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E’ cominciata ufficialmente la quarta edizione del WEC, il Campionato Mondiale Endurance: il primo importante appuntamento della stagione con due intensi giorni di test sul circuito francese di Le Castellet, cinque sessioni per 18 ore di grande lavoro per tutti. Hanno utilizzato il tracciato che si sviluppa su 5,790 km e 15 curve, tra cui la leggendaria Curva di Signes, che i prototipi della LMP1-H affrontano a 300 km/h, in fondo al lungo rettifilo del Mistral. ll risultato di questo weekend dice che la Porsche ha ricominciato esattamente da dove aveva finito a Interlagos, nell’ultima gara del 2014, cioè davanti a tutti, e questa volta in modo più netto. Le 919 Hybrid hanno chiuso in testa ogni sessione e il primato assoluto è di Neel Jani, che nella sessione notturna del venerdì ha messo a segno un giro strepitoso in 1’37’’220, a 214,40 km/h di media. Ciò che sorprende è che il tempo del pilota elvetico è di ben oltre 4 secondi più veloce del miglior crono fatto registrare lo scorso anno nel Prologo. Per la cronaca, pare che la vettura fosse in configurazione da qualifica.
WEC: sempre più forte
E se non bastasse, tutti e sei i prototipi ibridi della classe regina (quindi anche Audi e Toyota) sono scesi sotto il miglior tempo di riferimento del 2014 che era stato stabilito da Brendon Hartley con la Porsche in 1’41’’289. Per chi ama i confronti cronometrici, quando non c’era ancora l’ibrido e la lotta era tra le due “belve” a gasolio di Audi e Peugeot, Nicolas Lapierre conquistò la pole position della 8 Ore di Le Castellet del 2010 in 1’41’’195 con la Peugeot 908 HDi FAP, macchina che è rimasta nel cuore di molti appassionati. Questo è il risultato del lavoro fatto durante l’inverno dai Costruttori coinvolti in quest’affascinante sfida tecnologica che segna un’evidente evoluzione, unita allo sviluppo degli pneumatici Michelin, sempre più performanti, e poi probabilmente un “aiutino” è arrivato anche dal forte vento che ha accompagnato i test del venerdì. In effetti, il primo giorno il Mistral soffiava forte sull’altopiano transalpino e ha complicato non poco il lavoro dei piloti e dei tecnici. Le raffiche erano talmente forti che prima d’entrare in pista, molte squadre hanno atteso che il vento si calmasse un po’.
Il sabato il vento ha lasciato il posto a un sole ancora più deciso, e in più, la seconda giornata era aperta al pubblico, che poteva accedere gratis all’evento: infatti, già nelle prime ore del mattino, la gente faceva la coda per entrare. E’ stato bello anche vedere la corsia box invasa dagli spettatori per la sessione d’autografi. Pare si sia registrata un’affluenza di oltre 10.000 persone. Insomma il WEC cresce, le gare endurance piacciono sempre di più e c’è maggiore interesse anche da parte dei media. E non solo per la 24 Ore di Le Mans, che resta comunque l’appuntamento più atteso. Tornando ai test, i prototipi della Casa di Stoccarda, passati in categoria 8 MJ, hanno svettato anche nelle velocità di punta con un passaggio a ben 338,6 km/h. Le nuove Porsche hanno anche percorso un totale di 4.188 km e non si sono rivelate solo veloci, nella simulazione di qualifica del venerdì, ma hanno realizzato buone performance anche sui “long run”, sulla distanza, su cui si sono concentrati nella seconda giornata.
Porsche 919 Hybrid: la vera sfida è Le Mans
La nuova 919 Hybrid va indubbiamente forte, resta solo il dubbio sulla configurazione scelta degli 8 Megajoules, per capire se sarà quella giusta per una corsa lunga e terribile come la 24 Ore di Le Mans. A Le Castellet sono riusciti comunque a percorrere più giri degli avversari e ad un ritmo che solo in parte l’Audi è riuscita a sostenere. Dietro alle Porsche ci sono infatti le due Audi, le nuove R18 e-tron Quattro, in categoria 4 MJ, che hanno staccato i loro migliori giri con Benoît Tréluyer in 1’39’’058 e Loic Duval, più staccato di quasi tre decimi. Dopo i test privati ad Aragon e a Sebring, il team ha di nuovo provato tanti particolari e ha raccolto molti dati importanti, dopo aver completato più di 2.500 km, concentrandosi soprattutto sulla gara d’apertura di Silverstone. Per Marcel Fässler, André Lotterer, Benoît Tréluyer, Lucas di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis sono stati due giorni molto intensi: hanno provato la durata delle nuove gomme fornite da Michelin, unitamente alle modifiche fatte alle sospensioni. E la vettura sembra più efficace.
