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CIRCUIT DE LA SARTHE - Il tempo scorre e manca sempre meno all’inizio della gara più attesa ed iconica del motorsport a livello mondiale. Ovviamente stiamo parlando della 24 Ore di Le Mans, quarto appuntamento stagionale del FIA World Endurance Championship, giunta alla sua 92esima edizione. Con la griglia già decisa dopo l’Hyperpole di giovedì che ha visto trionfare la Porsche sulle due Cadillac, la Ferrari si è dovuta accontentare del quarto e quinto tempo, ma guadagnando una posizione data la penalità che una delle due vetture della Casa americana deve scontare dopo l’incidente che ha causato la bandiera rossa a Spa. L’animo del paddock inizia a farsi sempre più incandescente con il conto alla rovescia per la partenza che scorre inesorabilmente. L’attenzione è tutta per la vincitrice uscente, l’equipaggio numero #51. Ecco le ultime considerazioni di Antonio Giovinazzi, che condivide il sedile con il connazionale Alessandro Pier Guidi e James Calado.
“Lo scorso anno venivo dalla Formula 1che è stato il momento migliore della mia carriera, ma vincere Le Mans con la Ferrari è stato speciale per me. Fin da quando ero un bambino, il mio sogno era vincere una grande gara con la Ferrari, con la tuta Rossa. È stato il raggiungimento di un sogno, perché poi tutti sanno quanto sia importante questo appuntamento e quanto lo sia con la Ferrari. Ricordo che subito dopo la gara sono andato in Canada per i miei compiti di reserve driver in F1 per la Scuderia e tutti quanti si sono congratulati con me. Forse è una cosa che non ha cambiato molto la mia vita, ma ha significato molto per me stesso. È stato anche un modo per dimostrare cosa sono in grado di fare, perché in Formula 1 sappiamo che è fondamentale avere una buona vettura e al momento giusto, perché ci sono solo venti piloti e sono tutti al top. Ho fatto tre anni nel Circus ed è stata una grande esperienza, dalla quale ho imparato tanto. Ripeto, uno dei miei sogni da bambino era di essere un pilota di F1, ma il più grande era vincere con la Ferrari. Da bambino italiano, sono cresciuto vedendo il Rosso ovunque. Uno dei miei idoli era Michael Schumacher. Non mi sarei aspettato magari di vincere l'assoluta a Le Mans, perché erano cinquanta anni che la Ferrari non correva nel WEC in categoria Hypercar, ma ci siamo riusciti ed è stato bellissimo”.
“Le Mans è una gara che ti distrugge, mentalmente, non fisicamente. La pista non è impegnativa per il fisico perché ci sono tanti rettilinei, ma a livello mentale ti uccide, perché non dormi e devi essere concentrato su tutto. C'è sempre traffico, quindi la tua mente non ha mai riposo. Alla fine, hai bisogno di un fermarti per totale di 3-4 giorni, anche se l'anno scorso ricordo che me la sono goduta parecchio, quindi spero di ripetermi perché è stata una delle sensazioni più belle della mia vita. Anche in Formula 1 ci sono gare impegnative come Singapore ma è totalmente diverso. Per prima cosa, perché quella non è una gara di 24 ore. Poi siamo qui da venerdì scorso, quindi la 24 Ore dura più di una settimana. È vero che la gara partirà solo domani, ma nel mezzo ci sono stati eventi, riunioni, abbiamo guidato di giorno e di notte. Ma facciamo tutte queste cose per ambire ad un grande risultato. Non siamo i più veloci, ma partiamo in una buona posizione, quindi dobbiamo cercare di non fare errori per stare sul nostro target in tutte le condizioni e poi vedere dove saremo nell'ultima ora".
“Se ripenso alla prima gara dell'anno scorso, sono in un momento di forma migliore. Per me era una macchina nuova, nuove gomme e soprattutto un tipo diverso di gare. Era tutta una novità e quindi devo dire grazie ai miei compagni perché, anche se per loro la vettura era nuova, avevano già esperienza in questo campionato e sapevano cosa serve per vincere. Sono stato fortunato a poter imparare da loro e ora credo di essere migliorato sotto ogni aspetto, anche se poi c'è sempre margine per crescere in ogni gara. Ed è quello che dobbiamo continuare a fare anche come team, perché abbiamo una macchina ancora giovane, dalla quale possiamo ancora tirare fuori del potenziale prima di arrivare al massimo. Porsche mi sembra molto forte, ma anche Cadillac e ovviamente Toyota. In qualifica c'era la BMW davanti a tutti. Penso che sarà una bella gara e che dopo qualche ora si potranno capire quelli che sono i reali valori, anche se per il momento è bello vedere così tanti costruttori vicini tra loro. L'anno scorso è stata una bellissima gara da vedere, e non solo perché abbiamo vinto noi; quindi, speriamo che possa essere la stessa cosa anche questa volta. Se dovesse piovere, dovresti avere una buona vettura, ma anche il pilota ci deve mettere tanto del suo, specialmente su questa pista e di notte. A Le Mans non puoi mai sapere se e quando pioverà. La cosa più importante sarà non commettere errori e cercare di essere costanti in ogni condizione”.