Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Nissan: chi va peggio?

Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Nissan: chi va peggio?
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Uno studio di EY mostra il declino dei produttori tedeschi nel mercato globale, con investimenti elettrici che non rendono quanto previsto
31 marzo 2025

Un recente studio condotto dalla società di consulenza EY dipinge un quadro negativo per i produttori automobilistici tedeschi nel contesto globale. Nel 2024, mentre il fatturato complessivo dei 16 principali gruppi automobilistici mondiali è cresciuto dell’1,6%, le vendite congiunte di Volkswagen, Mercedes-Benz e BMW sono diminuite del 2,8%. Peggio ha fatto solo Stellantis, con un calo delle entrate pari al 17%.

Anche sul fronte degli utili, i produttori tedeschi hanno registrato risultati deludenti. Volkswagen, Mercedes-Benz e BMW hanno subito un crollo complessivo dei profitti pari al 27%. Solo Nissan e Stellantis hanno performato peggio, con perdite rispettivamente del 73% e 84%.

Costantin Gall, esperto di EY, ha dichiarato che la situazione attuale per i produttori tedeschi è critica: «L’assorbimento degli investimenti nella mobilità elettrica è inferiore alle aspettative, con una domanda ben lontana dai livelli sperati». Gall attribuisce questa difficoltà anche a problematiche interne come costosi errori software, alti costi di ristrutturazione e frequenti richiami. Inoltre, gli ingenti investimenti in nuovi modelli e innovazioni stanno ulteriormente riducendo i margini di profitto.

Se nel 2023 Mercedes-Benz, Stellantis e BMW erano tra i marchi più redditizi al mondo, nel 2024 la situazione è notevolmente peggiorata. Mercedes è scesa al quarto posto, BMW al sesto, mentre Stellantis è crollata al quindicesimo. I leader della classifica per margine di profitto ora sono Kia, Suzuki e Toyota, con Volkswagen stabile al decimo posto.

«La situazione economica generale è peggiorata e i conflitti globali, sia bellici che commerciali, stanno riducendo drasticamente la domanda», ha affermato Gall, sottolineando come questo fenomeno sia particolarmente visibile nel segmento premium.

La crisi è particolarmente evidente nel mercato cinese, storicamente fondamentale per i marchi tedeschi. Secondo il rapporto, le vendite complessive in Cina sono diminuite del 12%, mentre il calo per i marchi tedeschi si è attestato al 10%.

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