WEC. Ferrari, Coletta: “Nell’arco dell’intero campionato siamo stati i più forti”. E su Charles Leclerc a Le Mans dice...

WEC. Ferrari, Coletta: “Nell’arco dell’intero campionato siamo stati i più forti”. E su Charles Leclerc a Le Mans dice...
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Antonello Coletta, Global Head of Ferrari Endurance & Corse Clienti, racconta la stagione 2024 della Rossa nel WEC, a cominciare dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans della 499P n.50. E a proposito di una potenziale partecipazione di Charles Leclerc alla classica del Circuit de la Sarthe dice...
24 ottobre 2024

“Ci siamo sempre distinti per la continuità delle nostre scelte nell’ambito dei piloti. Ricordo che ai tempi in cui iniziò l’avventura della 499P qualcuno ci criticò perché avevamo scelto i piloti che avevano corso con noi in GT fino a quel momento con la sola aggiunta di Giovinazzi. Penso che anche gli scettici si siano ricreduti”: è un Antonello Coletta determinato quello che abbiamo incontrato alle Finali Mondiali della Ferrari a Imola. “Una grandissima soddisfazione che ci siamo presi quest’anno – ha spiegato il Global Head of Ferrari Endurance & Corse Clienti - è aver vinto la 24 Ore di Le Mans con un equipaggio diverso da quello dell’anno scorso. Oggi possiamo dire che tutti e sei i piloti che difendono i colori della Ferrari con la 499P ufficiale hanno vinto a Le Mans”.

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Al netto della vittoria della Ferrari 499P n.50 alla 24 Ore di Le Mans, come giudica Coletta il resto del campionato della Rossa, a pochi giorni dall’ultima gara dell’anno in Bahrain? “Porsche ha fatto un bel salto, questo è innegabile. Ma è sempre bene analizzare tutte le sfaccettature di un campionato. Il verdetto di ciascuna gara a mio avviso fa una storia a sé. In Qatar la superiorità della Porsche era talmente grande da rendere scontato il risultato. A Imola eravamo innegabilmente più veloci e l’abbiamo persa per un errore. A Spa quando è finita la gara eravamo secondi e quarti, poi per una decisione della direzione gara abbiamo corso un’ora e quaranta in più. Nelle gare successive abbiamo sofferto in Brasile e al Fuji e abbiamo vinto negli USA. Se la gara di Spa fosse finita dopo sei ore saremmo stati primi nel campionato costruttori e subito dietro nel piloti. Nell’arco dell’intero campionato siamo stati probabilmente i più competitivi”.

E nella stagione 2024 la Ferrari ha anche speso il primo dei suoi gettoni per lo sviluppo concessi dal regolamento del WEC dopo l’omologazione della macchina. “Abbiamo speso i primi token dopo la 24 Ore di Le Mans di quest’anno – ricorda Coletta - per la gara di San Paolo, andando a modificare la configurazione aerodinamica della macchina, oltre ad altri piccoli accorgimenti. Abbiamo molte idee per spendere gli altri. Conosciamo sempre meglio la nostra macchina, condizione fondamentale per sfruttare i gettoni. È inutile andare a fare delle modifiche se ancora non siamo convinti di fruttare al 100% quello che abbiamo nelle nostre mani. Lo abbiamo dimostrato a Le Mans, con due vittorie consecutive con la stessa auto. Avendo solo altri quattro gettoni a nostra disposizione, dobbiamo essere sicuri di spenderli al meglio. Dobbiamo sfruttare il simulatore, perché dopo l’omologazione non possiamo più girare liberamente. Per questo stiamo ragionando con molta prudenza sulle modifiche più redditizie. Non credo che a breve andremo a fare qualche intervento”.

Ma quanto è difficile trovare il momento giusto per spendere un gettone? “È una buona domanda – ci risponde Coletta – una volta omologata la macchina, il regolamento non ci consente di intervenire e serve sempre un compromesso in funzione dei diversi circuiti dove andiamo a correre. Il momento in cui andiamo a spendere il token deve essere quello più redditizio in funzione della pista dove correremo e della modifica che stiamo per apportare. Quest’anno abbiamo ritenuto importante arrivare fino a Le Mans con la vettura invariata, perché le modifiche che avevamo studiato secondo noi ci avrebbero aiutato di più nella seconda parte della stagione. Andando in ordine, prima serve la certezza di fare meglio, perché una volta cambiata la macchina non si può tornare indietro, e poi il momento migliore in funzione di quello che stiamo facendo”.

