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Prendete dieci piloti, di qualsiasi nazionalità, e chiedete loro qual è il circuito che preferiscono. Molti, se non la totalità di loro vi risponderà senza alcun dubbio: Spa Francorchamps. Se ci hanno girato almeno una volta si sono immediatamente innamorati di questo tracciato immerso nel verde delle Ardenne, dove il pilota può ancora fare la differenza…
Un tracciato "vecchio stampo"
Già, questa è una pista “old school”, vecchia maniera, dove serve certamente qualcosa in più. Qui se non hai il talento necessario, la classe per gestire al meglio una macchina da corsa, soprattutto se con tanta cavalleria, non hai scampo. Il circuito belga appartiene a una categoria a parte, una serie affascinante di rettilinei e curve mozzafiato per oltre 7 chilometri, per essere precisi 7004 metri, di saliscendi con ben 20 curve e alcuni tratti in cui trattieni il respiro e speri che tutto vada bene. Perché, in alcuni punti, sbagliare è questione di un attimo.
Basti solo pensare alla leggendaria Eau Rouge, una sequenza di curve in salita, da aggredire con l’acceleratore premuto fino in fondo. Per chi ama i numeri, in poco più di 200 metri c’è un dislivello di 24 metri, più o meno come un palazzo di 8 piani. Quasi come andare sulle montagne russe. Anche oggi che le auto sono più sicure e stabili, spesso con l’ausilio dell’elettronica, sono ancora in molti i piloti che ammettono di provare un’emozione particolare a sfidare quella curva. E non solo quella…
La gioia di correre su questo tracciato è manifestata
Date un’occhiata in questi giorni sui social network, su Facebook e Twitter i piloti del WEC non mancano di esprimere la gioia di poter correre su questo tracciato con foto, post e tweet piuttosto eloquenti. Ma anche nelle varie interviste, con passione sincera…
In casa Audi, per esempio, Tom Kristensen, uno dei più grandi al mondo, dice che «qualsiasi pilota non vede l’ora di affrontare la sfida di un tracciato come Spa».
Marcel Fässler, che lì ha vinto anche una 24 Ore con le Gt, afferma: «E’ il mio circuito preferito, non importa con quale auto ci corro…».
Anche tra i piloti Porsche l’entusiasmo non manca: è uno dei preferiti di Romain Dumas, che ha vinto due volte la 24 Ore, la gara di questo weekend con la Casa degli Anelli due anni fa e una volta, all'inizio della carriera, in Formula 3000.
Alla vigilia delle Prove Libere Marc Lieb diceva: «Sono molto impaziente di affrontare l’Eau Rouge per la prima volta con la 919 Hybrid. Il dubbio, se questa curva stretta si può affrontare o no a piena velocità, è emozionante. Il circuito ha un andamento molto bello ed è sempre una sfida».
Brendon Hartley non è da meno: “Penso che qualsiasi pilota ami Spa, anch'io non sfuggo al suo fascino. È uno dei circuiti più belli al mondo, un circuito sul quale ho guidato ogni tipo di vettura da corsa. La famosa curva Eau Rouge esige grande rispetto e vedremo se riusciremo o no ad affrontarla a tutta velocità”.
E restando tra quelli che si giocheranno la vittoria assoluta, anche in Toyota sono belli carichi… Stéphane Sarrazin, che ama correre a Spa, non vedeva l’ora di provare l’esperienza di affrontare le sue curve con le quattro ruote motrici del loro nuovo prototipo. E anche Anthony Davidson e Nicolas Lapierre adorano il tracciato belga. Abbiamo reso l’idea?
“Sono molto impaziente di affrontare l’Eau Rouge per la prima volta con la 919 Hybrid. Il dubbio, se questa curva stretta si può affrontare o no a piena velocità, è emozionante. Il circuito ha un andamento molto bello ed è sempre una sfida”
PROVE LIBERE
Libere 1
Il meteo di Spa non di smentisce mai e nella prima sessione del venerdì mattina le Prove Libere sono bagnate. Loïc Duval è il più veloce con l’Audi R18 e-tron Quattro n°1 in 2’15”143, crono siglato proprio sotto la bandiera a scacchi, dopo aver montato le gomme intermedie. Le Toyota, che hanno dominato l’intera sessione, sono alle sue spalle: a poco più di due decimi di secondo la n°7 con Nakajima.
A cinque centesimi dal giapponese l’altra TS040 Hybrid con Buemi. Quarto tempo per l’Audi di Treluyer, davanti alle due Porsche 919 Hybrid, poi l’Audi n°3 di Albuquerque e Bonanomi.
Come previsto, partenza tormentata del fine settimana del Rebellion Racing con le nuove R-One da “svezzare”: la n°13 che il nostro Belicchi divide con Leimer e Kraihamer non ha completato un solo giro cronometrato.
In LMP2 ci sono davanti le due ORECA 03 Nissan dell’SMP Racing: il miglior crono è della n°27 grazie a Nicolas Minassian. Entrambe con pneumatici Michelin, sul bagnato riescono ad avere la meglio sui rivali gommati Dunlop. Tra le Gt è addirittura una delle auto della categoria Am a mettersi dietro tutti: è la meno recente Porsche 911 GT3 RSR del team belga Prospeed Competition guidata dal giovane talento Matthieu Vaxivière, che quest’anno corre anche in monoposto nella Formula Renault 3.5 Series, con il tempo di 2’34”281. A poco più di due decimi c’è Gianmaria Bruni con la Ferrari 458 Italia n°51 dell’AF Corse.
Libere 2
Circuito asciutto invece per la seconda sessione che promette una grande lotta per le qualifiche: Marc Lieb in 1’59”887 mette tutti in riga con la Porsche 919 Hybrid n°14. Ed è già più veloce della pole position dell’anno scorso….A sette decimi la Toyota TS040 Hybrid n°8 di Buemi separata da un solo decimo dall’Audi R18 e-tron quattro n°2 con Lotterer. Ancora guai di natura elettronica per la R-One n°13 del Rebellion Racing.
Due le bandiere rosse causate da due incidenti di prototipi LMP2, per fortuna senza conseguenze per Shaitar di SMP Racing e per Dolan del team JOTA Sport. La Morgan Nissan del G-Drive Racing è la più rapida in 2’08”673 grazie ad Olivier Pla.
In LMGTE Pro il miglior crono è dell’AF Corse con la Ferrari 4548 Italia e Gianmaria Bruni in 2’18”913.
Nella LMGTE Am Klaus Bachler è il più rapido con la Porsche 911 RSR n° 88 del team Proton Competition.
Nicola Villani