Cinque anni fa, la Volkswagen presentò il primo cambio robotizzato a doppia frizione del mondo prodotto in serie: il DSG a 6 marce, un cambio robotizzato...capace di abbattere i tempi morti che inevitabilmente intercorrono nei passaggi tra un rapporto e l'altro in un cambio manuale tradizionale.
Il DSG a 6 marce ha dato inizio al grande successo dei cambi a doppia frizione del Gruppo Volkswagen: in meno di cinque anni la Casa ha venduto più di un milione di DSG a 6 marce, di cui oltre 364.000 esemplari solo nei primi 11 mesi dell’anno scorso. Perla di diamante di questo progetto è certamente il DSG in dotazione alla Bugatti Veyron da 1000 CV, ma non c'è dubbio che anche l'introduzione della nuova unità DSG a 7 marce rappresenterà un passo importante nella storia di questo cambio.
Una novità che potrebbe convincere molti automobilisti ad abbandonare definitivamente il normale cambio manuale. Il nuovo DSG, infatti, sa fare tutto meglio di una trasmissione manuale: è più parsimonioso, in grado di assicurare prestazioni più elevate e più confortevole.
Il DSG a 7 marce rende disponibile la rivoluzionaria tecnologia di trasmissione anche per le motorizzazioni più "piccole", con coppia motrice fino a 250 newtonmetri. La Golf, la Golf Variant e la Golf Plus avranno l'onore di portare al debutto il nuovo DSG, in abbinamento con il più recente motore TSI 122 CV e il più venduto TDI della gamma, cioè il 1.9 105 CV.
Il componente più importante del DSG a innesti diretti è la doppia frizione. Diversamente dalla versione a 6 rapporti, con frizioni multidisco in bagno d'olio, il DSG a 7 marce lavora con 3 dischi frizione a secco. Ciò rappresenta una novità mondiale nella tecnologia DSG che, insieme ad altri perfezionamenti tecnici, ha permesso di migliorare sensibilmente il rendimento del nuovo cambio.
Per comprendere il significativo passo avanti compiuto, basta dare un'occhiata ai valori di consumo e prestazionali della Golf con e senza il cambio DSG a 7 marce. Fermo restando che il più recente motore TSI 122 CV è un esempio in termini di parsimonia, la Golf dotata di questo motore turbo benzina in abbinamento con un cambio manuale a 6 rapporti, consuma mediamente solo 6,3 litri/100 km, quindi meno di altre auto con motori non altrettanto potenti. Abbinando la stessa Golf TSI al cambio DSG a 7 marce, il consumo combinato risulterà ancora più basso: 5,9 litri/100 km. In modo analogo scendono anche le emissioni di CO2: da 149 g/km a 139 g/km.
Poiché il DSG a 7 marce è abbinabile anche a motori di cilindrata più contenuta, c'è da aspettarsi che la percentuale di DSG salga ulteriormente. Già negli ultimi mesi del 2007 la quota di DSG a 6 marce, è salita complessivamente a un 9% abbondante nella gamma Golf, con medie annuali di oltre il 10% per la nuova Golf Variant e di oltre il 12% per la Golf Plus. La Jetta ha fatto segnare una quota DSG superiore al 13%, la Eos oltre il 14%. Per quanto riguarda le vendite della Touran, l'anno scorso ben il 24% degli acquirenti di questo modello ha preferito il cambio a doppia frizione, mentre il 22% l'ha scelto sulla Passat e un buon 28% sulla Passat Variant. Ciò dimostra una chiara tendenza a preferire il cambio automatico, se porta la sigla DSG.
Il DSG a 7 marce pesa solo 70 chili e si compone di circa 400 particolari. Anche se è proprio in questi giorni che si sta portando a regime la produzione di serie del nuovo cambio, nello stabilimento di Kassel è noto ormai da diverso tempo. Le scatole cambio dei primi prototipi, infatti, sono uscite dall'impianto di pressofusione già nel settembre del 2005. Mentre una parte cospicua dei nuovi cambi DSG ha svolto prove di durata continuative per un totale di 60.000 ore sui banchi di collaudo stazionari, gli altri prototipi del DSG sono stati installati a bordo di Golf e altri modelli per assolvere le prove di collaudo su strada nella varie parti del mondo. In totale hanno compiuto circa due milioni di chilometri. A conclusione del programma di collaudo non c'erano più dubbi: anche il nuovo cambio DSG è molto resistente e particolarmente efficiente.