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Nel corso dei prossimi anni, le automobili saranno protagoniste di un'evoluzione senza precedenti, verso una forma di mobilità diversa da quella che conosciamo. Pensare alle vetture stradali che circoleranno nel 2030 è già molto complesso; ancora di più lo è delineare le forme dei prototipi che potrebbero correre la 24 Ore di Le Mans fra 14 anni. Questo è l'oggetto della sfida lanciata da Michelin, il Michelin Design Challenge.
Ad aggiudicarsi il primo premio è stato Tao Ni, ventiseienne di origine cinese laureatosi al Royal College of Art di Londra in design dell'automobile. La sua avveniristica vettura si chiama Infiniti Le Mans 2030, ed è pensata per essere nelle mani dei piloti di giorno e guidare autonomamente di notte. Per migliorare la performance in curva, sono stati introdotti degli pneumatici ausiliari all'anteriore. Il propulsore elettrico della vettura, poi, viene alimentato da batterie al grafene.
Il secondo classificato è Daniel Bacelar Pereira, portoghese: le batterie della sua Bentley 9 Plus Michelin Battery Slick sono contenute nei cerchioni delle gomme senza aria. In questo modo, cambiando gli pneumatici, vengono sostituite anche le batterie, eliminando il problema dell'autonomia della vettura.
La Maserati Cierzo C1, vettura che completa la top three, è nata dalla mano del canadese Kurt Scanlan. La caratteristica principale di questo prototipo è la sua aerodinamica attiva: le appendici sono costituite da polimeri elettroattivi, materiali plastici che cambiano forma nel momento in cui lo sterzo viene mosso.
Si tratta certamente di prototipi molto suggestivi, che ci permettono di dare uno sguardo al futuro di una delle grandi classiche dell'endurance mondiale. A partecipare al Michelin Design Challenge sono stati oltre 1600 concorrenti provenienti da 80 paesi. Tra i componenti della giuria anche il responsabile del design del gruppo PSA, Gilles Vidal, e Dave Marek, direttore creativo del brand di Honda, Acura.