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Finalmente ci siamo: sta per partire la stagione più attesa nella seppur giovane storia del WEC, il World Endurance Championship.
Per chi ne avesse solo sentito parlare, si tratta del nuovo Campionato Mondiale per Prototipi e GT, nato nel 2012. E’ la prima serie di competizioni endurance che può fregiarsi del titolo di Campionato del Mondo, a più di 20 anni dall'ultima stagione agonistica del Campionato del Mondo Sport Prototipi.
Alla ricerca di nuove sfide
Nato per rinverdire i fasti del glorioso Mondiale Marche, dei leggendari duelli tra i grandi Costruttori come Porsche, Ferrari, Ford e altri, comprende nel suo calendario la 24 Ore di Le Mans e altre corse che hanno una durata minima di 6 ore. L’intento è quello di ricreare nuove sfide tra le Case automobilistiche, con un minor impatto ambientale e con nuove tecnologie alternative, alla ricerca della miglior efficienza, ma senza perdere di vista lo spettacolo.
Alla vigilia del primo round sullo storico e veloce tracciato di Silverstone, in tutte le categorie che contraddistinguono questo Campionato si preannuncia un grande spettacolo.
Riflettori puntati sulla LMP1
Inevitabilmente però i riflettori sono puntati sulla Classe regina, sui prototipi della LMP1, soprattutto nella LMP1-H riservata alle vetture ibride dove la lotta si fa più intensa che mai con il confronto tra tre Costruttori come Audi, Toyota e Porsche.
Il nuovo regolamento voluto dall'ACO ( l’Automobile Club dell'Ouest che ha creato e organizza la 24 Ore di Le Mans) e la FIA ha costretto le Case a creare autovetture più efficienti, che consumino molto meno di prima: viene richiesta una riduzione del 25% sul consumo di carburante rispetto al 2013.
Tanto per rendere l’idea, pensate che devono rispettare una quantità precisa di consumo di carburante ad ogni giro ed il consumo è controllato sulla media di tre giri. Per ingegneri e tecnici una sfida tecnica incredibile. Roba da perderci la testa…
Audi: una nuova sfida
La Casa dei Quattro Anelli è grande protagonista della scena dell’endurance dal 1999 con ben 12 successi a Le Mans e nelle prime due stagioni del WEC ha conquistato il Titolo difendendosi dal Costruttore giapponese. Per ribadire la propria superiorità si affida alla nuova R18 e-tron quattro, spinta da un propulsore V6 TDI da 4 litri e 534 cv.
Dopo migliaia di chilometri di test hanno deciso di rinunciare al recupero di energia termico, cioè quello collegato alla turbina. I tecnici della Casa di Ingolstadt hanno ritenuto che il beneficio portato da questo sistema fosse inferiore alle aspettative, perché velocità e temperature dei gas di scarico sono molto inferiori nei motori diesel rispetto a quelli benzina degli avversari. E’ stata così scelta una configurazione 2Megajoules, che consente di recuperare meno energia, ma garantisce un maggior flusso di carburante al giro. Va ricordato che il regolamento impone un valore limite per la somma delle due componenti.
Insomma la nuova “arma” dell’Audi dispone solamente del sistema di recupero dinamico, che utilizza l'energia accumulata in frenata, che viene poi sfruttata per creare una potenza di circa 230 cv da trasferire alle ruote anteriori, mentre quelle posteriori saranno gestite solo dal V6 turbo a gasolio. Il cambio sequenziale è a 7 rapporti, studiato per contenere i fatidici consumi…
L'armata di Ingolstadt
Saranno due i prototipi Audi al via di ognuno degli 8 round previsti dal calendario del WEC. Sulla n°1 dei Campioni del Mondo in carica Loïc Duval e Tom Kristensen (9 vittorie a Le Mans…) ci sarà anche il brasiliano ex F1 Lucas di Grassi che affronterà la sua prima intera stagione con il difficile compito di sostituire il leggendario Allan McNish, ritiratosi dopo la conquista del titolo iridato 2013.
La n°2 è quella di Marcel Fässler, André Lotterer e Benoît Tréluyer, due volte vincitori a Le Mans e Campioni del mondo nel 2012. Alla 6 Ore di Spa-Francorchamps e alla 24 Ore di Le Mans ci sarà un terzo prototipo per il nostro Marco Bonanomi.