La nuova 919 Hybrid va indubbiamente forte, resta solo il dubbio sulla configurazione scelta degli 8 Megajoules, per capire se sarà quella giusta per una corsa lunga e terribile come la 24 Ore di Le Mans
La loro configurazione aerodinamica prevedeva quasi il massimo del carico, proprio l’ideale per Silverstone e piste come l’inedito Nurburgring, e sono infatti sempre stati molto veloci nella parte più guidata della pista. Hanno girato anche in configurazione da gara e nei pit stop si sono allenati per le procedure di cambio pilota, mettendo alla prova anche i riflessi dei meccanici. Insomma non hanno cercato i tempi ma hanno raggiunto i propri obiettivi. Seppure abbastanza lontani dai migliori tempi fatti registrare dalle 919 Hybrid, l’atmosfera nel team è sembrata serena circa l'avvio della stagione. A seguire e sostenere il lavoro dei colleghi c’erano anche Filipe Albuquerque, il nostro Marco Bonanomi e René Rast, che saranno la volante della terza Audi a Spa e Le Mans. I tedeschi sono fiduciosi e pronti al riscatto, dopo la “batosta” dello scorso anno.
Toyota: non sottovalutare i Campioni del Mondo
I campioni del mondo in carica della Toyota con le TS040 Hybrid chiudono queste due giornate di test con il quinto tempo di Anthony Davidson in 1’39’’949 e Alex Wurz staccato di circa nove decimi dal compagno di squadra. Il team ha lavorato soprattutto sull'aerodinamica, provando assetti diversi e le prestazioni delle gomme. Unico neo quel propulsore rotto sulla vettura n°2, in quel momento guidata da Mike Conway. Sono molto distanti dal crono di riferimento della Porsche, ma è difficile capire quanto si siano nascosti. Comunque Silverstone è vicina… Peccato per l’assenza della Nissan Motorsport, che vedremo con gli altri solo a Le Mans. Hanno fatto scelte tecniche molto coraggiose e stanno affrontando le difficoltà della tecnologia ibrida, che è molto complessa da mettere a punto. Intanto in questi giorni hanno superato con successo la prova di crash-test con il loro rivoluzionario prototipo. Tra le LMP1 non ibride, il prototipo del team ByKolles Racing, la CLM P1/01, chiude con il tempo di 1’46’’983, firmato da Vitantonio Liuzzi. Ma soprattutto sono riusciti a percorrere circa 1100 km con una vettura che non era ancora nella versione definitiva; speriamo di vedere una bella lotta con i campioni in carica della LMP1–L del Rebellion Racing, che non era presente ai test con le sue R-One.
La classe cadetta, la LMP2, promette grande battaglia anche quest’anno: i sette prototipi presenti hanno dato vita a una bella lotta, facendo registrare tempi molto vicini, praticamente racchiusi nello stesso secondo. C’è tanto equilibrio tra Ligier, Oreca, Alpine, Morgan e la tanto attesa Dome del team Strakka Racing, che ha dovuto inevitabilmente fare i conti con un prototipo che deve ancora crescere. Il miglior giro in assoluto è quello di Matt Howson, nella sessione notturna, con la nuova Oreca 05-Nissan del team KCMG in 1’47’’456. Un secondo e mezzo in meno rispetto al miglior crono di un anno fa. Alle loro spalle il secondo miglior tempo è della Ligier del G-Drive Racing. Buone anche le performance della Morgan del team Sard Morand. Il team Signatech Alpine non ha cercato la prestazione pura concentrandosi invece sui “long run”, con sessioni da oltre 90 giri. Tanti problemi invece per le HPD degli americani dell’Extreme Speed Motorsports. Dunlop vanta con orgoglio il primato in ogni sessione dei prototipi LMP2 equipaggiati con i suoi pneumatici. Le nuove specifiche hanno migliorato molto la performance e la guidabilità. Le gomme hanno affrontato doppi stint senza problemi, con grande costanza nei tempi.
C’è molto equilibrio anche nelle GT tra Ferrari, Aston Martin e Porsche
GT: ci divertiremo!
C’è molto equilibrio anche nelle GT tra Ferrari, Aston Martin e Porsche. Il miglior tempo assoluto delle LMGTE è, a sorpresa, della Classe AM con Stuart Hall e la sua Aston Vantage V8 in 1’57’’116. Tra le PRO le sei vetture presenti sul tracciato transalpino hanno chiuso i test con tempi racchiusi nello stesso secondo, dividendosi il primato nelle cinque sessioni. Ottimo il lavoro svolto dai campioni del mondo in carica della Ferrari, al via dell’ultima stagione per la grandiosa 458. Nella seconda giornata, grazie al vento che ha smesso di soffiare così forte, i piloti hanno potuto sfruttare al meglio le vetture, abbassando i tempi e i team hanno completato simulazioni di gara molto più vicine alle condizioni che dovrebbero ritrovare a Silverstone, pioggia a parte...
