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Domenica prossima è di scena in Giappone il sesto round del WEC, al Fuji International Speedway. Per la quarta volta consecutiva la più recente versione del Mondiale Endurance fa tappa sul leggendario tracciato ai piedi del Monte Fuji. Ovviamente è la gara di casa dei campioni del mondo in carica di Toyota Gazoo Racing, che dal 2012 ad oggi hanno sempre vinto la 6 Ore davanti al proprio pubblico e sul circuito di proprietà del Marchio giapponese. Il loro Technical Centre di Higashi-Fuji, dove stanno sviluppando il nuovo powertrain ibrido per la prossima stagione, è a due passi dal tracciato. Purtroppo quest’anno riesce difficile pensare ad un nuovo successo della Toyota, per la finora evidente mancanza di competitività, e saranno probabilmente costretti ancora a inseguire gli avversari. E’ davvero un peccato, soprattutto per Kazuki Nakajima, come sempre al volante della TS040 HYBRID n°1 con Anthony Davidson e Sébastien Buemi. L’idolo di casa conosce molto bene questo circuito su cui ha esordito nel 2003, dove ha ottenuto la sua prima vittoria nel WEC nel 2012 e in questa stagione è salito sul podio anche in una gara della Super Formula. Kazuki sa che, forse, solo la pioggia potrebbe riavvicinarli un po’ alle Audi e Porsche. Anche per Mike Conway, che fa il suo debutto in LMP1 in Giappone, Alex Wurz e Stéphane Sarrazin il pensiero è già rivolto al 2016 e al loro nuovo atteso prototipo, dopo i bocconi amari di questa stagione.
Porsche: la squadra da battere
Dopo aver conquistato gli ultimi tre round della stagione, a Austin, al Nürburgring e alla 24 Ore di Le Mans, Porsche sarà ancora la squadra da battere, forte anche di cinque pole position consecutive. Sono al comando della classifica Costruttori con 36 punti di vantaggio sull’Audi. La Casa degli Anelli, grazie al secondo posto ottenuto nell’ultima gara in Texas, vanta ancora il primo posto nella classifica Piloti con Benoît Tréluyer, André Lotterer e Marcel Fässler, forti di ben 5 podi all’attivo e 2 vittorie, a Silverstone e Spa. A 10 punti dal trio dell’Audi ci sono Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard, l’equipaggio della Porsche 919 Hybrid n°17, che ha festeggiato la prima vittoria in Germania e ha fatto il bis al Circuit of The Americas. L’altro equipaggio della Porsche, sulla n°18, Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb, per ben tre volte in pole negli ultimi tre round, sono al terzo posto in classifica davanti a Lucas di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis dell’Audi. Continuerà il confronto tra le LMP1 private di Bykolles e Rebellion Racing. Simon Trummer e Pierre Kaffer, con la CLM-AER della squadra di Kolles, hanno vinto in Germania e negli States e dovranno di nuovo contrastare la concorrenza delle due R-One del Rebellion Racing. Sulla n°12 del team elvetico Nicolas Prost e Mathias Beche correranno senza Nick Heidfeld, assente per la prima volta in questa stagione per l’impegno in Formula E. La poca affidabilità delle R-One ha consentito agli avversari di vincere in due occasioni, e potrebbe essere di nuovo il fattore affidabilità a decidere le sorti del round giapponese.
