Vincenzo Nibali e la sfida al Monza Rally Show: “La mia Toyota GR Yaris R1? È come una mountain bike aggressiva"

Vincenzo Nibali e la sfida al Monza Rally Show: “La mia Toyota GR Yaris R1? È come una mountain bike aggressiva"
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La nuova sfida di Vincenzo Nibali si gioca nel motorsport. Sarà al via del Monza Rally Show con una Toyota GR Yaris R1 T4X4, con cui ha già effettuato un test da 100 km con un istruttore d'eccezione, Giandomenico Basso. E della sua nuova compagna di avventure dice...
22 novembre 2024

Sono nato sulle due ruote, ma la passione per le quattro ruote c’è da quando ero bambino. Sono sempre stato affascinato dalle supercar. Sono stato professionista per 18 stagioni, e purtroppo per contratto non potevo salire su una vettura da corsa, anche se qualche volta è successo in segreto. Oggi posso provare la soddisfazione di andare in pista, e acquisire la tecnica giusta per migliorare”. La nuova sfida di Vincenzo Nibali, straordinario ciclista capace di vincere il Giro d’Italia e il Tour de France nella sua straripante carriera sulle due ruote, si giocherà al volante di una Toyota GR Yaris R1 T4X4 al Monza Rally Show a dicembre, in collaborazione con Visit Malta. 

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Sento spesso il desiderio di salire su una vettura da competizione – ha raccontato alla stampa presente all’elegante sede di Milano dell’ACI -. Il Rally di Monza costituisce un buon punto di partenza. Chiaramente quando si corre su una vettura da corsa i pericoli ci sono, ma è così anche sulle due ruote. Su strada ho preso tantissimi rischi, ma il Monza Rally Show è più che altro un’occasione per mettersi alla prova e trovare il proprio limite”.

In preparazione per il Monza Rally Show, Nibali ha effettuato un test di circa 100 km sulla GR Yaris R1 T4X4. “Con la bici non era male – scherza Tobia Cavallini, team principal di Toyota Gazoo Racing Italia – ma anche in macchina se la cava. Ha dimostrato di avere delle buone basi su cui lavorare, e ci saranno altri step nel suo percorso di avvicinamento alla gara per migliorare il feeling con la vettura. Nel test ha avuto un coach d’eccezione, Giandomenico Basso, per accelerare il suo percorso di crescita”. Accanto a lui ci sarà il navigatore Alessandro Franco, “un ragazzo molto bravo, esperto e giovane”, che fa coppia con Lorenzo Bertelli sulla Toyota Rally 1.

Per un atleta navigato come lui, abituato sia alla fatica che alla pressione della competizione, correre in auto può sembrare un gioco da ragazzi. Ma l’impegno, sia dal punto di vista fisico che quello mentale, non è da sottovalutare nemmeno per lui. “Lo sforzo mentale è simile – riflette -. Quando si prova un’auto da corsa speciale che ti dà emozioni particolari, scorre tanta adrenalina e gestire l’emozione non è semplice. È la stessa sensazione che si prova quando si deve salire in pedana per una cronometro. Bisogna tenere a freno le emozioni e concentrarsi su ciò che devi fare”.

“Per me è uno sport nuovo. Io ho già girato in pista, ma quando si inizia a far sul serio c’è qualcosa di diverso. Chiaramente si sta più comodi, perché si è seduti, e fisicamente lo sforzo è minore. L’impegno, però, è notevole. Dopo cento chilometri qualche dolorino alle spalle c’è, perché più si va veloce più la guida diventa fisica. Io sono abituato a soffrire, ma c’è anche della soddisfazione, perché sono sensazioni che si provano solo quando spingi il tuo fisico al limite”.

Ma a cosa è paragonabile nel mondo delle due ruote la GR Yaris R1 T4X4 con cui si cimenterà al Monza Rally Show? “La Yaris è simile a una mountain bike per l’adrenalina che trasmette, anche se leggermente più aggressiva. Io avevo qualche dubbio sull’impostazione delle traiettorie, ma ho preso subito confidenza alla guida, grazie ai consigli di Giandomenico”. Indicazioni precise, quelle di Basso, “che ho cercato di mettere subito in atto. La macchina rispondeva esattamente come sosteneva lui, quindi c’è da fidarsi”.

Da atleta sono sempre stato un buon discesista, ambito in cui ho costruito tanti successi. In bici come in moto si disegnano traiettorie diverse, anche se non troppo lontane dall’automobilismo. La linea da seguire è leggermente differente, perché nel ciclismo non abbiamo il motore che spinge, e bisogna tenere alta la velocità in tutta la percorrenza della curva. Nel motorsport, invece, serve dosare parecchio il freno e parzializzare con il gas per uscire con le ruote dritte e sfruttare la potenza fino in fondo”. Sarà anche un mezzo diverso dalle bici con cui disegnava traiettorie vincenti, ma Vincenzo Nibali è pronto a tratteggiare un nuovo cerchio.

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