WEC 2014, Interlagos. Fittipaldi: a 68 anni la sua prima volta in Ferrari

WEC 2014, Interlagos. Fittipaldi: a 68 anni la sua prima volta in Ferrari
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Fittipaldi torna a correre e lo fa a Interlagos, davanti al suo pubblico. Il due volte Campione del mondo di F1 e due volte vincitore della 500 Miglia d’Indianapolis è in gara su una Ferrari 458. Intanto le Porsche e le Aston Martin dominano le Qualifiche
30 novembre 2014

Emerson Fittipaldi è un campione d’altri tempi, quando fare il pilota voleva dire fare un mestiere pericolosissimo. Il brasiliano appartiene a un’epoca del Motorsport fatta di pericolo e coraggio, ma anche di enorme passione, la stessa che oggi, a quasi 68 anni lo vede ancora al volante di un’auto da corsa. E, ironia della sorte, dopo aver lottato per anni in Formula 1 contro le monoposto del Cavallino Rampante, sta per esordire in corsa al volante d’una Ferrari. Questo weekend corre infatti nella categoria GTE Am con la Ferrari 458 n°61 del team AF Corse con Jeff Segal ed Alessandro Pier Guidi.

Fittipaldi: che carriera!

Ma andiamo con ordine, perché chi è più giovane forse di Emerson conosce ben poco. Ha vinto due Campionati del Mondo di F1 e ha conquistato due volte la 500 Miglia di Indianapolis. Prima di Ayrton Senna e Nelson Piquet, molto prima di Rubens Barrichello e Felipe Massa, rese grande il Brasile nel mondo delle corse. Tutto è cominciato quando aveva solo 13 anni e, di nascosto dalla famiglia, lui che faceva il meccanico e amava i motori, esordiva con le corse in moto: prima la 50cc, poi la 175 ma i suoi genitori lo scoprono e pongono fine prematuramente alla sua carriera sulle due ruote.


Ma Emerson non molla: continua occupandosi del kart del fratello maggiore Wilson. Poi, da giovani imprenditori, iniziano a produrre dei kart da vendere ad altri piloti nel proprio paese. A 17 anni comincia a correrci, diventando presto Campione Brasiliano, nel 1963 e ‘64, prima di passare alle auto. I due fratelli si rivelano in gamba come costruttori e ciò li aiuta a trovare i soldi per la loro carriera, che vede Emerson conquistare il Campionato Brasiliano di Formula V nel 1967, con una piccola monoposto creata da loro, la Fitti-Vê. Nello stesso anno, usando un motore Porsche, Emerson e Wilson realizzano un prototipo Fitti-Porsche, che si rivela l’auto più veloce della 1000 Miglia Brasiliana, una gara di durata prestigiosa che si svolgeva proprio sul tracciato di Interlagos, creata qualche anno prima e organizzata dal loro papà, "Il Barone" Wilson Fittipaldi.

Emerson 1972 F1
Emerson Fittipaldi nel 1972 al volante della Lotus

La F1 è il suo destino

A 23 anni, dopo aver vinto tutto in Brasile, emigra in Europa per correre nella Formula Ford britannica, poi passa alla Formula 3 e conquista il Campionato nel 1969. Si accorge del suo straordinario talento  il mitico Colin Chapman, fondatore della Lotus, che l’anno successivo gli propone il volante di una sua Formula 2. Quello è un campionato dove corrono piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo, come Derek Bell, Ronnie Peterson, François Cévert, Henri Pescarolo, gente tosta, dal piede pesante…

 

Ma Emerson terminerà quella stagione addirittura in Formula 1, coronando il suo grande sogno: prima come terzo pilota della scuderia Lotus al Gran Premio di Gran Bretagna poi, dopo quattro corse, come primo pilota in seguito alla tragica scomparsa di Jochen Rindt a Monza.  A 24 anni e solo alla sua quinta corsa in F1 vince a Watkins Glen il GP degli USA regalando il successo iridato alla Lotus e, a titolo postumo, a Rindt. Diventa così il primo brasiliano vincitore d’un Gran Premio di F1. Due anni dopo, nel 1972 Fittipaldi conquista il suo primo titolo iridato di F1 con la Lotus, alla sua terza stagione. La gara decisiva è il GP d’Italia a Monza che vince, diventando il più giovane Campione del mondo della storia a soli 25 anni. Un record che resisterà fino al 2005, l’anno dell’affermazione di  Fernando Alonso.

Emerson 1974 F1
Nel 1974 Emerson vince il Titolo Mondiale con la McLaren


L’anno dopo giunge secondo alle spalle dal grande Jackie Stewart, dopo una stagione non facile con tensioni all’interno del team Lotus tra lui, il suo nuovo compagno di squadra Ronnie Peterson e Chapman. A fine anno passa alla McLaren, con cui conquista il suo secondo titolo mondiale nel 1974, dopo una lotta straordinaria contro Clay Regazzoni e la Ferrari, che si decide solo all’ultimo round, proprio negli States, a Watkins Glen, dove tutto era cominciato. Nel 1975 è Vice Campione del Mondo, in una stagione in cui proprio sul circuito di Interlagos c’è una prima storica doppietta brasiliana con Emerson sul secondo gradino del podio in una gara vinta dall’amico José Carlos Pace, alla sua prima affermazione in F1.

