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Audi conquista la seconda vittoria consecutiva nel Mondiale Endurance, dopo un fantastico duello con Porsche, con Benoit Treluyer che taglia il traguardo con la R18 e-tron quattro n°7 con 13”424 di vantaggio su Neel Jani e la Porsche 919 Hybrid n°18. Il terzo gradino del podio è della Porsche partita dalla pole, la n°17 di Timo Bernhard, Brendon Hartley e Mark Webber.
La gara si decide soprattutto nelle ultime due ore, contraddistinte da una battaglia straordinaria tra l’Audi n°7 e la Porsche n°18, con sorpassi mozzafiato, qualche ruotata e una grande lotta strategica ai box. All’ultima serie di pit stop, Jani entra per primo, a 36’ dal termine, e rabbocca solo il carburante. Circa 15 minuti dopo si ferma anche Treluyer che decide di fare un doppio stint con gli pneumatici, riesce poi a mantenere un vantaggio di 13” sull’avversario e regala così alla Casa degli anelli e a suoi compagni di squadra Andre Lotterer e Marcel Fassler il secondo successo della stagione. Questo equipaggio aveva già vinto qui a Spa nel 2013. L’affermazione dell’Audi è frutto anche di una strategia di gara perfetta, nella quale gestiscono meglio gli pneumatici, costruendo così il vantaggio decisivo. Una corsa priva di “caution”, senza safety car, e un ritmo indiavolato consentono ai vincitori di completare ben 176 giri, stabilendo un nuovo primato di distanza in questa corsa: 1232 chilometri.
Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas sono costretti ad incassare la sconfitta e ad accontentarsi del secondo posto, perché il team della Casa di Stoccarda non riesce a concretizzare la superiorità mostrata nelle Qualifiche e nella prima parte di gara.
Hartley scatenato ad inizio gara
La 919 Hybrid n°17, partita dalla pole, sembra destinata a prendere il largo con Brendon Hartley, scatenato, che realizza il giro più veloce in gara, in 1’57’’972 al 5° passaggio. Poi, dopo 23 giri, il neozelandese sbaglia la frenata alla Bus Stop, tirando dritto all’entrata del rettilineo dei box: è costretto così ad osservare una penalità di 15” di stop&go e scende al secondo posto. Successivamente, al 47° giro, devono di nuovo rientrare ai box per sostituire un ammortizzatore. Dopo una lunga sosta, riprendono poi la gara al 7° posto, vedendo sfumare ogni possibilità di vittoria. E grazie ad una bella rimonta, con Webber che riesce a risalire fino al terzo posto grazie a un doppio stint, riescono comunque a salire sul podio, con un giro di distacco.
L’Audi n°9, la terza R18 schierata nella gara belga e a Le Mans con il nostro Marco Bonanomi, Albuquerque e il debuttante Rast, ottiene un bel quarto posto, nonostante un pacchetto aerodinamico ad alto carico che non rende facile il confronto con gli avversari su un tracciato così veloce e una sosta imprevista per sostituire il finestrino laterale sinistro.
Weekend no per la Toyota
E’ un weekend da dimenticare per la Toyota, mai in gara e in grado di lottare per la vittoria. Dopo il brutto incidente nelle Libere di Nakajima, che si è fratturato una vertebra e difficilmente sarà al via della 24 Ore, la corsa va ancora peggio: con un passo decisamente inferiore rispetto ad Audi e Porsche, il massimo che riescono a raccogliere è il 5° posto con Wurz, Sarrazin e Conway, sulla TS040 HYBRID n°2, a tre giri dai vincitori, pur senza aver avuto nessun problema particolare.
Al sesto posto, a tre giri, chiudono la gara i “rookie” della Porsche, Nico Hülkenberg, Nick Tandy e Earl Bamber sulla 919 Hybrid n°19: dopo lo splendido secondo tempo in Qualifica, Tandy scende al terzo posto dopo il primo giro. Al 7° è protagonista di un incidente dovuto a un’incomprensione con Kevin Estre sulla 911 RSR n°91 a Pouhon: perde oltre tre minuti ai box per riparare l’anteriore danneggiato. Il resto è una gara in salita, ma che consente ai piloti di accumulare chilometri ed esperienza prima di Le Mans.
