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Il gruppo Volkswagen ha registrato un calo del 27,7% dell'utile operativo del secondo trimestre di 4,7 miliardi di euro (4,79 miliardi di dollari) nonostante un aumento dei ricavi del 3,3%, poiché gli effetti di valutazione negativi delle transazioni di copertura delle materie prime hanno pesato sui risultati. Il gruppo VW ha confermato le sue prospettive per l'intero anno, poiché i ritardi della catena di reperimento di materie prime, dai cablaggi ai microchip, si sono allentati, ma la società ha avvertito che la guerra in Ucraina e le minacce all'approvvigionamento energetico europeo incombevano nella seconda metà. "Il gruppo prevede che il mix di prodotti si normalizzerà nella seconda metà dell'anno man mano che la situazione dei semiconduttori migliorerà e l'azienda trarrà vantaggio da un forte portafoglio ordini", ha affermato Arno Antlitz, Chief Financial Officer.
Le consegne sono aumentate nelle ultime settimane, indicando miglioramenti in tutto il gruppo. Nei primi sei mesi, la casa automobilistica ha registrato una crescita del 16% dell'utile operativo a 13,2 miliardi di euro. VW ha detto inoltre ad aprile che la guerra in Ucraina potrebbe mettere in discussione le sue prospettive per l'intero anno, ma da allora è rimasta fedele alle aspettative. L'azienda prevede così un aumento delle vendite dall'8% al 13%, con un margine di profitto operativo dal 7,0% all'8,5% e un aumento delle consegne dal 5% al 10%. Le vendite sono diminuite di circa un quinto nel primo semestre. "Particolarmente in Europa, esiste incertezza sull'approvvigionamento energetico", ha sottolineato la casa automobilistica.
Ma nel gruppo viene pagata ancora la cacciata del Ceo, Herbert Diess, lo scorso 22 luglio, che sarà sostituito l’1 settembre da Oliver Blume, il capo del marchio Porsche. "Nonostante tutta la cautela di fronte al contesto di mercato instabile e ai rischi geopolitici, siamo fiduciosi di poter accelerare ulteriormente la trasformazione", ha affermato Antlitz, che sta diventando direttore operativo. Il gruppo VW, che conta quattro Ceo dal 2015, ha sostituito Diess dopo che le carenze nella sua unità software hanno ritardato modelli importanti come la versione completamente elettrica del Suv Porsche Macan. Anche Blume, un ex apprendista Audi con una solida esperienza operativa, dovrà navigare in un ambiente aziendale sempre più imprevedibile. Mentre le forniture di chip stanno mostrando segni di miglioramento, la crisi energetica in Europa e l'inflazione record minacciano di scoraggiare gli acquirenti. Mentre la domanda di auto è ancora superiore all'offerta, VW sta lanciando un elenco del pregiato marchio Porsche in una prospettiva economica sempre più cupa.