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Vodafone testa il 5G nel mondo dell'automotive, presentando una serie di progetti volti a mostrare le possibilità di interconnessione tra veicoli, persone e infrastrutture rese possibili dall'utilizzo della tecnologia 5G, che Vodafone ha già lanciato in cinque città italiane - Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli - per poi allargarsi a 50 centri tra il 2020 e il 2021.
«Il 5g creerà un nuovo modo di spostarsi: più sicuro, più confortevole e più ecosostenibile - ha spiegato l'ad di Vodafone Italia, Aldo Bisio -. L'ecosistema che stiamo costruendo farà sì che avremo un traffico più fluido e tempi di percorrenza più veloci. Di conseguenza, anche le emissioni diminuiranno significativamente, dal 20% al 40%, oltre all'incidentalità». Questo grazie alla reattività con cui i sistemi potranno rispondere alle emergenze, grazie alla rapidtà della tecnologia 5G.
Qual è, però, lo stato dell'arte nell'applicazione della tecnologia 5G in ambito automotive? «Siamo ancora in fase sperimentale - spiega Bisio - e credo ci sia tanto da fare, ma presto usciremo dai laboratori e cominceremo ad andare sulle strade con dei test. Credo che ci vorranno tra i 5 e i 6 anni per vedere qualcosa di veramente mass market».
Entrando nel dettaglio dei quattro progetti presentati da Vodafone, Urban Cross Traffic Cooperativo sfrutta la comunicazione V2V - da veicolo a veicolo - e V2! - da veicolo a infrastruttura - al fine di potenziare il raggio visivo dei sistemi di sicurezza e evitare collisioni tra auto agli incroci.
See Through, invece, si serve della comunicazione V2V per trasmettere immagini in tempo reale tra vetture e consentire così l'aumento del raggio visivo del conducente in caso di visibilità ostruita, prevenendo incidenti soprattutto in fase di sorpasso. Highway Chauffeur impiega la connessione V2V per scambiare informazioni sulla posizione e la velocità dei veicoli in marcia su una corsia, in modo tale da poter mantenere l'ideale distanza di sicurezza a seconda del traffico.
Intelligent Speed Adaptation and Control, infine, è stata sviluppata in collaborazone con ENI Fuel per condividere, tramite comunicazione V2V e I2V, dati sull'ecosistema della strada intorno al veicolo. Parliamo di informazioni riguardanti, ad esempio, curve pericolose, limiti di velocità o lavori in corso, ma anche di elementi individuati da alte vetture, come le condizioni del manto stradale. Dati, questi, che permettono di modulare di conseguenza la velocità con la quale si procede