nei piani del WEC e dell'IMSA, le LMDh dovrebbero combattere alla pari con le Le Mans Hypercar che debutteranno nel WEC nel 2021; per raggiungere questo scopo, sarà impiegato il Balance of Performance. Le LMDh dovrebbero fare il loro debutto nel 2022, anche se WEC e IMSA mantengono la facoltà di decidere di rimandare alla luce della crisi dovuta alla pandemia di COVID-19.
Tra i costruttori interessati alla classe LMDh c'è anche Porsche: lo conferma il responsabile di Porsche Motorsport, Fritz Enzinger, a Sportscar 365. «ACO e IMSA hanno soddisfatto le nostre aspettative. Sarà possibile competere per la vittoria finale nei più importanti campionati Endurance utilizzando solo lo stesso veicolo. Stiamo per cominciare a lavorare allo studio di una concept commissionato dal nostro consiglio di amministrazione».
Porsche proverà così a rinverdire i fasti del passato a Le Mans: la casa di Zuffenhausen si è aggiudicata tre vittorie consecutive nella 24 Ore di Le Mans dal 2015 al 2017, prima del ritiro dalla classe LMP1 alla fine di quella stagione per concentrarsi sulla Formula E. Ma il palmares di Porsche nella corsa di durata è più ampio: in totale, la casa di Zuffenhausen ha colto 19 successi nella classica della Sarthe.