Nella categoria GTE PRO, le due 458 Italia del team AF Corse hanno completato il programma di lavoro previsto. I tempi più veloci si sono registrati nella sessione del sabato mattina. Con la n°51 i campioni in carica “Gimmi” Bruni e Tony Vilander hanno percorso ben 90 giri ottenendo come miglior crono un ottimo 1’57”440, ad un decimo dall’Aston Martin di MacDowell e Rees, che è stata la vettura più veloce del sabato. Anche la Ferrari n°71 di Davide Rigon e James Calado, per il secondo anno insieme e con il team di Amato Ferrari, ha ottenuto i tempi migliori nella mattinata del sabato. Sul circuito francese AF Corse ha presentato anche la nuova livrea, caratterizzata da un tocco di blu che si va ad aggiungere al tradizionale bianco, rosso e verde, oltre che al nero e al giallo. Nella categoria GTE AM tutte e tre le 458 Italia dei tre team iscritti hanno portato a termine il lavoro che era stato programmato. A brillare particolarmente è stata la 458 Italia del team JMW Motorsport di Michael Avenatti e Jakub Giermaziak che il sabato mattina ha ottenuto il secondo miglior tempo, preceduta solo dall’Aston Martin del nostro Francesco Castellacci, con Goethe e Hall.
911 RSR: armi temibili
Molti giri e tanto lavoro fatto anche per gli altri due equipaggi: quella di AF Corse, affidata a Perrodo, Collard e Rui Aguas e la 458 del team SMP Racing di Shaitar, Basov e del pilota ufficiale Ferrari Andrea Bertolini. Buoni risultati per Porsche anche nella GTE-Pro: le due 911 RSR ufficiali gestite dal team Manthey hanno girato più di tutti. Michael Christensen e Richard Lietz sulla n°91 che a Le Mans divideranno con Jörg Bergmeister. Sull’altra vettura c’erano Frédéric Makowiecki e Patrick Pilet, che alla 24 Ore avranno nell’equipaggio anche Wolf Henzler. A Le Castellet c’era anche il pilota Porsche Junior Sven Müller, che ha fatto i suoi primi giri sulla 911 RSR. L’anno scorso è stato il migliore “rookie” della Porsche Carrera Cup tedesca, ha vinto la gara di Monza nella ben più difficile Supercup e per questo 2015 debutterà nel WEC nel secondo round a Spa-Francorchamps.
Le Aston Martin Vantage V8 sono velocissime con tutti i piloti e in entrambe le classi. Di sicuro anche quest’anno le GT ci faranno divertire
Le GT di Stoccarda sono state provate in ogni configurazione possibile e si sono rivelate molto costanti. Frutto sicuramente del lavoro fatto durante l’inverno: nella 911 è stata rinnovata l’aerodinamica, soprattutto all’anteriore, e le modifiche fatte al telaio le garantiscono un maggiore equilibrio e migliore controllo quando viene portata al limite. Grazie a piccoli aggiustamenti, è migliorata anche l'affidabilità della trasmissione. Promosso a pieni voti anche il nuovo sistema per il rifornimento, che contribuisce anche alla sicurezza nella corsia box. L’anno scorso cominciarono la stagione con una doppietta a Silverstone: sono molto fiduciosi e potrebbero riuscirci di nuovo. Tra le GTE AM c’era la 911 RSR dell’Abu Dhabi Proton Racing con Christian Ried, Khaled Al Qubaisi e l’ex Porsche Junior Klaus Bachler.
L'attore si fa attendere
Patrick Dempsey, che parteciperà per la prima volta nella sua carriera all’intera stagione del WEC, non c’era: è rimasto negli States, lasciando il lavoro di sviluppo della sua Porsche 911 RSR all’esperto pilota ufficiale Porsche Patrick Long e a Marco Seefried. Del resto, aveva già dovuto rinunciare alla 12 Ore di Sebring per gli impegni con le riprese di Grey’s Anatomy… Da ciò che si è visto in questo fine settimana, le Aston Martin Vantage V8 sono velocissime con tutti i piloti e in entrambe le classi. Di sicuro anche quest’anno le GT ci faranno divertire. Forse qualcuno si aspettava risposte più precise circa i valori in campo del WEC 2015, soprattutto per ciò che riguarda la lotta assoluta tra Porsche, Audi e Toyota. Difficile per tutti capire dove si trovino realmente gli avversari a livello di competitività. Ma basta avere un po’ di pazienza: tra pochi giorni, il 12 Aprile a Silverstone, cominceremo a capire un po’ di più.
Testo: Nicola Villani
Foto: Manrico Martella