Un talento fuori dal Circus

Emerson lascia poi la McLaren per approdare e dar vita alla nuova scuderia brasiliana Copersucar, creata dal fratello Wilson. Il team non ha i mezzi per competere contro i grandi Costruttori e il miglior risultato è un secondo posto al GP del Brasile a Rio nel 1978. Emerson termina la sua carriera in F1 alla fine della stagione del 1980. Rimane nell’ambiente come team manager della scuderia Fittipaldi-Automotive ma non fa proprio per lui. Ritorna al volante di una monoposto nel 1984, negli Stati Uniti, nell’IndyCar. Dopo diverse stagioni contraddistinte da alcune vittorie, Fittipaldi entra nelle leggenda nel 1989 conquistando la 500 Miglia d’Indianapolis, dopo un memorabile duello negli ultimi giri con Al Unser Jr., ancora oggi considerato come uno dei finali più entusiasmanti nella storia di questa corsa. Quell’anno vince anche il titolo con la scuderia Patrick Racing.

Emmo ha l’entusiasmo di un ragazzino, anche se tra pochi giorni compirà 68 anni


Vince poi la 500 Miglia una seconda volta nel 1993, con il team  Penske, dopo una indimenticabile battaglia con Arie Luyendyk e Nigel Mansell. Resterà con il team di Roger Penske fino al 1996. Poi, prima un brutto incidente nello Speedway del Michigan e infine uno schianto con un aereo ultraleggero con il figlio Luca, costringono Emerson Fittipaldi a porre fine alla sua carriera da pilota, dopo 14 vittorie in Formula 1 e 22 in Indy Car, oltre ai titoli che lo hanno reso uno dei piloti più forti di tutti i tempi. Oggi è un uomo d’affari ed è l’organizzatore e promotore della 6 Ore di San Paolo, che lo vedrà al via con la Ferrari 458 del team di Amato Ferrari insieme a Jeff Segal ed Alessandro Pier Guidi. Chissà che emozione per questi due piloti: dividere l’abitacolo con questa vera e propria leggenda vivente del Motorsport. “Emmo” ha l’entusiasmo di un ragazzino, anche se tra pochi giorni compirà 68 anni. Ha detto:  “Sono molto felice ed elettrizzato all’idea di tornare a correre questo week-end. L’obbiettivo è solo quello di divertirmi senza penalizzare troppo i miei compagni di squadra.”.

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Emerson prende parte alla 6 Ore di Interlagos con la Ferrari 458 dell'AF Corse


L'ultima apparizione di Fittipaldi in una competizione automobilistica risale al 2008 nel Campionato GT brasiliano, su una Porsche 911 GT3 con il fratello Wilson. Era da tempo che ci pensava, che voleva tornare a correre a Interlagos, dove vinse proprio 40 anni fa in F1: lo scorso anno aveva fatto un test  con un prototipo LMP2 del team OAK Racing, poi aveva tentato di mettere in piedi un team tutto brasiliano con Bruno Senna su un’Aston Martin ma non ha trovato il budget necessario. E adesso invece la grande occasione, davanti al suo pubblico. 

Ce la metterà tutta a Interlagos

Emerson ha preso tutto sul serio, da grande professionista: si è messo a dieta, si è preparato dal punto di vista fisico e dice di essere in gran forma, ha fatto dei test con delle vetture GT e fino ad ora se l’è cavata piuttosto bene, con dei tempi di tutto rispetto e con lo stile di guida unico di un grande campione. Del resto Fittipaldi è uno che si diverte ancora, come ha fatto l’anno scorso quando al Paul Ricard ha provato una monoposto, la Lotus F1 del 2012, con tempi interessanti e con grande entusiasmo per la tecnologia delle vetture da corsa moderne. Tornando al suo nuovo impegno, in qualifica hanno ottenuto il quarto tempo.

WEC Sao Paulo Emmo
Fittipaldi ha preso molto seriamnete la sua nuova sfida

Intanto le qualifiche...

E a proposito di Qualifiche, Mark Webber e Timo Bernhard hanno conquistato l’ultima pole position della stagione, la prima per la Porsche 919 Hybrid n°20, la quarta per la Casa di Stoccarda, che monopolizza la prima fila con l’altra vettura grazie a Neel Jani e Marc Lieb. Le due Porsche sono separate da poco più di un decimo. Terzo tempo per la Toyota TS040 Nybrid n°8 dei Campioni del Buemi e Davidson, a 0”394 dalla pole. 

 

Quarto e sesto tempo per le Audi R18 e-tron Quattro, separate dalla Toyota n°7 di Sarrazin e Conway. In LMP1-L pole per Nick Heidfeld e Mathias Beche sulla R-One n°12 del Rebellion Racing. Per la settima volta in otto gare, la Ligier-Nissan n°26 del G-Drive Racing è davanti a tutti in LMP2 grazie a Olivier Pla e Roman Rusinov. L’Aston Martin conferma ciò che aveva già mostrato nelle Prove Libere e conquista la pole position in entrambe le categorie GTE: nella Pro con Stefan Mücke e Darren Turner sulla Vantage V8 n°97, per la terza volta consecutiva; tra le Am con Pedro Lamy e Christoffer Nygaard. La gara parte alle 13:00 locali, le 16:00 in Italia. In bocca al lupo “Emmo”….

 

Nicola Villani

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