Volkswagen, licenziamenti e chiusure in Germania inevitabili, sindacati sul piede di guerra

Volkswagen, licenziamenti e chiusure in Germania inevitabili, sindacati sul piede di guerra
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Per la prima volta nella sua storia, Volkswagen minaccia di chiudere uno stabilimento in Germania per tagliare i costi. Il potente sindacato IG Metall in trincea
2 settembre 2024

Il capo di Volkswagen Thomas Schaefer ha annunciato da Berlino che la politica dei tagli alle spese in atto non può escludere che si debba ricorrere alla chiusura di stabilimenti produttivi in Germania. "La situazione è estremamente difficile e non si risolve solo con i tagli alle spese" ha detto Schaefer, e il consiglio dei lavoratori ha  precisato che la dismissione potrebbe riguardare un sito produttivo di grandi dimensioni e una fabbrica di componenti considerati obsoleti. La notizia di altre possibili chiusure in precedenza ha riguardato la fabbrica di Bruxelles dove viene prodotta l'Audi Q8 elettrica.

I sindacati hanno fatto sapere che qualsiasi chiusura aziendale sarà seguita da forti resistenze da parte delle unioni dei lavoratori con in testa la IG Metall, l'organizzazione più potente dei metalmeccanici in Germania, che ha definito nella persona del suo capo Thorsten Groeger "un piano irresponsabile che scuote le fondamenta della Volkswagen e minaccia i lavoratori".

La Volkswagen è alla ricerca di un piano di tagli dei costi da 10 miliardi di euro entro il 2026 per rientrare dagli investimenti fatti sulle auto elettriche che non decollano in Europa e le cui vendite sono recentemente crollate anche in Germania.

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