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Porsche celebra a Interlagos la sua prima vittoria da quando è tornata nella massima categoria dell’endurance: con la 919 Hybrid n°14 Neel Jani, in gara con Marc Lieb e Romain Dumas, taglia il traguardo per primo ma dietro alla Safety Car, a causa dell’incidente della Porsche gemella n°20 condotta da Mark Webber, avvenuto a 27’ dal termine della 6 Ore brasiliana. Al secondo posto la TS040 Hybrid n°8 di Anthony Davidson e Sebastien Buemi, con la Toyota che si laurea Campione del mondo Costruttori. Sul terzo gradino del podio l’equipaggio dell’Audi R18 e-tron Quattro n°1, Loic Duval, Lucas Di Grassi e Tom Kristensen, che conclude la sua straordinaria carriera con un podio.
Porsche: dal terrore alla gioia
E così è arrivata la tanto ambita prima vittoria per la Casa di Stoccarda, ma non certo come desideravano: al traguardo dietro la safety car e con quel brutto incidente di Webber a tenerli col fiato sospeso. L’australiano è stato vittima di una brutta uscita di pista nella curva 14, la veloce piega a sinistra che conduce al rettilineo dei box: ha perso il controllo della sua vettura urtando violentemente il muro esterno e coinvolgendo anche la Ferrari 458 di Matteo Cressoni. Le due vetture, uscite probabilmente dopo un contatto, sono state completamente distrutte. Le cause e la dinamica dell’incidente non sono comunque ancora state stabilite. L’italiano del team 8Star Motorsports è uscito dalla sua Gt fortunatamente illeso, mentre Webber è stato trasportato in ambulanza al centro medico dell'autodromo per i primi accertamenti. E’ stato poi trasferito all'ospedale di San Paolo, dove ha passato la notte, per ulteriori controlli: per l’ex pilota di F1 una commozione cerebrale e un po’ di lividi, ma nulla di preoccupante; non ricorda niente dell’incidente ma è contento per la vittoria dei compagni di squadra. Al momento è ancora sotto osservazione e il suo rientro in Gran Bretagna è previsto tra qualche giorno.
Tornando alla gara, le 919 Hybrid sono state veloci per l’intero weekend e, dopo aver monopolizzato la prima fila della griglia di partenza, hanno dato vita a una splendida battaglia contro gli avversari. Ma i problemi non sono mancati: Timo Bernhard, partito dalla pole con la n°20 riesce a costruire un vantaggio di 12” sulla Toyota di Buemi. Poi, anche dopo lo stint di Webber, la gara sembra destinata al meglio ma viene compromessa da un problema tecnico che fa perdere potenza al motore mentre c’è Brendon Hartley al volante. Poi, a meno di mezz’ora dal termine, mentre Webber è al 6° posto arriva il terribile incidente che neutralizza il resto della corsa. La vettura n°14 che si aggiudicherà la gara è costretta con Dumas a un pitstop anticipato al 105° giro per la foratura del pneumatico posteriore destro, forse causata da alcuni detriti. L’ultima sosta ai box è invece con Neel Jani, che resta in macchina e per guadagnare tempo sulla Toyota di Davidson, rischia e non cambia le gomme. Poi la safety car ci impedisce di vedere la lotta al restart con il britannico che aveva invece gli pneumatici freschi. Era dal 1989 che la Porsche non vinceva con un prototipo nell’endurance.
Toyota: che stagione!
In casa Toyota è grande festa, dopo aver conquistato i due Titoli più ambiti, quello Piloti, con una gara d’anticipo, e quello Costruttori. Dopo il Campionato del Mondo Rally vinto nel 1999, la Casa del Sol Levante ha dovuto attendere ben 15 anni per un nuovo trionfo iridato: la prima storica affermazione per un Costruttore giapponese in questa disciplina. E’ anche una vittoria importante per la tecnologia ibrida sviluppata fin dal lontano 2006 da Toyota, che quest’anno ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti mirati all’efficienza per le LMP1. Alla terza stagione di questo nuovo progetto nell’endurance con la TS040 HYBRID si è aggiudicata ben 5 delle otto gare della stagione, 4 pole position e ha collezionato 12 podi. Quarto posto al traguardo per la vettura n°7 di Wurz, Sarrazin e Conway, penalizzati anche da un drive-through per un contatto con una vettura doppiata. E senza dimenticare Kazuki Nakajima e Nicolas Lapierre, che non erano a San Paolo ma hanno contribuito al più grande successo di Toyota nel Motorsport. Manca ancora la 24 Ore di Le Mans, ma il 2015 è già dietro l’angolo.