Al netto dei gettoni, però, c’è anche un altro fattore cruciale nel mondiale Endurance, come sottolinea Coletta. “Non bisogna dimenticare l’affidabilità. Lo scorso anno abbiamo avuto solo un problema di questo genere, ma abbiamo tagliato il traguardo. Nel 2024 abbiamo perso la n.83 a Le Mans e abbiamo avuto un altro problema con la n.51 in America. Il livello sta crescendo sempre di più, tutti spingono al massimo e l’affidabilità non è un’area in cui non bisogna spendere nessun token. Bisogna fare di tutto per evitare che la macchina si fermi, perché possiamo fare il meglio con i token, ma se la macchina non taglia il traguardo l’obiettivo non viene raggiunto”.

È una condizione fondamentale per fare bene in un campionato vivace, con un nutrito gruppo di costruttori che dal prossimo anno vedrà l’aggiunta dell’Aston Martin, con la Valkyrie, hypercar “atipica” con il suo propulsore endotermico. “Aston Martin ha sviluppato una macchina in funzione dell’attuale regolamento, che lo consente. Che poi questo possa essere nello spirito o meno è un altro discorso. La vettura è legale, pur essendo diversa da tutte le altre. Difficile dire dove si posizionerà, non l’abbiamo vista all’opera e non abbiamo elementi. Sono competenti, capaci e hanno vinto tanto. Noi non sottovalutiamo nessuno. L’importante è che per il futuro si prendano scelte ben ponderate. Sarebbe un peccato perdere l’entusiasmo di oggi”.

A proposito di futuro, a stretto giro potremmo vedere la Ferrari 499P all’opera alla 24 Ore di Daytona, altra classica dell’Endurance? “Crediamo che al momento i tempi non siano maturi. Preferiamo andare avanti a piccoli passi. La presenza in griglia di una macchina in più per è stata un grande sforzo. Non è semplice come per i costruttori che hanno optato per una LMDh, auto meno sofisticata. È un impegno importante sia per chi deve gestire la macchina che per il costruttore, che deve fornire un’assistenza consistente dal punto di vista motoristico ed elettronico. Per ora l’America non è un no, ma nemmeno un sì”.

È invece certo che i piloti dei due equipaggi vincenti a Le Mans, n.50 e n.51, “non cambieranno". "Per quanto riguarda la n.83 - aggiunge - non posso dire ancora nulla. L’obiettivo è annunciare la line-up in Bahrain, ma preferisco aspettare la firma da parte di tutti i piloti”. Ma è da escludere, almeno per il momento, una comparsata di Charles Leclerc alla classica del Circuit de la Sarthe. “Sappiamo bene che a Leclerc un giorno piacerebbe correre alla 24 Ore di Le Mans, ma servirebbe una macchina on top che si va ad aggiungere alle vetture con equipaggi che partecipano all’intero campionato, e al momento questo non è previsto. Inserire un pilota solo per una gara vorrebbe dire penalizzare l’equipaggio che corre per il resto della stagione”.

Potrebbe invece avere una chance a tendere il fratello di Charles, Arthur, che disputerà i rookie test in Bahrain da pilota ufficiale del Cavallino Rampante. “Non è al momento una delle scelte per l'anno prossimo, semplicemente perché la sua esperienza nell’Endurance è iniziata quest’anno. Il nostro obiettivo è quello di farlo crescere nell’Endurance per poter cogliere un’opportunità con i prototipi. Noi desideriamo far progredire i nostri piloti sfruttando tutte le categorie in cui siamo presenti, per averli al 100% del loro potenziale quando si presenterà l’occasione di inserirli nel miglior programma possibile”. Quell’impegno che alla Ferrari ha già regalato due vittorie assolute a Le Mans.

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