“La nuova “arma” dell’Audi dispone solamente del sistema di recupero dinamico, che utilizza l'energia accumulata in frenata, che viene poi sfruttata per creare una potenza di circa 230 cv da trasferire alle ruote anteriori, mentre quelle posteriori saranno gestite solo dal V6 turbo a gasolio”
Lo scriviamo con grande orgoglio, Marco fa parte ormai del programma Le Mans del Costruttore tedesco dal 2011 come test driver. Nel tempo si è rivelato un grande collaudatore e in gara ha subito dimostrato il suo talento conquistando il terzo gradino del podio alla sua prima Le Mans nel 2012.
Coinvolto fin da subito nello sviluppo dell’auto di nuova generazione per il 2014, lo rivedremo al volante della R18 e-tron quattro alla classica belga in coppia con Filipe Albuquerque. A Le Mans con loro ci sarà anche Oliver Jarvis.
Porsche: il grande ritorno
Per la Casa di Stoccarda è un momento storico e lo è anche per il Motorsport: è il ritorno dopo 16 anni nella massima categoria delle gare di durata con un prototipo, la 919 Hybrid, che riunisce in sé tutta l’esperienza maturata in oltre 60 anni di corse e ben 16 vittorie a Le Mans, un record per la classica della Sarthe.
La vettura è stata presentata al Salone di Ginevra con una livrea molto particolare, caratterizzata dallo slogan ”Porsche Intelligent Perfomance”: è un principio che spiega la filosofia costruttiva del marchio e che si esprime in questo prototipo ibrido spinto da un motore a benzina, un quattro cilindri a V da 2 litri, a iniezione diretta, sovralimentato mediante un singolo turbocompressore, da più di 500 cv.
Il motore riceve il supporto da due sistemi di recupero dell’energia: da una parte un motore elettrico da 250 cv sull’avantreno che consente un recupero dell’energia in fase di frenata e, contemporaneamente, convoglia la sua potenza sull’anteriore in fase di accelerazione.
Dall’altra un sistema recupera energia dai gas di scarico. Nel modulo elettrico un alternatore viene azionato dal gas di scarico. L’energia recuperata dai diversi sistemi viene poi immagazzinata in gruppi batteria agli ioni di litio raffreddati a liquido.
La Casa di Stoccarda ha rinunciato alla Classe da 8 Megajoules per passare a quella da 6, per bilanciare in modo ideale performance e peso, perché secondo i propri tecnici gli 8 Mj sarebbero stati recuperabili interamente solo sul circuito di Le Mans.
“Il motore Porsche riceve il supporto da due sistemi di recupero dell’energia: da una parte un motore elettrico da 250 cv sull’avantreno che consente un recupero dell’energia in fase di frenata e, contemporaneamente, convoglia la sua potenza sull’anteriore in fase di accelerazione”
Anche la lineup della Porsche non scherza: Romain Dumas, Marc Lieb e Timo Bernhard sono piloti di grande spessore che da anni corrono per la Casa di Stoccarda. A loro si sono aggiunti: Neel Jani, che arriva dal team Rebellion; Brendon Hartley, che dopo una carriera nelle monoposto, tra World Series e GP2, lo scorso anno ha avuto una grande stagione nella classe cadetta, la LMP2. E, per finire, la grande star, il più atteso, Mark Webber, che esordirà proprio a Silverstone dove nel 2012 ottenne la sua ultima vittoria in un Gran Premio di F1.
Senza dimenticare che Porsche continuerà il proprio impegno nelle GT, in particolare nella classe GTE-Pro con due 911 RSR, che l’anno scorso al debutto hanno conquistato la 24 Ore di Le Mans. Ma su questo ci torneremo…
Toyota: il riscatto
Il costruttore giapponese per la sua terza stagione nel WEC si affida alla TS040 Hybrid e passa ad un ibrido a quattro ruote motrici: con un V8 a benzina aspirato da 3.7 litri da 520 cv, a cui si aggiungono i 480 della spinta esercitata dai motori elettrici sulle quattro ruote motrici, per una mostruosa potenza massima di 1.000 CV, disponibili da 5 a 10’’ all’uscita di ogni curva.
Il V8 è associato ad un sistema di recupero d’energia in frenata stoccata in un super-condensatore. L’energia viene poi distribuita alle ruote anteriori e posteriori tramite i due propulsori elettrici. Classe da 6 Megajoules anche per i giapponesi.
