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Tanto tuonò, che alla fine piovve: il gruppo Volkswagen ha ufficializzato il cambio al vertice del marchio VW voluto da insistenti indiscrezioni negli ultimi tempi. A differenza di quanto sostenevano i ben informati, a diventare CEO del brand Volkswagen non sarà l'attuale ad di Porsche, Oliver Blume, bensì Ralf Brandstätter, COO di Volkswagen. Brandstätter, 51 anni, sostituirà dal 1° luglio Herbert Diess, al momento sia CEO del gruppo Volkswagen che del marchio.
In questo modo, Diess potrà concentrarsi sulla gestione del gruppo, mentre Brandstätter lavorerà alla risoluzione di alcuni nodi spinosi sul fronte della tecnologia. Di recente, Volkswagen ha dovuto interrompere le consegne dell'ottava generazione della Golf per via di un problema al sistema della chiamata automatica d'emergenza, obbligatoria sui veicoli di nuova immatricolazione dal 2018. Ma i problemi in ambito tecnologico non finiscono qui, visto che ne sono stati riscontrati anche sull'elettrica ID.3.
Tecnologia, ma non solo: Brandstätter, in Volkswagen addirittura dal 1993, dovrà anche affrontare la spinosa questione del taglio dei costi del marchio, interfacciandosi con le sigle sindacali. Il contenimento degli esborsi è fortemente voluto da Diess per controbilanciare gli ingenti investimenti sul fronte dell'elettrificazione della gamma e delle tecnologie per l'autonomia della guida, oltre che per lo sviluppo di batterie. C'è anche un'altra novità nell'organigramma di Volkswagen: Stefan Sommer, il responsabile degli acquisti, ha deciso di lasciare l'azienda. Era arrivato nel 2015 da ZF.
IF