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Il gruppo Volkswagen ha un piano per cercare di evitare la chiusura delle sue fabbriche tedesche a rischio. Secondo quanto riporta Automotive News, il progetto include un taglio degli stipendi del 10% e una revisione del sistema dei bonus. Arne Meiswinkel, interlocutore principale dei sindacati, ha spiegato dopo un colloquio con questi ultimi che il gruppo è aperto a discussioni sul raggiungimento dei suoi obiettivi finanziari e che in seguito ai tagli gli stipendi all'interno del gruppo rimarranno "allettanti".
Così Volkswagen intende affrontare le difficoltà dovute alla flessione della domanda e all'intensificarsi della concorrenza cinese. Quanto alla potenziale chiusura di alcuni stabilimenti tedeschi - sarebbe la prima volta in 87 anni di storia - sia il management del gruppo che i sindacati hanno spiegato che il rischio che succeda c'è, nel caso in cui non si arrivi a un accordo sul contenimento dei costi. Secondo Meiswinkel, la riduzione degli stipendi è l'unico modo per poter pensare al mantenimento dei posti di lavoro.
Poche ore prima dell'incontro con i sindacati, Volkswagen ha presentato i risultati finanziari per il terzo trimestre del 2024, il peggiore da anni a questa parte. Dati, questi, che secondo il management del gruppo richiedono misure drastiche. E se da un lato l'apertura a una soluzione alternativa alla chiusura delle fabbriche lascia speranze, dall'altro la preoccupazione dei dipendenti non scema. "Non ci siamo dimenticati come fare grandi auto. Ma i nostri costi di produzione sono tutt'altro che competitivi", ha spiegato il CFO di Volkswagen, Arno Antlitz.