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Con il Salone di Tokyo ormai alle porte, in questi giorni le case giapponesi si sono sbizzarrite nel presentare moltissime concept car, alcune davvero originali e ricche di contenuti tecnologici. Eppure una delle proposte più interessanti dall’Europa: Volkswagen ha infatti scelto la manifestazione di Tokyo per presentare la EcoRacer, che lascia intuire il nome è il prototipo di una vettura sportiva in grado di combinare alte prestazioni e consumi contenuti. E guardatela bene questa concepì, perché difficilmente arriverà sulle nostre strade, ma il suo innovativo propulsore sicuramente sì, anche se non a brevissimo termine.
Nuova generazione TDI
Sulla EcoRacer esordisce infatti una nuova generazione di motori diesel. Più in dettaglio, si tratta di un 1.5 TDI ancora in fase di sperimentazione, che tuttavia promette di essere straordinariamente pulito, potente e molto versatile.
Questo quattro cilindri eroga una potenza di 100 kW / 136 CV a 4.000 giri e, tra 1.900 e 3.750 giri, questo gruppo propulsore da 1.484 cm3 con quattro valvole per cilindro sviluppa una coppia di oltre 250 Newtonmetri. Il suo rapporto di compressione è di 17,2:1. Questo motore compatto e leggero è conforme, non soltanto sulla EcoRacer, alla normativa Euro 5 in materia di emissioni dei gas di scarico. Il Turbodiesel è abbinato al cambio automatizzato a doppia frizione DSG. Il 1.5 TDI, presentato per la prima volta sulla EcoRacer, ha le caratteristiche giuste per realizzare il procedimento CCS. La sigla CCS (Combined Combustion System) descrive un procedimento di combustione che, grazie all’uso di carburanti sintetici, unisce i vantaggi dei motori Diesel a quelli dei motori a ciclo Otto.
Come se non bastasse, per l’esordio di un propulsore tanto innovativo in VW hanno scelto le forme di una vettura assolutamente avvincente anche dal punto di vista stilistico. Si tratta infatti una sportiva molto compatta e leggera, il cui perso è contenuto in soli 850 kg grazie alla scocca realizzata in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP).
Leggera ma a prova di torsione, questa poliscocca in CFRP (una struttura di sicurezza che racchiude l'abitacolo per due persone) comprende anche il roll bar, elementi deformabili in CFRP e pannelli esterni, sempre in CFRP. La poliscocca è sostanzialmente costituita da un telaio, da due longheroni laterali e dalla traversa portaplancia. Gli elementi deformabili nella parte anteriore della vettura sono gli assorbitori d'urto in CFRP e la traversa del paraurti in alluminio. Un ulteriore modulo in CFRP supporta il motore e l’asse posteriore. Sempre in CFRP è il sottoscocca, con diffusore integrato.
Tre auto in una
Lunga 3,77 metri, larga 1,74 metri e alta soltanto 1,21 metri, vanta un passo di 2.48 m, a fronte di sbalzi estremamente ridotti. Lasciamo come sempre piena libertà ai nostri lettori di giudicare le sue forme e ci limitiamo a segnalare alcuni particolari, come la mascherina del radiatore e i doppi proiettori disposti l'uno sopra l'altro. Questi elementi, secondo la Casa, delineano un frontale che potrebbe essere riproposto per i modelli sportivi del futuro. In prossimità dei montanti centrali si notano le prese d'aria, tipiche di una vettura sportiva con motore centrale. Una sensazione di potenza viene efficacemente trasmessa dal profilo muscoloso dei parafanghi e dai cerchi in lega leggera da 17 pollici che riempiono il vano passaruota.
Ad esempio, non appena si apre una porta, la rispettiva falda di tetto al di sopra della stessa sale verso l'alto, garantendo un accesso ottimale. Soprattutto, il tetto T-bar è completamente rimovibile e anche il portellone posteriore può essere rimosso. Infine, la cornice parabrezza può essere sostituita con un modulo dotato di un parabrezza speciale da corsa. La EcoRacer è quindi in primo luogo una coupé, in secondo luogo una roadster e infine una speedster.
La EcoRacer in versione coupè
Anche i cofani, le porte e gli elementi del tetto sono realizzati in CFRP. Le serrature delle porte della EcoRacer sono ad apertura elettromeccanica. Il sistema Keyless Entry and Go consente non solo di sbloccare le porte, ma di far salire contemporaneamente le relative falde del tetto verso l’alto, spinte da appositi pistoncini pneumatici, in modo tale da facilitare l’ingresso e l’uscita dalla vettura. Queste parti del tetto e la cosiddetta T-bar, la traversa che le unisce in senso longitudinale, si possono rimuovere e riporre dietro i sedili con poche, semplici mosse.
La EcoRacer in versione roadster
In pochi minuti è possibile rimuovere l'intera struttura del tetto, compresi i cristalli. Anche il portellone posteriore, tipico della coupè, si può rimuovere. Senza portellone e senza tetto la coupé si trasforma in una roadster.
La EcoRacer in versione speedster
L’ultima fase della metamorfosi è quella che trasforma la roadster in speedster. A tal fine si sgancia semplicemente l’apposito fissaggio in prossimità del montante anteriore, in modo tale da poter rimuovere il parabrezza con la relativa cornice e il rivestimento superiore della plancia portastrumenti.
Nuovo autotelaio
Lo spirito sporitvo della EcoRacer ha suggerito ai tecnici tedeschi alcune innovazioni anche nell’autotelaio, molto leggero ed in grado di garantire una grande agilità. Completamente nuovo è l'asse anteriore con quadrilatero trasversale. I bracci oscillanti a triangolo sono realizzati in alluminio, così come i supporti oscillanti. L’asse posteriore a quattro bracci è stato costruito sulla stessa struttura utilizzata, tra l’altro, sulla Golf. Il suo impiego su una vettura sportiva con motore centrale sottolinea le potenzialità di un assale che si armonizza perfettamente con la trazione anteriore, posteriore e integrale. Sulla EcoRacer (in cui la distribuzione percentuale del peso tra parte anteriore e parte posteriore è 40/60), questa struttura è stata alleggerita di qualche chilo per adattarsi meglio al motore centrale.
Prestazioni sorprendenti
I “numeri” di un simile gioiello? Sorprendenti come la sua carrozzeria: a fronte di un consumo medio di soli 3,4 litri/100 km, vanta una velocità massima di 230 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi. Come dire che VW ha dimostrato che con le tecnologie giuste è possibile combinare piacere della guida sportiva e consumi contenuti. Il nostro portafoglio e l’ambiente ringraziano.