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La 6 Ore del Bahrain si preannuncia entusiasmante, perché siamo giunti al rush finale della lotta per il Titolo e la battaglia sarà molto intensa e resa ancor più spettacolare dal finale della corsa al buio. Come l’anno scorso, ma con un sistema ampliato per coprire l’intero tracciato, saranno le luci artificiali ad accompagnare la parte finale del 7° e penultimo round della stagione. E’ una gara molto particolare, dalle caratteristiche uniche: il circuito, lo stesso usato dalla Formula Uno e lungo oltre 5,4 km, è in mezzo al deserto e la sabbia che spesso il vento porta sull’asfalto, molto abrasivo, cambia l’aderenza da una curva all’altra. Inoltre anche le temperature avranno un ruolo determinante: la partenza è prevista alle tre del pomeriggio, ora locale, con un gran caldo che lascerà il posto a temperature ben diverse dopo il tramonto, con la gara che terminerà alle nove di sera. Anche la gestione degli pneumatici sarà fondamentale. Il layout del Bahrain International Circuit è molto impegnativo: i suoi rettifili più lunghi sono seguiti da curve molto lente e dunque anche le frenate saranno molto critiche. D’altra parte, le curve più veloci, soprattutto nel secondo settore, richiedono un buon carico aerodinamico.
Toyota potrebbe vincere il primo Mondiale
Parlando della vittoria assoluta, Toyota potrebbe vincere il suo primo titolo mondiale. Solo l’Audi può ancora guastare la festa al Costruttore giapponese. La matematica infatti vede la Porsche già fuori dai giochi per il titolo. Quattro vittorie e la seconda doppietta consecutiva conquistata a Shanghai parlano chiaro: questa è la stagione della Toyota, che vanta ben 29 punti di vantaggio sull’Audi nella classifica del Campionato Costruttori e 93 di margine rispetto alla Porsche. Ce ne sono ancora 88 da conquistare e anche cogliendo due pole position ed altrettante doppiette nelle ultime due gare, la Porsche non può più aggiudicarsi il titolo iridato ma la Casa di Stoccarda, nell’anno del suo ritorno nella massima categoria dell’Endurance, tenterà almeno di conquistare la sua prima vittoria. Nella classifica riservata ai Piloti, Anthony Davidson e Sebastien Buemi, dopo la loro quarta vittoria stagionale, vantano ben 42 punti in più dei piloti Audi André Lotterer, Benoît Tréluyer e Marcel Fässler, campioni del mondo nel 2012. Ci sono ancora 52 punti in palio, quindi se l’equipaggio della Toyota n°8 dovesse conquistare almeno un 5° posto e 10 punti in questa gara, Davidson e Buemi potrebbero già ereditare la corona dei campioni in carica Tom Kristensen e Loïc Duval (che vinsero con Allan McNish).
Per quanto riguarda Toyota, Nicolas Lapierre non parteciperà alle ultime due corse, mentre in Bahrain Mike Conway, dopo l’esperienza di Austin, torna al volante della TS040 Hybrid n°7 al posto di Kazuki Nakajima, impegnato nel round finale del campionato Super GT, a Motegi. Il pilota britannico conosce bene il tracciato di Sakhir, dove un anno fa vinse gara e campionato in LMP2. Pensando al tanto ambito titolo iridato, è probabile che il Costruttore giapponese cerchi di portare al traguardo entrambi i suoi prototipi, senza prendersi troppi rischi. L’Audi comunque non molla: dopo la vittoria nel Golfo Persico del 2012 con Fässler, Lotterer e Tréluyer e il secondo posto di un anno fa, punta di nuovo al podio per mantenere viva la lotta per il titolo fino alla gara brasiliana. Nel caldo del Bahrain potrebbero avvantaggiarsi della loro grande capacità di gestione delle gomme.
“Non trapelano ancora dettagli riguardo ad una possibile terza vettura per la 24 Ore di Le Mans ma questa potrebbe consentire l’eventuale presenza di Jenson Button”
Button dalla F1 al WEC?
