WEC. Antonio Fuoco, il poleman di Ferrari a Le Mans: “Non ho ancora realizzato cosa sta succedendo”

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Il giorno dopo aver piazzato la sua Ferrari 499P in pole position alla 24 Ore di Le Mans 2023, Antonio Fuoco fatica a realizzare cosa stia succedendo. D'altronde, la sua attenzione, quando lo abbiamo incontrato nell'hospitality di Ferrari, era già puntata sulla gara
9 giugno 2023

“È sempre difficile sapere quanto si sarà veloci su questa pista, perché l’evoluzione del tracciato nel corso del weekend è molto elevata. Ero consapevole che eravamo rapidi sul giro secco, ma non sapevo se fosse sufficiente per la pole. Alla fine, lo è stato e ne sono molto felice”. A parlare è il grande protagonista delle qualifiche della 24 Ore di Le Mans, Antonio Fuoco. L’uomo in grado di regalare alla Ferrari una partenza al palo al Circuit de la Sarthe ha raccontato le sue sensazioni alla vigilia della gara più importante della sua carriera. 

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“In qualifica spingiamo sempre – ha spiegato Fuoco nell’hospitality di Ferrari a Le Mans - credo di essere stato un po’ sfortunato con il traffico alla Indianapolis dove ho perso un po’ di tempo”. "Ma lato mio ho spinto al massimo, siamo qui per questo e non mi spaventa”, aggiunge con una buona dose di fierezza. Ma l’attenzione di Antonio si è ben presto spostata sulla corsa di domani, per cui si è lavorato nelle FP4 di ieri sera.

“In qualifica le sensazioni erano ottime – osserva Fuoco - e poi nell’ultima sessione di libere abbiamo apportato delle piccole modifiche alla vettura per prepararla per la gara, perché sappiamo che nei long run il feeling è diverso rispetto al giro secco. Ci abbiamo lavorato un po’ ieri sera e credo che abbiamo trovato il miglior compromesso. Siamo pronti per la gara”. E un aiuto importante arriva dal simulatore, strumento di cui Antonio è specialista, visto che supporta la Ferrari in F1 in questo ambito.

Stiamo lavorando molto bene al simulatore - riflette - per avere una migliore comprensione della macchina. Siccome non abbiamo potuto provare qui prima della scorsa settimana, abbiamo testato tutto virtualmente prima di arrivare a Le Mans. Devo dire che la correlazione era molto buona, e questo ci sta aiutando molto. Il fatto che possiamo fidarci del simulatore è molto importante, anche per lo sviluppo della macchina e per il setup. Per noi è tutto nuovo, e stiamo cercando piano piano di capire meglio la nostra macchina”.

Un prototipo, la Ferrari 499P, ben diverso dalle GT che Fuoco era abituato a guidare nelle gare di durata. A domanda sulle differenze, Antonio spiega: “Per prima cosa, la macchina è molto più veloce. La differenza più grande, però, è che con la GT devi guardare negli specchietti, perché ci sono le LMP2 e le Hypercar che arrivano. Guidando la macchina più veloce devi stare attento soprattutto alle GT. Il punto fondamentale è sorpassare le vetture perdendo il minor tempo possibile. È importante soprattutto in gara, e se non si perde tempo c’è modo di guadagnare terreno nel corso del giro”.

A proposito della gara, come sottolinea Fuoco, saranno diversi i fattori su cui si giocherà il risultato finale, al di là dell’ovvia variabile dell’affidabilità. “Credo che tutti vogliano spingere e stare davanti. Sappiamo anche che le nuove regole sulla Safety Car sono molto diverse rispetto agli anni precedenti. Ma sicuramente cercheremo di spingere, di gestire al meglio la gara. E sceglieremo la strategia migliore per noi. Una gara da 24 ore è lunga, si passa dal caldo del giorno al freddo della notte. Dobbiamo capire come muoverci nel corso della gara, e adattarci in termini di strategia”.

Ma non bisogna dimenticarsi di un altro fattore: la pioggia, che potrebbe presentarsi nel corso della gara. Come vede questa eventualità Fuoco? “Se dovesse piovere, sarebbe una sorpresa per tutti, visto che per la prima volta nel weekend correremmo sul bagnato. Ma è una gara da 24 ore, quindi dobbiamo solo gestire al meglio la macchina. Siamo consapevoli che le condizioni possono cambiare moltissimo nel corso della gara, e bisogna gestire. Visto che abbiamo provato solo condizioni di asciutto, preferirei correre così”.

Questo al netto delle sensazioni riguardo alla sua compagna di avventura, la 499P, che a sentire Antonio sembrano ottime. “La potenza del motore elettrico all’anteriore - spiega - si sente nelle curve con una velocità superiore a 100 km/h, come nelle curve Porsche. Le sensazioni che restituisce la macchina su tutta la pista sono ottime, devo dire. Abbiamo fatto bene nel primo e nel secondo settore, e anche nelle circostanze di cui parlavo prima la macchina si comporta bene. Il che vuol dire che abbiamo trovato un buon compromesso in termini di setup”.

Fuoco, insomma, ha buone sensazioni. E queste non riguardano solo la gara in questione, ma pure la categoria. “Il WEC è davvero divertente – racconta - È una corsa di durata, ma da un certo punto di vista è una gara sprint. Tutti spingono ogni giro. È speciale anche perché devi condividere la macchina con i tuoi compagni di equipaggio. È molto bello, bisogna trovare il giusto compromesso, condividere le informazioni. Bisogna spingersi a vicenda, è qualcosa che apprezzo molto. E con Nick e Miguel stiamo facendo un bel lavoro in questo senso.”

E poi ci sono l’onore e l’onere di rappresentare la Rossa a Le Mans in occasione del suo ritorno dopo mezzo secolo di attesa. “Essere qui come pilota Ferrari dopo 50 anni di assenza del marchio è una grandissima emozione e sentiamo una grande pressione. Ma la stiamo gestendo benissimo, il team sta lavorando in maniera fantastica, e il management ci sta facendo da schermo per tutta la pressione. Sappiamo che domani è un giorno speciale, e che quando arriverò sulla griglia la pressione aumenterà. Ma cercherò di mantenere il giusto livello di concentrazione per il resto della gara”.

Focalizzarsi sulla gara rende praticamente impossibile ad Antonio realizzare la portata di quello che gli sta accadendo. Lo ammette lui stesso: “È un’occasione speciale, ma il weekend scorre talmente veloce da non permettermi di rendermi conto di quanto sta succedendo. Quando tornerò a casa lunedì realizzerò davvero quello che è successo”. Probabilmente non gli sembra nemmeno vero. E lo stesso vale anche per l’attenzione dei giornalisti, o almeno così ci è sembrato mentre lo ascoltavamo. Ma è tutto vero. A cominciare da quella partenza al palo conquistata con un giro da vero campione.

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