WEC, Ferrari con Fuoco insegna: senza termocoperte è allarme gomme. E la prova più dura deve ancora venire

WEC, Ferrari con Fuoco insegna: senza termocoperte è allarme gomme. E la prova più dura deve ancora venire
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L'incidente occorso ad Antonio Fuoco con la sua Ferrari 499P a Spa subito dopo essere uscito dai box è indicativo di quanto a basse temperature sia difficile gestire le gomme senza termocoperte. E la sfida più dura, in questo senso, deve ancora venire
4 maggio 2023

L’immagine di Antonio Fuoco che termina la corsa della sua Ferrari 499P Hypercar contro le barriere dopo essere uscito dai box non ha solo spezzato il cuore dei tifosi della Rossa durante la 6 Ore di Spa del WEC, ma ha anche sollevato un problema che, con le rigide temperature delle Ardenne sul finire di aprile, è stato esacerbato. Forse non tutti sanno che dalla stagione 2023 nel mondiale Endurance sono state bandite le termocoperte.

Mandare in temperatura gomme freddissime su prototipi come quelli del WEC di per sé non è un’impresa semplice. Lo diventa ancora meno nelle condizioni francamente proibitive di Spa. In Belgio c’erano 7 gradi, il che si è tradotto in una temperatura dell’asfalto tra gli 11 e i 15 gradi, lontana anni luce dai quasi 50 registrati nella soleggiata Portimao. Di per sé, correre a Spa col freddo non è una novità per il WEC, anzi. In passato sono state registrate temperature dell’asfalto sotto i 10 gradi.

La differenza, in questo caso, è data dall’assenza delle termocoperte. Un provvedimento, questo, preso a favore dell’ecosostenibilità, visto che è volto a ridurre l’impatto ambientale della serie. E che ha avuto i suoi effetti durante la gara di Spa, con piloti di grande esperienza nell’Endurance – vedi Brendon Hartley, tanto per fare un esempio – finiti a muro subito dopo aver calzato un nuovo treno di gomme. L’attenuante della mescola – sulla 499P di Fuoco erano state montate le medie, il compound più duro portato da Michelin in Belgio – non basta per giustificare il rischio.

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I piloti, dal canto loro, hanno fatto sentire la loro voce. “È importante che i fan sappiano che non abbiamo più le termocoperte per ridurre il nostro impatto ambientale, e che su una Hypercar da una tonnellata con gomme fredde sembra di guidare sul ghiaccio. Antonio era solo un passeggero”, ha puntualizzato Jean-Eric Vergne, in forza alla Peugeot. “È un elemento di sicurezza che non possiamo controllare – ha osservato André Lotterer, pilota Porsche -. Correre con gomme per l’Endurance fredde è come muoversi sul ghiaccio. Le termocoperte sono state bandite per ridurre l’impatto ambientale, ma il rischio di aumentare la produzione di parti di carbonio e di incidenti si sta alzando. Cos’è peggio?”.

Jack Aitken, un altro pilota con esperienza nell’Endurance, ha approfondito l’argomento su Twitter. In quanto alla scelta della mescola, “se si sceglie la soft per avere un pelo di grip in più (scaldare le gomme era comunque molto difficile, ci si azzoppa usando una gomma che non può sostenere le sollecitazioni di una pista come quella di Spa”. Quanto all’obiezione che alcune categorie, come l’IMSA in cui corre, non hanno le termocoperte, ha puntualizzato: “siamo solo stati fortunati a correre con temperature ambientali più alte”. E “con altre categorie con gomme diverse e auto molto più leggeri non è possibile fare paragoni”.

La prossima gara in calendario rappresenta una prova del fuoco per la gestione delle gomme fredde. Durante la lunga notte della 24 Ore di Le Mans, le temperature dell’asfalto scendono sotto i 15 gradi. E vista la posta in palio, gli occhi saranno puntati sugli out lap dei piloti in lizza. Compresi quelli dei piani alti del management della F1, che al momento ha congelato l’abolizione delle termocoperte, ma sta comunque facendo sviluppare da Pirelli nuove mescole in quella direzione.

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