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Nel nostro ultimo articolo tra quelli inerenti alla rivoluzione elettrica Volkswagen, con auto basate su piattaforma MEB, parliamo della ricarica. Già, uno dei punti critici per la diffusione di massa cui puntano in Germania. Tutte le future elettriche di Volkswagen, Audi, Seat e Skoda, avranno sotto il pianale MEB le batterie di cui abbiamo parlato e tutte, hanno necessità di essere ricaricate nonostante le ottime percorrenze dichiarate in WLTP, fino a 550 Km. Le stime del funzionamento? Semplice, essendo auto di massa e non business o altri usi, le ID spessissimo si ricaricheranno da casa, qualche volta in viaggio, raramente in autostrada, nel caso con potenze fino a 125 kW.
Tra le parti più rilevanti del progetto Electric for all, ci sono quindi la Wallbox che Volkswagen punta di piazzare presso molti spazi garage e punti privati, o di parcheggio aziendale. Si tratta di moduli a parete di due tipi, che vanno dagli 11 ai 22 kilowatt (AC/DC) francamente di non immediata applicazione per i cittadini italiani, che si trovano spesso con potenze molto inferiori a casa propria. In ogni caso, queste colonnine sono pensate per l'utente detto commuter, che può usare una macchina di piattaforma MEB, magari un nuovo Maggiolino della Serie ID, settimanalmente su percorsi entro i 30-35 km, massimo 50 Km a giorno. Questo vuole dire che una ricarica notturna (entro le 8 ore), a fine o inizio settimana, permetterebbe “sonni tranquilli” nell'arco della settimana tipica, secondo le premesse di range delle vetture MEB almeno.
I tempi ricarica, risulterebbero dimezzati con la versione da 22 kilowatt (DC) utile magari quando nel fine settimana vi sia uso più intensivo dell’auto (tempo entro le 4 ore). Tutta questa teoria, si deve sposare però con la necessità di applicazione e soprattutto i costi. Non sembra facile che sia subito rose e fiori il matrimonio. Volendo aggiungere anche un po' di etica e sensibilità ecologica, contano anche le fonti, più o meno rinnovabili, che siano usate dal fornitore di elettricità alle colonnine stesse per dire di essere al top dell’ecologia. In ogni caso, queste sono le soluzioni targate VW previste a breve, già dal 2020 e queste sono quelle che troveremo in quantità presso tutti i dealer della rete, anche in Italia per i clienti ID. Il modello evoluto è anche bidirezionale, ovvero con possibilità di rendere l’auto accumulatore di energia per la rete. Il prezzo di una wallbox partirà da circa 300 euro più installazione.
E per la ricarica veloce, quella famigerata da 30 minuti circa per 80% della batteria di una ID su base MEB? Quella si fa con le nuove colonnine veloci, quelle very fast fino a 125 kW che noi in Italia abbiamo ancor troppo poco diffuse. Volkswagen ha aderito al progetto Ionity, partecipato anche da altri costruttori e che si pone degli obiettivi molto ambiziosi in molte nazioni europee. Per esempio arrivare a mettere 400 colonnine, soprattutto in Germania, di quelle rapide, già nei prossimi due anni. Ionity prevede almeno due o tre per volta di queste colonnine, fino a massimo 12, messe in punti molto popolari e gestibili anche da remoto, prima di arrivarci. Un sistema gradito per sapere se ce ne sono libere nel momento in cui si arrivi, o per prenotarle e programmare già il tipo di ricarica. Il tipo, sì perchè tutte le Volkswagen, Seat Audi o Skoda su piattaforma MB avranno al posto del tappo serbatoio carburante una presa doppia, con connessione rete elettrica AC o DC. La seconda è proprio quella più veloce, delle colonnine Fast come Ionity, che permette di andare a 100 kilowatt e oltre. Progetti per l’Italia? Se VW ha la propria rete, quelli di Ionity sembra vogliano installare 40 colonnine nei prossimi due anni, ma non si sa ancora bene dove, visto le inerzie tipiche del Bel Paese.
La convenienza effettiva di una prima gamma ID, di auto elettriche di massa, dipenderà in parte anche dai costi di elettricità che gli operatori applicheranno al privato cittadino. Sicuramente i pionieri avranno qualche scomodità in più, o dovranno essere ben appoggiati a un wallbox libero e affidabile al 100%, se non a colonnine rapide. In ogni caso Volkswagen ci sta mettendo impegno anche nella progettazione di questi aspetti, investendo e promettendo colonnine veloci in 4000 concessionari europei.
Si chiama We Charge la futura assistenza online della piattaforma di mobilità Volkswagen. Il servizio basato su app risponde a tutte le domande sulla ricarica e mostra il punto di ideale, lo prenota e vi conduce anche, per collegare l’auto. Un piattaforma che vedendo coinvolto il grande costruttore consente la ricarica presso i fornitori di energia di tutta Europa. Inizialmente si pagherà attraverso RFID (Radio Frequency Identification) o app, in futuro il sistema verrà rivoluzionato dal Plug & Charge: dopo la ricarica la tecnologia blockchain emetterà la fattura e pagherà direttamente tramite la ID. In questo modo le auto di gamma ID. diventeranno delle carte di credito con le ruote.
Anche quelli di VW, come molti altri costruttori auto legati all’elettrico (es. Nissan) ricordano come in futuro il potenziale dei veicoli integrati nella rete domestica sarà roseo: in quanto le vetture immagazzineranno le sovraccapacità nella rete, che aumentano soprattutto di notte e spesso restano inutilizzate. Volkswagen non offrirà solo wallbox ma anche HEMS (Heim-Energie-Management-System) collegato attraverso una rete digitale, permetterà di ridurre i costi dell'energia. HEMS si basa su computer che gestiscono il fabbisogno energetico dell’auto elettrica e le pompe di calore delle case, integrando il fotovoltaico e le batterie domestiche. L’automobilista alla sera immette nell’auto quanto gli serve per avere sufficiente autonomia il giorno dopo; così la ID. comunica con l’HEMS per il migliore ciclo di carica in quanto a prezzo e disponibilità. Ma non è tutto: l’HEMS è in grado di accedere all’energia residua dell’auto per coprire temporaneamente il fabbisogno domestico.
In caso di aumento rapido delle immatricolazioni di veicoli elettrici, la corrente disponibile sarà sufficiente, secondo l’esempio tedesco: un milione di auto elettriche consumeranno ogni anno circa 2.400.000.000 kWh. Il consumo annuo di energia elettrica della Germania è di 517 TWh, ovvero aumento auto potenziale di circa 0,5%. I creatori dei popolarissimi motori TDI ricordano che le future elettriche su base MEB, con lo stesso consumo di energia, percorre quattro volte più strada di una Diesel equivalente.