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Il Costruttore giapponese domina la gara di casa e al termine della 6 Ore Anthony Davidson al volante della Toyota TS040 Hybrid n°8 taglia il traguardo con 25”627 di vantaggio sulla vettura gemella di Stephane Sarrazin. Dalla pole position Sebastien Buemi parte bene ma inizialmente fatica a mandare in temperatura gli pneumatici e nelle prime curve scivola al terzo posto poi, dopo i primi frenetici istanti in cui cercano di approfittarne i rivali di Audi e Porsche, ritorna al comando già nel corso del primo giro. Un pitstop non programmato per la Porsche 919 Hybrid n°20 di Mark Webber, vittima di una foratura lenta, regala il secondo posto a Kazuki Nakajima e la Toyota n°7. Da quel momento e per le restanti cinque ore le due TS040 non abbandonano più la vetta della classifica.
Toyota torna in testa nei Costruttori
Questa è la terza vittoria consecutiva dei nipponici sul circuito di casa e anche il terzo successo stagionale di Davidson e Buemi che aumentano così il proprio vantaggio nella classifica iridata riservata ai piloti portandolo a 26 punti sul compagno di squadra Nicolas Lapierre, assente per motivi personali, e a 29 su Fässler, Lotterer e Tréluyer dell’Audi n°2, oggi sesta al traguardo. Questa affermazione così netta, grazie ad una vettura molto competitiva e a una buona strategia, consente a Toyota di riprendersi il comando del Campionato Costruttori LMP1 con 8 punti di vantaggio sull’Audi a soli tre round dal termine. Dopo le frustrazioni di Le Mans e Austin giunge così il tanto desiderato riscatto.
Il terzo gradino del podio è per la Porsche n°20 di Brendon Hartley, Mark Webber e Timo Bernhard, staccati di un giro. Quarto posto per la 919 Hybrid n°14, davanti alle due Audi, la n°1 di Di Grassi, Duval e Kristensen e la n°2 dei vincitori di Le Mans, su un tracciato che non si rivela certo l’ideale per le R18 e-tron quattro, che faticano a trovare un buon ritmo e a sfruttare al meglio le gomme. Tra le LMP1-L c’è la prima vittoria di classe per Dominik Kraihamer, Fabio Leimer e il nostro Andrea Belicchi, 11° assoluti e staccati di ben 21 giri con la R-One Toyota del Rebellion Racing.
Un prototipo prende fuoco
Per i tre prototipi della categoria è una gara contraddistinta da tanti problemi tecnici: nell’ultima ora, mentre è al secondo posto, la Lotus CLM P1/01 AER prende fuoco in pitlane per fortuna senza conseguenze per Christophe Bouchut. Poco dopo il prototipo n°13 del team elvetico, in testa alla corsa, è costretto a una sosta per un problema ad un ammortizzatore posteriore. Poi Dominik Kraihamer ritorna in gara e conduce la R-One al successo di classe, nonostante una breve sosta lungo il tracciato per noie elettriche. Va ancora peggio ai compagni di squadra della Rebellion n°12, che perdono più di 50 giri a causa di un sensore e per loro il resto della gara diventa una lunga sessione di test.
LMP2: ancora G-Drive
In LMP2 il team G-Drive Racing regala il primo successo alla propria Ligier JS P2 con Olivier Pla, Roman Rusinov e Julien Canal. Dopo una foratura alla posteriore destra, Pla si lancia all’inseguimento di Alexandre Imperatori sull’Oreca 03 Nissan del KCMG e a meno di 20 minuti dalla fine si riprende la leadership conquistata nella prima ora. Giunge così al traguardo con più di cinque secondi di vantaggio sulla vettura di Imperatori, Bradley e Howson. Al terzo posto l’OAK Racing con la Morgan-Judd di Alex Brundle, Yacaman e Keiko Ihara, che diventa la prima donna a conquistare un podio nella storia del WEC.