Dopo le due sconfitte subite dall’Audi, soprattutto quella della scorsa stagione, la Casa del Sol Levante cerca il riscatto: non appena l’ACO a metà 2012 ha fornito le prime indicazioni sul nuovo regolamento, hanno cominciato gli studi e le simulazioni investendo molto nelle loro risorse e nella loro tecnologia più avanzata per lo sviluppo della nuova “belva”, che già prima dei test ufficiali aveva già effettuato 12 giorni di test in Europa, percorrendo circa 18.000 km.
Toyota ha confermato i piloti del 2013, cambiando solo gli abbinamenti, pare per avere differenze di altezza minori fra i membri dello stesso equipaggio. Alex Wurz, Stéphane Sarrazin e Kazuki Nakajima saranno al volante del prototipo n°7, mentre Anthony Davidson, Nicolas Lapierre e Sébastien Buemi saranno sul n°8.
I tre colossi si presentano dunque con tre tecnologie differenti ma con un obbiettivo identico: vincere la 24 Ore di Le Mans ed il Mondiale Endurance 2014. Tutti e tre i costruttori credono molto nel trasferimento di know-how dal mondo delle competizioni alla produzione in serie. La grande attenzione del WEC allo sviluppo di nuove tecnologie dunque farà sì che anche le nostre auto di tutti i giorni diventeranno sempre più efficienti…
“I tempi dicono che la Porsche, presentatasi con un'aerodinamica profondamente rivisitata rispetto alla presentazione della vettura, potrebbe essere in leggero vantaggio. Vantano anche il record di velocità di punta con 339,6 km/h registrati sul lungo rettifilo del Mistral”
Le Prologue
L’ultimo weekend di marzo sul circuito francese del Paul Ricard si è tenuto “Le Prologue”, i test ufficiali, il primo confronto diretto tra i prototipi dei tre Costruttori che ha mostrato un sostanziale equilibrio e pochi problemi seri di affidabilità.
Eppure durante il lungo inverno di test privati i problemi non sono mancati per nessuno: pare che in Porsche, ad esempio, abbiano avuto seri grattacapi legati alle vibrazioni del piccolo V4 turbo. A Le Castellet si è visto un apparente grande equilibrio. I tedeschi si sono divisi il primato delle varie sessioni ma la Toyota non era mai troppo lontana. Nella sessione notturna del venerdì il velocissimo Brendon Hartley sulla 919 Hybrid n°20 ha fermato i cronometri sul tempo record di 1'41"289. Ma va detto che la squadra ha provato anche in assetto da qualifica.
Comunque i tempi dicono che la Porsche, presentatasi con un'aerodinamica profondamente rivisitata rispetto alla presentazione della vettura, potrebbe essere in leggero vantaggio. Vantano anche il record di velocità di punta con 339,6 km/h registrati sul lungo rettifilo del Mistral.
Considerate le caratteristiche tecniche del circuito francese, la 919 Hybrid ha mostrato un ottimo equilibrio, ma è sembrata meno a suo agio nel tratto più lento. La R18 e-tron, almeno per questi test, pare abbia puntato su un’aerodinamica piuttosto “carica”, con più downforce, difendendosi bene soprattutto nel settore medio veloce.
La TS040 Hybrid non ha brillato in nessuno dei tre settori ma ha dimostrato una grande affidabilità che ha consentito al team di conquistare il primato per il chilometraggio complessivo percorso nei due giorni dai due prototipi.
Ma come sempre succede nei test collettivi, è stato molto difficile capire chi abbia bluffato, chi si sia nascosto di più…la verità la scopriremo soltanto questo fine settimana a Silverstone, quando i tre contendenti dovranno svelare le reali capacità delle proprie LMP1-H.
LMP1
Nella classe regina del WEC, ci sono anche i prototipi non ibridi di Rebellion Racing e Lotus. Il team elvetico ai test ufficiali si è presentato con le vecchie Lola usate la scorsa stagione, staccando tempi molto lontani da quelli delle vetture ufficiali. Non era ancora pronta l’attesa R-One a motore Toyota, realizzata in collaborazione con la francese Oreca. Purtroppo non ci sarà nemmeno a Silverstone: Rebellion è in ritardo con il completamento della vettura e si presenterà al via con le due vecchie Coupé Lola. Nei loro equipaggi ci sono anche l’ex F1 Nick Heidfeld, Nicolas Prost (figlio del grande Alain) e il nostro Andrea Belicchi.
