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Cari appassionati di vini e formaggi, vi presentiamo una vettura che ha qualcosa in comune con voi. Una delle Aston Martin nel garage del Principe Carlo, infatti, impiega come carburante gli scarti della lavorazione del vino bianco e dei formaggi. A rivelarlo è stato proprio l'erede al trono del Regno Unito, nel corso del summit Cop26. La Aston Martin DB6 del Principe, nello specifico, è alimentata all'85% con una miscela di bioetanolo derivata dagli scarti della produzione di vino e formaggio. Il restante 15%, invece, è costituito da benzina senza piombo.
Il Principe del Galles è da sempre molto attento all'ecosostenibilità, di cui fu uno dei primi sostenitori, in un'epoca in cui il tema non era sentito come oggi. Naturale, quindi, che abbia deciso di rendere più green anche la sua collezione di auto, a cominciare dalla vettura che gli fu regalata dalla madre, la Regina Elisabetta, in occasione del suo ventunesimo compleanno. Ma si tratta di una soluzione percorribile su larga scala per ridurre le emissioni dei veicoli? Secondo quanto ha dichiarato al Guardian Greg Archer, responsabile per il Regno Unito dell'associazione per il trasporto ecosostenibile europeo, T&E, no.
"Su larga scala i biocombustibili causerebbero più danni che benefici. La deforestazione e il cambiamento nell'uso dei campi che andrebbero a generare peggiorerebbe la crisi climatica", osserva Archer. Si tratta, insomma, di una scelta di nicchia, che deve restare tale. Il Principe Carlo, nell'intervista concessa alla BBC in occasione del summit Cop26, ha dato anche consigli su una dieta ecosostenbile. "Non mangio né carne né pesce due giorni alla settimana, e rinuncio ai latticini una volta alla settimana. Se un numero crescente di persone dovesse fare lo stesso, si ridurrebbe molto la pressione sull'ambiente".