Qualificata al settimo posto, a 8 giri, è l’Audi n°8 di Duval, di Grassi e Jarvis, anche se quest’ultimo in realtà conclude la gara contro una barriera di pneumatici a Stavelot, a circa tre minuti all’arrivo. L’incidente è probabilmente dovuto a un problema tecnico, uno dei tanti di cui soffrono durante la gara: due soste in più per un problema elettrico, la sostituzione di una centralina ECU e altri guai segnano la loro corsa.
Gara disastrosa per i campioni del mondo Davidson e Buemi
Ottava e a 14 giri c’è la seconda Toyota, la n°1 dei campioni del mondo Anthony Davidson e Sebastien Buemi. Un disastro: problemi di natura elettrica e all’acceleratore gli fanno perdere più di 20 minuti e precipitano al 14° posto. Con una grande rimonta, tra le più lente LMP2, chiudono poi all’ottavo posto. Dopo essersi complimentati sportivamente con Audi per la vittoria, credo che avranno già cominciato a lavorare per risolvere questa mancanza di performance, per cercare di mettere a punto un pacchetto tecnico migliore per la macchina con le specifiche per Le Mans. Ora dovranno dimostrare la loro capacità di reagire in fretta per rimettersi in gioco per la 24 Ore, perché sei settimane passano in fretta.
In LMP2 Tincknell-Dolan-Evans sugli scudi
In classe LMP2 domina e vince la gara il team Jota Sport con Harry Tincknell, Simon Dolan e il “rookie” Mitch Evans con la loro Gibson 015S Nissan gommata Dunlop, nonostante una penalità, uno stop & go di 15 secondi, per la partenza anticipata di Tincknell. E’ la seconda vittoria a Spa negli ultimi quattro anni per la squadra di Sam Hignett, abitualmente impegnata nell’ELMS e che tornerà nel WEC solo a Le Mans. Secondo posto per G-Drive Racing e la Ligier JS P2 Nissan n°28 di Yacaman, Derani e Gonzalez: già secondi a Silverstone, ottengono il massimo dei punti perché la vettura di Jota è “trasparente” ai fini della classifica. Ora sono al comando del campionato. Brillante debutto per il team SARD-Morand con Ragues, Webb e Amberg che completano il podio con la loro Morgan Evo-SARD n°43.
Finisce Ko il motore della Ligier-Nissan n°26 di G-Drive Racing: partiti dalla pole, sono costretti a fermarsi a 1 ora e 20’ dal termine, mentre sono al secondo posto. Il team analizza il problema al propulsore e poi consente a Rusinov di compiere un ultimo giro, così da completare il 70% della gara e ottenere due punti con il 10° posto finale.
Bottino ricco per Aston Martin Racing in LGMTE
Aston Martin Racing sbanca tra le LMGTE e conquista un’incredibile doppietta vincendo nelle Pro e anche tra le Am, con le due Vantage V8 partite dalla pole position. Tra le Pro l’Aston n°99 vince con Fernando Rees, Richie Stanaway e Alex MacDowall, dopo uno splendido duello con la Ferrari n°51 di AF Corse con Toni Vilander e Gimmi Bruni. Peccato che una penalità inflitta ai campioni del mondo in carica comprometta la loro gara: nel momento della sosta ai box di Bruni, una delle gomme sfugge al controllo dei meccanici e secondo i commissari questo costituisce un’irregolarità sul piano della sicurezza. Decidono per una penalità pesantissima: un minuto di stop&go e termineranno la gara al quarto posto.
Salgono invece sul podio le due Porsche 911 RSR ufficiali del Team Manthey: un secondo posto inatteso per Richard Lietz e Frederic Makowiecki sulla n°91, dopo una penalità inflitta a Lietz per non aver rispettato i limiti della sede stradale, verso l’inizio dell’ultima ora. Ottimo debutto per Kevin Estre e Sven Muller sulla vettura gemella n°92, nonostante l’incidente a inizio gara con la 919 Hybrid di Tandy e il conseguente drive-through inflitto a Estre.
