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Peugeot per il suo ritorno nel mondo dell'Endurance nel 2022 ha deciso di calare gli assi nella scelta dei piloti. Al volante della hypercar della casa del Leone nel WEC ci saranno Kevin Magnussen, Paul Di Resta, Jean-Eric Vergne, Loic Duval, Gustavo Menezes e Mikkel Jensen, con James Rossiter riserva pronta a subentrare in caso di necessità. La francesissima Peugeot ha scelto di celebrare le sue origini optando per due piloti transalpini, Vergne e Duval, come capitani delle due formazioni. E parliamo di talenti dalla grande esperienza, visto che Vergne, ex pilota F1 e due volte campione del mondo in Formula E, da anni corre nella classe LMP2 del WEC, mentre Duval ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 2013 con Audi, marchio di cui è stato factory driver per anni.
Ma la scelta di piloti di Peugeot rappresenta un sapiente mix tra esperienza e gioventù, grazie alla presenza di Jensen e Menezes, entrambi classe 1994. Il danese ha corso nella European Le Mans Series, mentre l'americano ha ottenuto la vittoria di classe in LMP2 nella 24 Ore di Le Mans del 2016. E Menezes quest'anno si metterà già al volante di una hypercar nel WEC, la Glickenhaus. Non ha bisogno di presentazioni al grande pubblico, invece, Kevin Magnussen, che nel 2021, salutata la F1, sarà impegnato nell'IMSA. Papà Jan è un habitué di Le Mans, visto che disputa la classica del Circuit de la Sarthe ininterrottamente dal 1999, quindi la passione per l'Endurance è di casa. Oltre a Magnussen e Vergne, nello squadrone di Peugeot ci sarà anche un altro ex F1, Paul Di Resta, da qualche anno attivo nella classe LMP2.
Peugeot punta in alto, ed è inevitabile che sia così, visto il suo blasone nelle corse di durata. Lo farà con una hypercar dotata del sistema Peugeot Hybrid4, un powertrain che consta di un V6 biturbo di 2.6 litri da 680 CV al posteriore e di un'unità elettrica da 200 kW all'anteriore, con potenza complessiva limitata a 500 kW dal regolamento. Insieme a Peugeot nella classe delle hypercar il prossimo anno ci sarà un altro grande costruttore, Toyota, che già nel 2021 schiererà la GR010, pioniera di un linguaggio stilistico che sarà successivamente adottato dalle vetture di serie della casa nipponica firmate da Gazoo Racing.
Ed è questa caratteristica a fare decisamente gola ai costruttori. Sia le hypercar che le LMDh, vetture che potranno essere impiegate nel WEC e nell'IMSA, consentono ai marchi di mettere in pista prototipi immediatamente riconoscibili come auto della casa. Un vantaggio non indifferente per categoria che non hanno l'eco mediatica della Formula 1. Il WEC ha azzeccato il cambio regolamentare, offrendo una soluzione dai costi ragionevolmente contenuti rispetto alle sofisticatissime LMP1 e allo stesso tempo personalizzabile, sia nel caso delle hypercar che delle LMDh, che sono state scelte da Audi e Porsche per il loro grande ritorno della categoria. E con questi nomi sullo schieramento nei prossimi anni, il WEC è pronto al suo Rinascimento.