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Con la bandiera a scacchi della 8 Ore del Bahrain 2023 termina l'undicesima stagione del FIA World Endurance Championship. A portarsi a casa il titolo piloti, oltre alla vittoria in categoria Hypercar, è stata la Toyota #8 con l'equipaggio composto da Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa. La vettura gemella, la #7 di Mike Conway, José Maria Lopez e Kamui Kobayashi, è riusciuta a rimontare fino alla sua iniziale seconda posizione, persa dopo il testacoda avuto al via per colpa di con contatto con la Cadillac.
Le speranze di vincere il titolo dopo cinquanta anni di assenza dal WEC per Ferrari erano iniziate a naufragare già nelle qualifiche di ieri. La 499P dell'equipaggio #50, composto da Antonio Fuoco, Miguel Molina, e Nicklas Nielsen, è riuscita comunque a portare a Maranello il trofeo della terza posizione. Situazione più complicata per quanto riguarda la #51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado, ed Antonio Giovinazzi che ha concluso solamente sesta. L'arrivo della notte con il conseguente abbassamento delle temperature ha inevitabilmente favorito le Porsche. Senza la penalità per un rientro pericoloso, la #38 del team Jota sarebbe potuta salire sul podio al posto della Ferrari #50. Quinta posizione per la Porsche ufficiale numero #6. L'altra Porsche dell'equipaggioo #7, le due Peugeot, Proton e Cadillac concludono la zona punti della categoria Hypercar.
In LMP2 è stato WRT a dominare brillantemente sugli avversari. Per il team belga si parla di una straordinaria doppietta con la #41 di Robert Kubica, Louis Deletraz e Rui Andrade, che ha vinto la gara e il titolo di categoria e la gemella #31 guidata da Frijns, Gelael e Habsburg in seconda posizione. Quest'ultimo equipaggio non è riuscito a salire sul gradino più alto per colpa della gomma anteriore sinistra che non riusciva ad essere cambiata, facendo così perdere secondi preziosi sull'avversaria diretta, la #41. Terzo posto per la vettura del team Jota. Le due Prema concludono la 8 Ore del Bahrain in quarta e quinta posizione. Male Vector e la #23 di United Motorsport: entrambi i team hanno recevuto una penalità di uno stop and go di 90 secondi per la pressione irregolare degli pneumatici.
L'addio alla categoria LMGTE Am è stato reso ancora più memorabile dalla vittoria delle Iron Dames. Partite dalla pole position, Sarah Bovy, Rahel Frey e Michelle Gatting sono riuscite a concludere la gara in prima posizione, difendendosi dall'attacco di D’Station Racing. La vittoria, però, sarebbe dovuta andare ad Iron Lynx. L'equipaggio #60, infatti, ha dominato la gara con un vantaggio di quasi in un giro sulle compagne di box. Tuttavia, a causa di un malessere di Claudio Schiavoni, Cressoni e Picariello hanno dovuto ritirare la vettura ad un passo dal trionfo. Conclude il gradino più basso del podio, per colpa di una penalità sul finale, NorthWest AMR. Quarta posizione per la Ferrari #54 di AF Corse. Corvette, campione in carica delle GTE, ha terminato in settima posizione.