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Con quasi 4 milioni di unità vendute, la Volkswagen Santana è da molto tempo presente sulle strade cinesi e costituisce un simbolo della motorizzazione di un Paese, avviata dalla Volkswagen nel corso degli anni Ottanta. Non solo, il modello ha dato vita a una collaborazione tra la Casa tedesca e l’industria automobilistica locale che ancora oggi prosegue in modo molto proficuo.
A 29 anni dal lancio, la Santana è tuttora il simbolo di Volkswagen in Cina e il debutto della seconda generazione aggiunge un nuovo capitolo a questa lunga storia. Sviluppata completamente da zero, è caratterizzata da uno stile sobrio ed essenziale.
Si distingue per la disponibilità di spazio interno, in particolare sui posti posteriori, favorita da un passo di 2.603 mm, oltre che da un bagagliaio, che ha una capacità di 480 litri.
La dotazione, a seconda degli allestimenti (Trendline, Comfortline, Highline), presenta ABS, ESC, airbag frontali, laterali e per la testa, climatizzatore automatico, tetto apribile elettricamente, cerchi in lega, sensori di parcheggio e rivestimenti in pelle.
La Santana di seconda generazione impiega motori quattro cilindri benzina aspirati della nuova famiglia EA 211 e sono interamente in alluminio, con quattro valvole per cilindro e collettore di scarico integrato nella testa cilindri.
La versione 1.4 ha 90 cavalli e un consumo nel ciclo combinato di 5,9 l/100 km; la 1.6 da 110 CV, consuma invece 6 l/100 km. Rispetto alle precedenti Santana, consumi ed emissioni di CO2 sono stati migliorati fino al 28%.