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Vi siete mai chiesti cosa accade al termine di una gara del FIA World Endurance Championship, uno dei più iconici campionati di gare di durata al mondo? Ve lo spieghiamo noi entrando nel dettaglio del dietro le quinte in attesa che la Ferrari torni in pista la prossima settimana per la 6 Ore di Imola, secondo appuntamento stagionale del 2024 dopo la 1812 km del Qatar.
Subito dopo la bandiera a scacchi, le vetture 499P ufficiali della Ferrari rientrano in Italia, più precisamente nella sede principale, dove sono sottoposte ed un accurato lavoro di controllo e revisione in vista della gara successiva. La preparazione di una Hypercar ibrida come quella del team di Maranello, AF Corse, si divide in sei diverse fasi. Oltre al montaggio e numerosi controlli, è fondamentale anche il momento del fire-up, ovvero l’accensione del veicolo, e la scannerizzazione del bodywork, che permetterà poi agli ingegneri e ai meccanici, circa una quarantina di persone, di lavorare sulla preparazione del futuro weekend di gara. A farci entrare nel dietro le quinte del lavoro del Cavallino Rampante è Batti Pregliasco. “Le vetture viaggiano per via aerea – spiega Team Manager del team Ferrari – AF Corse - perché è essenziale accelerare i tempi al fine di poter iniziare il lavoro in officina nel minor tempo possibile. Le Hypercar sono molto avanzate sul piano tecnologico, nonché complesse – prosegue Pregliasco – per questo motivo il personale è altamente specializzato e suddiviso in aree di competenza ben delineate”.
Il lavoro da svolgere è molto complesso in tutte le sue fasi in quanto ogni Ferrari 499P è composta da oltre 3000 parti, senza considerare le componenti interne ai motori termico ed elettrico. Ognuna di esse, al rientro in sede, viene sempre sottoposta a controlli prima di essere riassemblata insieme al resto per il rientro in pista per il successivo weekend di gara. "Le nostre Hypercar sono progettate per poter completare anche 9 mila chilometri con le medesime componenti – dettaglia Luca Massé, AF Corse Technical Manager –, ovvero ben oltre la distanza di una 24 Ore di Le Mans. Questo significa che dopo le gare più brevi, le 6, 8 o 10 ore, quando si completano 2 o 3 mila chilometri, le vetture tornano nella nostra sede, vengono controllate e, spesso, rimontate, con la gran parte delle medesime componenti. Prima di Le Mans arriviamo a sostituire sino al 70% dei particolari”.
Come anticipato anzitempo, il processo di preparazione di una Hypercar della Rossa è diviso in sei fasi principali, quali smontaggio delle parti componenti, e controllo delle stesse, rimontaggio o assemblaggio della vettura, Fire-Up, Set-Up e scannerizzazione. “I dati raccolti dagli ingegneri in pista sono fondamentali per iniziare il lavoro di preparazione in officina – prosegue Luca Massé. Smontare la vettura significa arrivare al punto in cui abbiamo solamente il telaio, mentre tutte le altre parti vengono controllate nei reparti specifici per effettuare le analisi mirate”.
Una volta completata la fase del controllo, le vetture possono essere riassemblate. “Si arriva così al momento del Fire-Up, che consta in un controllo statico che prevede l’azionamento del motore, della trasmissione anteriore, della batteria – spiega Massé – per verificare che la vettura sia stata assemblata correttamente. Segue il Set-Up, la prima messa a punto delle 499P, che terminerà una volta arrivati in pista, anche tenendo in considerazione le caratteristiche del tracciato e del meteo”. Prima di partire per la prossima gara, in questo caso la 6 Ore di Imola, le Hypercar numero #50 e #51 vengono sottoposte a un’ulteriore messa a punto, detta scannerizzazione che premette di verificare il corretto montaggio delle vetture, sempre nei parametri stabiliti dalla FIA.