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Il futuro dello stabilimento Volkswagen di Osnabrück potrebbe prendere una direzione inaspettata. In un momento di incertezza per il sito produttivo, il colosso della difesa Rheinmetall ha espresso interesse per una possibile riconversione verso la produzione di veicoli militari.
Durante la conferenza stampa sui risultati finanziari del gruppo, il CEO di Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato che lo stabilimento di Osnabrück sarebbe “ben adatto” alla produzione di veicoli per uso militare, sebbene non sia idoneo per la fabbricazione di munizioni.
Sebbene non esistano ancora piani concreti, Papperger ha sottolineato che la trasformazione dell’impianto comporterebbe costosi lavori di riconversione. Inoltre, l’operazione avrebbe senso solo se garantita da contratti statali di lunga durata, con ordini assicurati per un periodo di almeno dieci anni.
Anche Volkswagen sembra non chiudere la porta a questa ipotesi e, secondo il CEO Oliver Blume, in un’intervista rilasciata a NDR e ZDF, ha dichiarato che l’azienda sta valutando attentamente le esigenze dell’industria della difesa. Tra le possibilità prese in considerazione, c’è proprio la produzione di veicoli militari nello stabilimento di Osnabrück, così come in quello di Dresda.
Nel 2024, Rheinmetall ha registrato un aumento del fatturato del 36%, raggiungendo quota 9,75 miliardi di euro. Oggi, l’80% del business dell’azienda è legato alla produzione di armi, carri armati e munizioni, un settore in forte crescita a causa delle tensioni geopolitiche globali.
Infine, con il suo più grande impianto a Unterlüß (Bassa Sassonia), Rheinmetall potrebbe ora puntare su Osnabrück come nuovo polo strategico per la produzione di mezzi militari, sempre che il governo tedesco garantisca gli ordini necessari per rendere l’investimento sostenibile.