Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Volkswagen è costretta a rivedere i propri piani finanziari. Il Gruppo di Wolfsburg, come ha da poco dichiarato Matthias Müller, CEO della multinazionale tedesca, è costretto con effetto immediato ad un sostanzioso taglio degli investimenti.
«Tutto ciò che non è considerato necessario sarà cancellato o rimandato» si legge in una nota diffusa dal Gruppo a margine di una riunione del board amministrativo tenutasi in mattinata. Possono iniziare a tremare, quindi, molti progetti ambiziosi e diversificati dell'azienda germanica. Per far fronte agli enormi costi che ricadranno su Volkswagen per via dello scandalo emissioni e dui quello – potenzialmente più grave – legato alla CO2, il Gruppo è stato costretto a ridurre le proprie spese relative alla voce investimenti per almeno un miliardo di euro l'anno, fermandole così a 12 miliardi, cifra inferior rispetto a quella dell'ultimo periodo.
Müller, comunque, prova a rassicurare gli animi. «Non commetteremo l'errore di risparmiare sul nostro futuro. Per questo motivo, pianifichiamo di aumentare le spese relative all'elettromobilità ed alla digitalizzazione. La maggior parte degli investimenti sarà destinata allo sviluppo di nuovi prodotti.»
Dovrebbero essere al sicuro - ma qui il condizionale è più che mai d'obbligo – tutti gli investimenti già ben avviati, come la Golf di ottava generazione e l'Audi Q5, ma anche la nuova filiale in Polonia e le prime componenti per la MEB, la piattaforma modulare elettrica per le vetture di prossima generazione di VW. L'erede della Bugatti Veyron, inoltre, non dovrebbe essere tagliata.
Cassata ed accantonata in vista del prossimo futuro, invece, la prossima generazione dell'ammiraglia VW, la Phaeton. La peculiarità di tale modello, annunciato poco tempo fa proprio dallo stesso Müller, sarebbe stato nella propulsione elettrica. Depennato anche il centro design di Wolfsburg, che avrebbe gravato sulle casse del Gruppo per non meno di 100 milioni di euro.