“Tante emozioni in casa Audi per l’ultima gara di Tom Kristensen, che conquista l’ennesimo trofeo della sua incredibile carriera”
Tante emozioni in casa Audi per l’ultima gara di Tom Kristensen, che conquista l’ennesimo trofeo della sua incredibile carriera. Anche nella sua ultima corsa, nel finale entusiasmante della 6 Ore brasiliana, con la sua esperienza riesce a prevalere sulla Toyota n°7 grazie a un fantastico doppio stint con ottimi tempi sul giro ma consumi molto contenuti. Per il danese è stato un weekend molto speciale: con tanti riconoscimenti, un giro d’onore particolare al sabato e poi quella scritta, ‘Thanks Tom – Mister Le Mans’, sulla sua Audi, a ribadire la riconoscenza della squadra e la stima dei compagni di squadra, ma anche di tutti gli altri piloti e team che non hanno mancato di complimentarsi con “TK”.
Una rimonta sensazionale per l'Audi
Marcel Fässler, André Lotterer e Benoît Tréluyer, dopo un problema tecnico al via che li ha costretti a resettare l’intero sistema elettronico della loro vettura e un contatto con una LMP2, sono protagonisti di una splendida rimonta, con tanto di giro più veloce in gara per Lotterer, dall’ultimo al 5° posto finale, che significa anche il secondo nel Mondiale Piloti. Per l’Audi c’è anche il secondo posto tra i Costruttori ma che sa un po’ d’amaro, nonostante la tredicesima vittoria ottenuta alla 24 Ore di Le Mans. Il prossimo anno sarà quello del riscatto? Nella classe LMP1-L seconda vittoria stagionale per il nostro Andrea Belicchi, con Dominik Kraihamer e Fabio Leimer, sulla R-One Toyota n°13 del team elvetico Rebellion Racing.
In LMP2 terza vittoria stagionale e 6° posto assoluto per il team KCMG con Richard Bradley, Matt Howson e Alexander Imperatori. Il Titolo riservato ai Team se lo aggiudica SMP Racing con la vettura n°27, che festeggia anche il Titolo Piloti con Sergey Zlobin. Il trionfo del team russo è favorito anche dall’uscita di pista di Olivier Pla al termine della prima ora di gara per un problema ai freni della sua Ligier JS P2, che compromette la rincorsa al titolo di G-Drive Racing. Doppio successo -dell’Aston Martin tra le GT.
Ferrari: ancora Campioni Costruttori GT
In GTE Pro vincono Darren Turner e Stefan Mücke, partiti dalla pole con la Vantage V8 n°97, dopo una bella battaglia con la Porsche n°92 di Frédéric Makowiecki e Patrick Pilet. Il loro secondo posto si aggiunge agli altri podi della stagione e alle doppiette conquistate con i compagni di squadra a Silverstone e Shanghai, che consentono alla Casa di Stoccarda di ottenere il secondo posto nel Mondiale Costruttori. Terzo posto per il nostro Davide Rigon con James Calado, i migliori delle Ferrari, sulla 458 n°71, davanti ai compagni di scuderia “ Gimmi” Bruni e Toni Vilander, i Campioni del Mondo 2014. La Casa del Cavallino rampante festeggia comunque un nuovo Titolo Costruttori GT, il diciassettesimo nella storia della Ferrari, il terzo consecutivo da quando esiste il WEC. Si chiude così una stagione straordinaria contraddistinta anche dalla vittoria nella 24 Ore di Le Mans.
“Stagione 2014 del WEC promossa a pieni voti, così come quest’ultimo round in Brasile”
Doppietta dell’Aston Martin in GTE Am con Pedro Lamy, Paul Dalla Lana e Christoffer Nygaard, quarti assoluti tra le GTE e alla terza vittoria stagionale, davanti a Poulsen, Heinemeier-Hansson e Thiim sulla Vantage n°95. Per la Casa Britannica è un bel finale di stagione, dopo aver conquistato il Trofeo tra i Team GTE Am e anche quello Piloti. Senza dimenticare la vittoria, sempre tra gli Am, alla 24 Ore di Le Mans. Completa il podio la Ferrari 458 n°81 di Wyatt, Rugolo e Bertolini, autori di una gran bella gara. Sfortunato invece il ritorno del leggendario Emerson Fittipaldi, sesto al traguardo con la 458 Italia n°61 del team AF Corse, dopo una gara molto difficile: dopo due ore e mezzo dal via, mentre il grande fuoriclasse brasiliano è al volante, è costretto a rientrare ai box per un problema al cambio. I meccanici del team AF Corse riescono comunque a far ripartire la vettura ma la gara è ormai compromessa. Peccato per il grande “Emmo”, meritava di più davanti al suo pubblico.
Stagione 2014 del WEC promossa a pieni voti, così come quest’ultimo round in Brasile. E’ stata una splendida battaglia per la vittoria assoluta, che il prossimo anno si arricchirà della presenza della Nissan. Ma grande, come sempre, anche lo spettacolo tra le Gt. Il Mondiale Endurance prenderà il via l’ultimo weekend di Marzo con il “Prologue”, i Test ufficiali al Paul Ricard.
Nicola Villani