Porsche correrà in gara per la prima volta in Bahrain con le sue 919 Hybrid ma potrà almeno sfruttare l’esperienza e i dati raccolti nei primi test di sviluppo fatti a Febbraio su questo circuito. Fin dalle prime Prove Libere potranno trovare il setup giusto e le caratteristiche del tracciato sembrano adatte per sfruttare al meglio il potenziale della vettura. Dopo due pole position e tre podi, sperano in un nuovo risultato positivo. Intanto in questi giorni la Casa di Stoccarda ha confermato tutti e sei i suoi attuali piloti per la stagione 2015: Timo Bernhard, Romain Dumas, Neel Jani, Brendon Hartley, Marc Lieb e Mark Webber. Non trapelano ancora dettagli riguardo ad una possibile terza vettura per la 24 Ore di Le Mans ma questa potrebbe consentire l’eventuale presenza di Jenson Button, nel caso dovesse perdere il posto in F1 con la McLaren. Ma, per ora, queste sono solo chiacchiere…. Anche l’ultima gara di Shanghai ha mostrato la superiorità delle Toyota TS040 Hybrid. Le vetture della Casa degli anelli non hanno la stessa velocità e alle Porsche sembra mancare ancora la costanza della performance nell’arco di un intero stint. Ma le temperature elevate previste a Sakhir potrebbero di nuovo rimescolare le carte…
Nella classe LMP1-L, quella dei prototipi non ibridi, Mathias Beche, Nick Heidfeld e Nicolas Prost sono già campioni del mondo 2014, dopo cinque vittorie che hanno consegnato al team elvetico Rebellion Racing quello riservato alle squadre. Intanto sulla Lotus CLM Pierre Kaffer avrà due nuovi compagni di squadra: Simon Trummer, che debutta nel WEC, e Nathanael Berthon. L’elvetico Trummer, 25 anni, corre abitualmente nella GP2 Series e conosce bene questo tracciato, dove ha ottenuto un secondo posto nella Sprint Race della GP2. Per il resto per lui il mondo dell’endurance è tutto da scoprire. Anche Berthon arriva dalla GP2, è alla sua terza stagione, quest’anno con il team Lazarus. Il francese però conosce già l’ambiente: ha gareggiato in LMP2 alla 24 Ore di Le Mans e in due round dell’European Le Mans Series con Murphy Prototypes. Intanto nel team pare abbiano trovato una maggiore affidabilità e ora si concentreranno anche sulle prestazioni, cercando di migliorare la guidabilità della loro vettura e il consumo degli pneumatici.
LMP2: ancora lotta aperta
In LMP2 è ancora lotta aperta: sia nella classifica Piloti, sia in quella per le Squadre, solo 8 punti separano Sergey Zlobin con l’Oreca03-Nissan della SMP Racing e Julien Canal, Olivier Pla e Roman Rusinov con la Ligier JS P2 del G-Drive Racing. Per il team KCMG, nonostante la vittoria di Austin, non c’è più la possibilità di conquistare il titolo dopo il ritiro sofferto a Shanghai, mentre la matematica ancora serba una seppur minima speranza ai suoi piloti Matthew Howson e Richard Bradley. Teoricamente sono ancora in gioco anche Anton Ladygin, Nicolas Minassian e Maurizio Mediani. In questa gara saranno cinque i prototipi al via, compresa la Morgan Judd dell’Oak Racing, alla loro ultima presenza prevista per il 2014.
“In LMP2 è ancora lotta aperta: sia nella classifica Piloti, sia in quella per le Squadre”
Vi sono alcuni cambiamenti nell’entry list delle GT: Aston Martin Racing in GTE Pro sulla Vantage V8 n°99 sostituisce Darryl O'Young, impegnato questo weekend nella GT Cup di Macao, con Abdulaziz Al Faisal, che vanta tre presenze alla 24 Ore di Le Mans. Nella GTE Am la Ferrari 458 n°61 di AF Corse, di solito guidata da Perez Companc, Cioci e Venturi, sarà in gara con Alexander Talkanitsa, che ha già corso nell’ELMS con una vettura con i colori dell’AT Racing ma gestita da AF. Il pilota bielorusso sarà affiancato da Alessandro Pier Guidi e Jeff Segal, che ha corso con 8Star a Austin e al Fuji. Il Mondiale Costruttori GT vede la Ferrari in testa con 7 punti di vantaggio sulla Porsche e ben 52 di margine sull’Aston Martin. Ci sono ancora 88 punti da conquistare. AF Corse e la Ferrari n°51 di Bruni e Vilander, nonostante l’incidente al primo giro di Shanghai e la doppietta della Porsche, sono sempre al comando della classifica GTE Pro team, con 11 lunghezze di vantaggio sulla Porsche n°92 e 29 sulla n°91. La matematica riserva ancora una piccola possibilità alla n°97 dell’Aston Martin, nonostante il ritiro nella gara cinese.
Gimmi Bruni e Toni Vilander sono in testa alla classifica dei Piloti GT con 131 punti. Possono ancora puntare al titolo quattro piloti della Porsche: Fred Makowiecki (106,5), Richard Lietz (91), Patrick Pilet (80,5) e Jörg Bergmeister (79). Nella classe GTE Am, Aston Martin Racing è già certa del titolo Team e anche di quello Piloti: David Heinemeir-Hansson e Kristian Poulsen hanno 26 punti di vantaggio su Christoffer Nygaard, Paul Dalla Lana e Pedro Lamy. Nel 2013 la 6 Ore del Bahrain fu l’ultimo round del Campionato e Toyota vinse con la TS030 HYBRID, alla sua ultima gara, guidata da Stéphane Sarrazin, Anthony Davidson e Sébastien Buemi.
Nicola Villani
Il Programma (ora italiana)
Giovedì 13 Novembre
Prove Libere 1 13:15
Prove Libere 2 17:30
Venerdì 14 Novembre
Prove Libere 3 09:10
Qualifiche 15:00
Sabato 15 Novembre
Gara 13:00
Potrete vedere l’ultima parte della gara su EUROSPORT International dalle 17:00 alle 19:00.
Potrete tenervi aggiornati anche sul web in streaming sul sito ufficiale www.fiawec.com