“Quest’anno c’è veramente tanta tecnologia e ci vorrà un po’ per capire ogni meccanismo di questa nuova era del Mondiale Endurance. Vi basti pensare che il Direttore Tecnico del progetto Porsche, Alexander Hitzinger, in un’intervista ha detto: “…un singolo Prototipo LMP1 è tecnicamente più sofisticato e complesso che tutte le vetture di F1 messe insieme…””
La Lotus non sarà proprio al via della gara britannica perché stanno sottoponendo la nuova T129 a un delicato cambio di propulsore: inizialmente pensata per essere spinta da un V8 aspirato, ha dovuto essere adattata nelle ultime settimane a un V6 turbo AER e serve altro tempo.
Balance of technology
Dopo aver analizzato le performance delle vetture ai test collettivi, l'ACO e la FIA hanno già apportato dei correttivi per le vetture di classe LMP1-H. Alle vetture alimentate a benzina, Toyota e Porsche, garantiscono più energia ed un serbatoio più capiente. Alle due sfidanti è stato infatti concesso di portare il loro consumo energetico a 139,5 MJ per ogni giro del tracciato di Le Mans, rispetto ai 137,5 previsti inizialmente. I loro serbatoi guadagneranno 1,5 litri, passando da 66,9 a 68,3.
Per l'Audi campione in carica, che ha il motore diesel, è stata ridotta la quantità di energia da 140,2 a 138,7 MJ a giro, mentre la capacità del serbatoio viene ridotta di solo mezzo litro, scendendo a 54,3 litri. Va anche considerato che questi sono dati generici, da sempre stimati sul circuito di Le Mans, ma sono presenti anche i valori specifici relativi alle prime due gare in calendario, Silverstone e Spa-Francorchamps.
Sono state anche ufficializzate le misure dei restrittori del sistema di rifornimento: le vetture diesel ne dovranno avere uno di 25 mm per i primi tre round, mentre per quelle a benzina sarà di 25,7 mm a Silverstone e di 25,9 millimetri a Spa-Francorchamps e Le Mans.
Inoltre, nelle LMP1, Rebellion Racing ha chiesto di poter partecipare alle prime gare con la vecchia Lola-Toyota. Il permesso è arrivato ma sono state modificate alcune impostazioni della vettura: il peso minimo sarà di 890 kg e il serbatoio di 83 litri, inoltre la misura del restrittore dell’aria sarà di 44,4 millimetri.
Quest’anno c’è veramente tanta tecnologia e ci vorrà un po’ per capire ogni meccanismo di questa nuova era del Mondiale Endurance. Vi basti pensare che il Direttore Tecnico del progetto Porsche, Alexander Hitzinger, in un’intervista ha detto: “…un singolo Prototipo LMP1 è tecnicamente più sofisticato e complesso che tutte le vetture di F1 messe insieme…”.
Nei prossimi giorni seguiremo l’appuntamento di Silverstone e non mancheremo di parlare anche dei prototipi dell’agguerrita classe LMP2 e delle GT, dove Aston Martin e Porsche cercheranno di strappare il titolo alla Ferrari e al team italiano AF Corse, e saranno scintille…
Il programma (ora italiana):
Prove Libere 1 Venerdì 18 Aprile 12:55
Prove Libere 2 Venerdì 18 Aprile 16:55
Prove Libere 3 Sabato 19 Aprile 10:00
Qualifiche Sabato 19 Aprile 13:00
Gara Domenica 20 Aprile 13:00
In TV:
Domenica 20 Aprile
14:00 - 15:00 Live EUROSPORT 2
18:00 - 19:00 Live EUROSPORT INTERNATIONAL
Sul Web:
live streaming www.fiawec.com
Calendario 2014 del FIA World Endurance Championship
20 Aprile Sei Ore di Silverstone
3 Maggio Sei Ore di Spa-Francorchamps
14 Giugno 24 Ore Le Mans
20 Settembre Sei Ore del Circuito delle Americhe
12 Ottobre Sei Ore di Fuji
2 Novembre Sei Ore di Shanghai
15 Novembre Sei Ore del Bahrain
30 Novembre Sei Ore di San Paolo
Nicola Villani