Come detto, Aston davanti a tutti anche tra le Am, con la seconda vittoria consecutiva di Pedro Lamy, Paul Dalla Lana e Mathias Lauda, partiti dalla pole con la Vantage V8 n°98. Alle loro spalle due Ferrari, la n°83 di AF Corse con Aguas, Perrodo e Collard, e la n°72 dell’SMP Racing di Andrea Bertolini, Basov e Shaytar. Peccato per il ritiro della Chevrolet Corvette C7 di Larbre Competition, nel corso della seconda ora, per un’impatto piuttosto violento di Poulsen alla Paul Frere dopo una toccata con una Ligier-Nissan del G-Drive. Peccato per Paolo Ruberti e Gianluca Roda, che erano andati forte anche nelle Qualifiche.
Che gara, che spettacolo!
E ora comincia il conto alla rovescia, in attesa di "The Big One", la gara di durata per eccellenza, la 24 Ore di Le Mans
Ammetto di essermi divertito molto a commentarla su Eurosport e, a giudicare dai commenti sui “social”, anche gli appassionati hanno apprezzato lo show del WEC sul leggendario tracciato belga. E ora comincia il conto alla rovescia, in attesa di “The Big One”, la gara di durata per eccellenza, la 24 Ore di Le Mans. Per tutti sarà, come sempre, una lotta contro il tempo, perché tra quattro settimane, il 31 Maggio, ci sarà la giornata dedicata ai Test ufficiali e poi, dopo quindici giorni, si rinnoverà la magia della gara più bella del mondo.
Gli highlights della gara:
Still not enough the exciting #WEC6hSpa ? Then you definitely can't miss out this recap of an absolutely astounding race. #WEC
Posted by FIA WEC on Sabato 2 maggio 2015
WEC 2015 - 6h di Spa - 02/05/15
1 Marcel Fässler Audi R18 E-Tron Quattro '15 6.01'08''896 176
2 Romain Dumas Porsche 919 Hybrid 6.01'22''320 176
3 Timo Bernhard Porsche 919 Hybrid 6.02'07''087 175
4 Filipe Albuquerque Audi R18 E-Tron Quattro '15 6.02'54''347 174
5 Alexander Wurz Toyota TS040 Hybrid 6.01'11''616 173
6 Nico Hülkenberg Porsche 919 Hybrid 6.02'03''416 173
7 Lucas di Grassi Audi R18 E-Tron Quattro '15 6.03'26''476 168
8 Anthony Davidson Toyota TS040 Hybrid 6.02'05''589 162
9 Simon Dolan Gibson 015S 6.03'19''779 161
10 Gustavo Yacamán Ligier JS P2 6.02'46''418 160
11 Pierre Ragues Morgan LMP2 Evo '15 6.01'33''547 159
12 Matt Howson ORECA 05 6.01'51''235 159
13 Nelson Panciatici Alpine A450b 6.02'29''772 159
14 Nick Leventis Dome S103 6.02'04''850 156
15 Jacques Nicolet Ligier JS P2 6.03'10''315 152
16 Alex MacDowall Aston Martin Vantage V8 6.02'17''759 151
17 Frédéric Makowiecki Porsche 911 RSR 6.02'47''250 151
18 Sven Müller Porsche 911 RSR 6.03'15''238 151
19 Gianmaria Bruni Ferrari F458 Italia 6.03'30''834 151
20 Darren Turner Aston Martin Vantage V8 6.01'14''679 150
21 Christoffer Nygaard Aston Martin Vantage V8 6.01'34''962 150
22 Davide Rigon Ferrari F458 Italia 6.02'18''707 150
23 Ed Brown Ligier JS P2 6.01'48''706 149
24 Paul Dalla Lana Aston Martin Vantage V8 6.01'18''543 148
25 François Perrodo Ferrari F458 Italia 6.03'03''801 148
26 Viktor Shaitar Ferrari F458 Italia 6.01'31''282 147
27 Christian Ried Porsche 911 RSR 6.01'32''774 146
28 Patrick Dempsey Porsche 911 RSR 6.01'15''583 145
29 Francesco Castellacci Aston Martin Vantage V8 6.03'04''420 138
30 Scott Sharp Ligier JS P2 6.02'06''483 134
31 Roman Rusinov Ligier JS P2 6.02'01''449 124
Duncan Cameron Ferrari F458 Italia 5.32'51''431 128
Gianluca Roda Chevrolet Corvette C7.R 2.28'33''320 61
Simon Trummer CLM P1/01 1.49'24''427 4
Nicola Villani
Foto: Manrico Martella