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Dopo quasi 10 anni, il Dieselgate torna di nuovo all'attenzione e, pochi giorni fa, i consumatori italiani hanno vinto la class action contro Volkswagen, che dovrà risarcire 60.000 persone.
Era il 2015 quando l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha notificato al gruppo Volkswagen una violazione del Clean Air Act, la normativa statunitense sulla qualità dell'aria. Successivamente, è emersa la manipolazione delle emissioni delle auto diesel vendute dal gruppo Volkswagen negli Stati Uniti e in Europa.
Quasi dieci anni dopo, in Italia, oltre 60.000 consumatori che avevano partecipato alla class action di Altroconsumo contro Volkswagen riceveranno un risarcimento. Infatti, è stato raggiunto un accordo da 50 milioni di euro, grazie al quale ogni avente diritto potrà ricevere fino a 1.100 euro di risarcimento. Inoltre, una nota congiunta specifica che "in virtù di questo accordo, che conclude la vicenda giudiziaria iniziata nel 2015, Altroconsumo e il Gruppo Volkswagen hanno concordato di non presentare ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello di Venezia".
Come anticipato, l'accordo riguarda i consumatori che avevano aderito alla class action di Altroconsumo dopo aver acquistato, tra il 2009 e il 2015, uno dei veicoli coinvolti del GRuppo (Volkswagen, Audi, Skoda e Seat con motore Diesel EA 189). Infatti, Gruppo Volkswagen dovrà pagare per ogni persona coinvolta:
In caso di comproprietari, l'importo complessivo sarà aumentato di 300 euro per ciascun comproprietario oltre il primo.
Infine, le modalità per aderire all'accordo e avviare le procedure di pagamento saranno comunicate nelle prossime settimane. Inoltre, Altroconsumo predisporrà una piattaforma online a dicembre 2024 per gestire le operazioni.