Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Come ci immaginiamo il futuro? Come sarà la mobilità urbana, la tecnologia, il design di tutto ciò che ci circonda? Più di trent’anni fa, gli autori della famosa trilogia di “Ritorno al futuro” hanno provato a immaginarsi come sarebbe stata la vita ai giorni nostri (vi ricordate il fantasioso viaggio nel tempo fino al 21 ottobre 2015 di Marty McFly a bordo della mitica DeLorean allestita da “Doc”?). Auto volanti, skateboard senza ruote, scarpe che si allacciano da sole. Un bel film, ma sicuramente molto lontano dalla realtà attuale. Parlando di quattro ruote, è difficile immaginarsi come si sposterà la gente tra 30 anni (magari non parleremo neanche più di ruote): le Case automobilistiche stanno impegnando molte delle proprie energie e sforzi per sviluppare le tecnologie future, dalle motorizzazioni “green” alla guida autonoma.
Invitati da Volkswagen, siamo andati in Germania, nel quartier generale del Gruppo tedesco, per scoprire in prima persona i piani del Marchio: non si parla più di predire il futuro, ma di modellarlo. Non vi anticipiamo nient’altro, ecco cosa abbiamo scoperto nel nostro viaggio nel cuore del Volkswagen Group.
«Il design giocherà un ruolo chiave nel decidere quali marchi automobilistici sopravvivranno in futuro», queste le parole di Michael Mauer, responsabile del design del gruppo Volkswagen. L’estetica è forse il primo aspetto che è in grado di far percepire il futuro, e le parole di Mauer fanno capire quanto sia importante e potente il design, anche in confronto con lo sviluppo della tecnologia. Entrando all’interno del Volkswagen Group Future Centre di Postdam (uno dei tre al mondo, con quello a Pechino e nella Silicon Valley) si riesce a capire quanto l’Azienda tedesca sia impegnata in questo tipo di ricerca: i tecnici lavorano con la realtà simulata per proiettarsi direttamente nel futuro con visori e strumenti per la modellazione al computer. Infatti, come potete vedere nel video, è possibile creare un modello sul computer direttamente con le proprie mani e, inoltre, i tre Future Centre possono modificarlo e condividerlo in tempo reale. In questo modo si riesce a scambiarsi opinioni e idee molto più velocemente e in modo dettagliato. Ovviamente, i materiali non vengono trascurati: i tecnici lavorano ancora con i modelli reali, aiutati però da potenti stampanti 3D che riescono a creare forme complesse e difficili da realizzare, per spingersi sempre più avanti e dar vita a oggetti e vetture sempre più futuristici.
La seconda tappa del nostro viaggio è proprio dove ha sede la Volkswagen, a Wolfsburg. Qui è presente l’Autostadt, il parco a tema del Gruppo: c’è un edificio dedicato ai diversi Marchi con i modelli principali e, inoltre, c’è un’area dedicata dove vengono consegnate le vetture Volkswagen appena sfornate dalla fabbrica. Purtroppo, non abbiamo avuto il tempo di visitarlo tutto, ma ci siamo concentrati sulla parte dedicata al futuro: qui, i tecnici hanno realizzato un vero e proprio plastico riproduce l’idea di come la Casa tedesca si immagina una città tra qualche anno. Un’area urbana dove gli abitanti possono muoversi a piedi o sfruttando i veicoli a guida autonoma. Ci sono mezzi sia per il trasporto di persone che di merci e zone dove ricaricare le batterie. Osservando gli alti edifici, uno dei quali ispirato al Bosco Verticale di Milano, si notano i taxi volanti: veicoli a quattro ruote che possono spostarsi nel cielo grazie a eliche orizzontali come un drone. Non mancano zone dedicate alla riparazione delle automobili e, allontanandosi dai palazzi, gli abitanti si riescono a godere ampi spazi verdi dove vivere la natura.
All’interno dell’Autostadt è presente anche una vera e propria collezione di auto, Volkswagen e non solo. Dopo tutta una giornata all’insegna del futuro e della tecnologia, non siamo riusciti a resistere alla tentazione del passato. Vetture di ogni età e di ogni genere: dal mitico Maggiolino alla rarissima Lamborghini Diablo GT. Trabant, Golf, Porsche 911 (Turbo e non), Bugatti, Jaguar… un vero e proprio viaggio nel passato che attira l’attenzione di ogni appassionato. Impossibile ricordarsele tutte, quindi guardate il video qui sopra, saltate al minuto 7:45 e godetevi lo spettacolo.
Terza e ultima fermata, l’area di test e ricerca di Volkswagen a Ehra-Lessien. Inaugurato il 19 settembre 1968 (quest’anno festeggia il suo 50° anniversario), il centro è formato da una lingua di asfalto da 100 km e include un circuito per l’alta velocità lungo ben 21 km, dove nel 2010 la Bugatti Veyron ha toccato i 431 km/h. Non manca un’ampia zona dedicata al fuoristrada e gli edifici dove i tecnici studiano e mettono alla prova i veicoli del futuro. In questo fantastico luogo (iper-sorvegliato) abbiamo scoperto il grande progetto che Volkswagen sta costruendo per il futuro, a partire dal primo veicolo a guida autonoma (livello 5) firmato Volkswagen Group. Salendo a bordo di Sedric (questo il nome della vettura) si ha tanto spazio: 4 posti a sedere, soffitto alto e un pratico televisore che offre diverse informazioni. Proprio come un divano a quattro ruote. La guida è molto delicata, anche se abbiamo viaggiato fino ad un massimo di 30 km/h, e gli arresti sono lineari e senza troppo trasferimento di carico che può dar fastidio a chi è a bordo. Direte voi: “il percorso sarà stato sicuramente programmato! Facile così”. Avete ragione ad essere diffidenti, ma Volkswagen sta costruendo il futuro sotto ogni aspetto e lo abbiamo visto con i nostri occhi (purtroppo non ci è stato permesso di portare telecamere all’interno del centro). Tantissimi gli studi e i progetti per cambiare il futuro della mobilità urbana: pluri-sensori che rilevano l’ostacolo e anticipano la frenata in base a dove si trova la vettura (strisce pedonali o vicino ad una scuola), telecamere che leggono dove stiamo guardando e rilevano la nostra stanchezza, studi sul comfort in marcia per ottimizzare le reazioni di una vettura a guida autonoma, sistemi di consegna merci automatizzati e autonomi, prove sui materiali con stampa 3D per aumentare la comodità.
Abbiamo fatto un salto nel futuro che Volkswagen sta modellando (e non solo immaginando): un piano ben preciso e, apparentemente ben strutturato, che coinvolge tutto il Gruppo. Inoltre, ultimo ma non per importanza, la Casa tedesca sta lavorando per migliorare la futura relazione tra uomo e tecnologia. Queste parole di Johann Jungwirth, Chief Digital Officer del Gruppo Volkswagen, nel corso del CEBIT 2018: «La nostra visione è ‘ mobilità con il semplice tocco di un pulsante'. Vogliamo offrire una mobilità a tutti e in tutto il mondo. ‘Con il semplice tocco di un pulsante’ significa facilità d'uso e d’accesso. Gli utenti possono chiamare Sedric con OneButton o con la nostra app di mobilità MOIA. Miriamo a creare soluzioni di mobilità che i clienti possano usare con passione perché sono fatte su misura per soddisfare i bisogni delle persone, con il massimo dei livelli possibili di sicurezza, la migliore esperienza utente e l'intelligenza digitale».