Porsche sarà ancora la squadra da battere, forte anche di cinque pole position consecutive
LMP2: sarà battaglia vera
In LMP2 saranno di nuovo scintille, dopo la seconda vittoria stagionale ad Austin di Sam Bird, Roman Rusinov e Julien Canal con la Ligier-Nissan del G-Drive Racing. Un anno fa s’imposero proprio Rusinov e Canal con il team russo nella gara del Sol Levante. Sulla vettura del team KCMG, leader del campionato, il vincitore della 24 Ore di Le Mans e anche della recente Petit Le Mans Nick Tandy è di nuovo al fianco di Richard Bradley e Matt Howson, pronti a tornare al successo. Debutto nel WEC per il canadese Christopher Cumming, al posto di Archie Hamilton, sulla Morgan EVO- SARD del Team SARD Morand che dividerà con Pierre Ragues e Oliver Webb. Cumming, che parteciperà con loro agli ultimi tre round della stagione, gareggia da anni nei campionati endurance d’oltreoceano, prima nell’American Le Mans Series e oggi nel Tudor United SportsCar Championship (TUSCC), campionato nel quale al momento è terzo nella classifica della classe LMPC. Quest’anno ha anche debuttato a Le Mans, sempre in LMP2, con una Ligier JS P2 che ha diviso con Laurens Vanthoor e Kevin Estre. Da tenere d’occhio l’Alpine A450B Nissan del team Signatech, sempre molto veloce con Paul Loup Chatin, Vincent Capillaire e Nelson Panciatici; Strakka Racing ha dimostrato che la nuova Gibson Nissan va forte ma è un po’ sfortunata, mentre il team americano Extreme Speed Motorsports, sulla Ligier HPD n°30, può sempre contare sul gran piede di Ryan Dalziel, che potrebbe aiutarli a trovare un posto sul podio.
GTE Pro: ancora Porsche?
In LMGTE Pro il team da battere è quello delle Porsche ufficiali di Manthey, che in Texas hanno dato vita a una bella prova di forza con una doppietta mai messa seriamente in discussione dagli avversari. Con questa performance ora Porsche è a soli due punti dalla vetta della classifica Costruttori GT, che è ancora della Ferrari. E, a proposito della Casa di Stoccarda, uno dei suoi piloti ufficiali, Patrick Pilet ha vinto l’ultimo round dell’United SportsCar Championship, la mitica Petit le Mans, a Road Atlanta: con Nick Tandy e Richard Lietz, a bordo di una 911 RSR della Porsche North America, ha conquistato la vittoria assoluta dell’ultima gara del campionato d’oltreoceano. Dopo una bellissima stagione caratterizzata da ben quattro vittorie nella classe GTLM, il forte pilota francese si è laureato Campione TUSCC 2015 proprio nella GTLM. Ma c’è poco tempo per festeggiare perché questo weekend, torna in azione nel WEC al Fuji assieme a Frédéric Makowiecki, sulla Porsche n°92, con l’obiettivo di conquistare un primo successo mondiale in questo 2015. Intanto il suo compagno di squadra Richard Lietz è al comando della classifica riservata ai Piloti, con 11 lunghezze di vantaggio sulla coppia del “Cavallino Rampante” Davide Rigon e James Calado. I piloti della Ferrari non sono più saliti sul gradino più alto del podio dopo il successo nel round inaugurale di Silverstone con Gimmi Bruni e Toni Vilander: prima di tutto dovranno definitivamente scacciare la sfortuna dopo le tante delusioni di questa stagione. Il loro riscatto comincerà dal Giappone? Beh, un anno fa vinsero proprio loro… In Casa Aston Martin sulla Vantage n°99, dopo tre pole position e una vittoria, Fernando Rees e Alex MacDowall saranno affiancati dal pilota Aston Stefan Mücke, che abbandona la Vantage n°97, che abitualmente divide con Darren Turner. Con quest’ultimo ci sarà di nuovo il neo campione britannico GT Jonny Adam.
