Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Continuano le trattative tra Volkswagen e i sindacati per scongiurare la chiusura di fabbriche in Germania e una pioggia di licenziamenti. Secondo quanto riportano i media locali, IG Metall, l'unione dei metalmeccanici, ha chiesto di trovare un accordo prima di Natale, minacciando la ripresa degli scioperi a gennaio se questo non dovesse accadere. I dipendenti del gruppo di Wolfsburg sono stati protagonisti di due agitazioni nell'arco dell'ultimo mese, per protestare contro i tagli agli stipendi e alla capacità produttiva, oltre alla potenziale chiusura di tre impianti in Germania, un eventualità senza precedenti nella storia del colosso tedesco.
Sul tavolo IG Metall ha messo il congelamento degli aumenti degli stipendi, riconosciuti ma corrisposti solo quando la congiuntura negativa che sta flagellando il settore automotive sarà migliorata, oltre alla rinuncia ai bonus. Un'altra opzione sarebbe il ripristino della settimana corta da quattro giorni, una misura che negli anni Novanta riuscì a scongiurare licenziamenti di massa dopo il crollo del mercato dovuto alla crisi scatenata dalla Guerra del Golfo. Il tempo, in ogni caso, è agli sgoccioli.
D'altronde, nel luglio del 2025 scadrà il contratto collettivo dei metalmeccanici, che contiene una clausola che impedisce a Volkswagen di licenziare dipendenti. Alla scadenza il gruppo potrebbe cominciare a effettuare tagli alla forza lavoro, in modo tale da risparmiare i 4 miliardi di euro che dovrebbero tamponare il calo della domanda che sta interessando l'intero comparto automotive europeo, con effetti macroscopici sull'intera filiera. Staremo a vedere se l'accordo tra Volkswagen e i sindacati sarà perfezionato in questi giorni.