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Giorni di fuoco per Volkswagen negli USA. L'EPA, l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, ha rilevato importanti anomalie per quanto riguarda le emissioni dei motori diesel del colosso di Wolfsburg. Sotto la lente è finito il 2.0 TDI equipaggiato sulle model year 2015.
L'accusa è pesante: il software utilizzato dal costruttore tedesco – a detta dell'ente governativo – avrebbe rilevato i valori delle emissioni solamente in fase di test, disattivandosi invece durante la guida su strada. Sono il Maggiolino, la Golf, la Jetta e la Passat i modelli principali finiti sotto osservazione per il periodo 2009 - 2015.
Celeri sono state le scuse di Martin Winterkorn, a.d. Volkswagen. «Sono profondamente dispiaciuto di aver tradito la fiducia dei consumatori e faremo tutto il necessario per riparare il danno che la vicenda ha causato. Non tollereremo altre violazioni dei nostri regolamenti interni e della legge». Secondo il Sole 24 Ore, tuttavia, le dichiarazioni del manager verrebbero assimilate ad una dichiarazione di colpevolezza per l'operato del costruttore.
Immediate le ripercussioni per la casa, la quale è stata costretta a sospendere le vendite delle vetture spinte dal propulsore incriminato negli USA. Una tegola importante, dal momento che tale mercato rappresenta, per VW, circa il 25% delle vendite globali. «Il divieto rimarrà sino a quando Volkswagen non spiegherà il perché delle emissioni eccessive». Emissioni che, sempre secondo l'EPA, sarebbero di ben 40 volte superiori ai limiti consentiti.
Il gruppo di Wolfsburg, ora, rischia grosso. Si parla di una multa che, sommando i vari capi di imputazione, raggiungerebbe la cifra faraonica di 18 miliardi di dollari, circa 16 miliardi di euro. Ora si attendono le mosse del Dipartimento di Giustizia di Washington, il quale potrebbe iniziare un procedimento penale nei confronti di Volkswagen.