Il Fuji Speedway, teatro di gare leggendarie nella storia delle corse, ha aperto i battenti nel 1965
GTE Am: aspettando la riscossa Ferrari
Tra le LMGTE Am in Texas la squadra russa SMP Racing ha ottenuto il terzo successo consecutivo ed è in cima alla classifica dei Team con 35 punti di vantaggio. Tra i Piloti Aleksey Basov, Victor Shaytar e Andrea Bertolini sono al comando con 131 punti; al secondo posto l’equipaggio della Ferrari 458 n°83 di AF Corse con Rui Aguas, Emmanuel Collard e Francois Perrodo. Debutterà in questo weekend il britannico Liam Griffin, abituale pilota nel campionato GT d’oltremanica con Aston Martin: sarà al via sulla Vantage n°96 con Stuart Hall e il nostro Francesco Castellacci. Sarà la prima volta nel Mondiale Endurance anche per Nicolai Sylvest: il 18enne danese sostituirà Kristian Poulsen al volante della Chevrolet Corvette C7 del Larbre Competition con l’inossidabile coppia composta da Gianluca Roda e Paolo Ruberti. Sylvest, dopo il karting, ha fatto esperienza nella Formula Ford del proprio Paese e poi nel campionato tedesco di F3; quest’anno è passato alle corse GT, guidando la Mercedes SLS AMG del Team Rowe Racing nella Blancpain Endurance Series. E’ stato lo stesso Poulsen a consigliare il nome del suo giovane connazionale per sostituirlo nel team francese, che qui vinse nel 2012. Per le GTE è stato deciso qualche cambiamento dalla Commissione FIA Endurance relativo al “Balance of Performance”: le Porsche 911 RSR nella classe LMGTE Pro aumentano il proprio peso di 5 kg rispetto a quello minimo del Nürburgring e Circuit of the Americas, passando da 1215 a 1220 kg, un valore comunque inferiore di 20 kg rispetto a quello d’inizio stagione. Nella stessa classe, e anche nelle Am, le Aston Martin Vantage V8 avranno un restrittore dell’aria più grande, di 28.8 mm, rispetto ai 28.6 consentiti nella gara statunitense. Nella LMGTE AM la Chevrolet Corvette C7-Z06 riduce il proprio peso di 20 kg, portando il peso minimo della muscle car d’oltreoceano da 1245 a 1225 kg.
Il circuito del Monte Fuji
Il Fuji Speedway, teatro di gare leggendarie nella storia delle corse, ha aperto i battenti nel 1965 e il layout attuale di 4.563 metri, stabilito nel 2005, costituisce la quinta e più recente configurazione del circuito. Qui nel 1967 si è tenuta la prima 1000 km del Fuji (vinta da una Toyota 2000 GT), riproposta ogni anno fino al 1992, poi nel ‘99 e ancora nel 2007. La Porsche ricorda con orgoglio il record sul giro stabilito nel 1983 dall’indimenticabile Stefan Bellof con la mitica 956 in 1’10”02 sulla pista all'epoca lunga 4.360 metri. Un primato ancora oggi imbattuto, su un circuito che ha ospitato il Mondiale Sport Prototipi tra il 1982 e l’88. Tre anni fa è arrivato il nuovo Mondiale Endurance con la 6 Ore del Fuji. Completamente ridisegnato proprio nel 2005, è un tracciato molto tecnico e vanta anche un rettilineo di ben un chilometro e mezzo di lunghezza, uno dei più lunghi nel Motorsport: vedremo se questo rettifilo potrà giocare un ruolo determinante in gara, soprattutto nella lotta per la vittoria assoluta tra Porsche e Audi. A Spa e Le Mans le R18 erano vicine alle 919 Hybrid, ma da allora le ibride di Stoccarda hanno fatto un altro passo avanti. Il tracciato ai piedi della montagna più alta del Giappone rappresenta una sfida particolare: mentre il lunghissimo rettilineo va percorso dai prototipi LMP1 a oltre 300 all’ora, per superare le 16 curve successive, alcune delle quali estremamente strette, è necessario trovare un set up per le vetture che sia un po’ un compromesso e non è per niente facile. Si può fare molta differenza nel primo e nel secondo settore grazie ad un buon carico aerodinamico, mentre nell'ultimo è fondamentale il bilanciamento della vettura. E’ molto importante anche la velocità di punta, fondamentale per i sorpassi in gara. Ci sono solo due frenate molto importanti dove si può ricaricare più facilmente il sistema ibrido. Il risultato di questa gara, soprattutto nella lotta al vertice, sarà molto importante per il Campionato.
Ecco il Programma (ora italiana):
Venerdì 9 Ottobre
Prove Libere 1 04:15
Prove Libere 2 08:30
Sabato 10 Ottobre
Prove Libere 3 02:50
Qualifiche LMGTE 06:40
Qualifiche LMP 07:10
Domenica 11 Ottobre
Gara 04:00
Potrete assistere alla 6 Ore del Fuji in Tv Live su EUROSPORT International dalle 4 della domenica mattina fino alle 10,15 con il commento del sottoscritto e di Marco Petrini.
Oppure potete vederla anche sul web in streaming su www.fiawec.com
Foto: Manrico Martella