“Dopo questa gara la Ferrari, con il team AF Corse, mantiene la testa del Campionato nella classifica Costruttori, Team e Piloti”
GTE: Ferrari e Aston
Bella come sempre la gara delle GTE. Nella classe Pro la prima parte della corsa mostra una certa superiorità dell’Aston Martin n°99, partita dalla pole, con Fernando Rees che mantiene la sua Vantage V8 davanti alle due Ferrari dell’AF Corse. Poi la vettura britannica non riesce più a mantenere il ritmo iniziale ed è costretta ad una sosta in più rispetto alle 458, lasciando così Alex MacDowall impegnato a difendersi dalla Porsche n°91 fino alla bandiera a scacchi. Vincono la gara Gianmaria Bruni e Toni Vilander sulla Ferrari n°51, nonostante una penalità di 30 secondi. Bella anche la gara di Davide Rigon e James Calado sulla vettura gemella n°71, che chiudono al secondo posto. Una straordinaria doppietta per Ferrari e AF Corse dedicata a Jules Bianchi…
Gara difficile per l’Aston n°97: un contatto nel primo giro alla curva 1 con Patrick Pilet sulla Porsche n°92 costringe Mücke ai box per riparare lo splitter, ponendo fine ad ogni ambizione per il suo equipaggio. E’ in quell’occasione che “Gimmi” Bruni ha approfittato della bagarre tra l’Aston e la Porsche e ha recuperato ben quattro posizioni portandosi in testa al gruppo. Weekend da dimenticare per le Porsche, che sul tracciato del Fuji non hanno proprio il passo degli avversari. Kristian Poulsen, Nicki Thiim e David Heinemeier-Hansson dominano e vincono nella classe Am con l’Aston Martin n°95 , seguiti dai compagni di squadra della n°98. E’ staccata di tre giri la Porsche del team belga Prospeed Competition. Gara sfortunata per la Ferrari di Bertolini, Rugolo e Wyatt e anche per quella di Roda, Ruberti e Segal del team 8Star Motorsport, costretti al ritiro per un problema tecnico. Dopo questa gara la Ferrari, con il team AF Corse, mantiene la testa del Campionato nella classifica Costruttori, Team e Piloti.
In occasione della corsa giapponese, la FIA e l’ACO hanno presentato il calendario della prossima stagione: come negli ultimi tre anni, il Mondiale Endurance sarà articolato in otto round. La stagione 2015 comincerà a tutti gli effetti con la sessione di prove ufficiali, il Prologo, sul circuito transalpino del Paul Ricard il 27 e 28 marzo. La prima gara in programma è la 6 Ore di Silverstone, poi si va a Spa Francorchamps in attesa della leggendaria 24 Ore di Le Mans. Seguirà poi la grande novità del calendario, la 6 Ore del Nürburgring, che si correrà sul circuito moderno utilizzato anche dalla F1. Il tracciato tedesco vanta una lunga storia legata all’Endurance e sarà ovviamente un appuntamento molto importante per Porsche e Audi. Sostituirà la gara di San Paolo, a causa dei necessari lavori di rifacimento del circuito d’Interlagos. Si correrà poi di nuovo ad Austin, in Texas, prima delle due gare del Fuji e di Shanghai. La stagione si concluderà in Bahrain verso fine novembre.
Ecco il calendario provvisorio del WEC 2015:
12 aprile 6 Ore di Silverstone
2 maggio 6 Ore di Spa
13/14 giugno 24 Ore di Le Mans
30 agosto 6 Ore del Nürburgring
19 settembre 6 Ore del Circuito delle Americhe
11 ottobre 6 Ore del Fuji
1 novembre 6 Ore di Shanghai
21 novembre 6 Ore del Bahrain
Intanto il prossimo appuntamento con questo Mondiale Endurance è per il 2 Novembre con la 6 Ore di Shanghai. L’anno scorso vinse l’Audi…
Nicola Villani