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Il marchio Volkswagen prepara un piano di ristrutturazione che dovrebbe far risparmiare alla Casa di Wolfsburg 5,9 miliardi all'anno a partire dal 2023 nel tentativo di risollevare i margini, scesi nel 2018 al 3,8% dal 4,2% del 2017.
Il costruttore tedesco, infatti, sta affrontando come tutti gli altri la transizione verso la mobilità elettrica, che sta limando i guadagni per effetto delle più stringenti norme antinquinamento attuate dall'UE che impongono investimenti massicci.
Tra le iniziative del piano vi è il taglio della forza lavoro da 5.000 a 7.000 addetti, principalmente nei reparti amministrativi dell'azienda ma anche negli impianti di assemblaggio. Non ci saranno licenziamenti, ma a partire dal 2023 la Casa tedesca ha fatto sapere che non rimpiazzerà gli impiegati che andranno in pensione. «La realtà è che la costruzione di un'auto elettrica comporta uno sforzo del 30% in meno rispetto a uno alimentato da un motore a combustione interna. Ciò significa che dobbiamo fare tagli di posti di lavoro», ha detto l'amministratore delegato Herbert Diess all'agenzia Reuters.
La produttività verrà mantenuta attraverso l'automatizzazione di alcuni processi amministrativi, per la quale saranno investiti circa 4,6 miliardi. Allo stesso tempo però saranno aperte 2.000 nuove posizioni nei reparti di sviluppo, che dovranno creare l'elettronica ed il software per la nascente gamma elettrica Volkswagen.
Il brand Volkswagen di recente ha annunciato che nel 2020 lancerà la Volkswagen ID, una cinque porte di segmento C che sarà presentata a fine anno al Salone di Francoforte, ma che si potrà ordinare già dal mese di maggio. Sarà la prima dei 22 milioni di vetture elettriche che nelle previsioni della Casa di Wolfsburg saranno prodotte dal 2028.